Un altro rigore inventato condanna il Messina. Gol vittoria del Cosenza all'85'

Un altro rigore inventato condanna il Messina. Gol vittoria del Cosenza all’85’

Marco Ipsale

Un altro rigore inventato condanna il Messina. Gol vittoria del Cosenza all’85’

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sabato 10 Dicembre 2016 - 17:26

Partita equilibrata con occasioni da un lato e dall'altro, nessuna clamorosa. Nel finale è il Messina ad andare più vicino alla rete ma continua a mancare incisività sotto porta e arriva persino la beffa: un altro rigore inventato regala la vittoria al Cosenza all'85'

Terza sconfitta consecutiva, terza partita consecutiva in cui il Messina viene condannato dalle decisioni arbitrali. E se nelle due precedenti occasioni gli errori arbitrali avevano dato il la alle vittorie di Melfi e Lecce, poi anche meritate, stavolta la sconfitta di Cosenza è totalmente immeritata. C'è chiaramente un errore di Pozzebon all'85' ma altrettanto chiaramente c'è la gamba trascinata di Statella a cercare il fallo da rigore, puntualmente regalato dall'arbitro. Una rete decisiva che arriva nel finale, proprio nel momento in cui se c'era una squadra che meritava la vittoria questa era il Messina, che stava spingendo di più dopo una partita equilibrata. Ora, purtroppo, nonostante i segnali positivi espressi in campo, dove però continua a mancare il gol, la situazione in classifica si fa sempre più preoccupante. Sabato prossimo, contro la Vibonese che oggi ha perso in casa lo scontro diretto col Taranto, non ci sono alternative alla vittoria.

IL PREPARTITA:

Due sconfitte consecutive, peraltro entrambe con un secco 3-0. Dopo sei partite senza sconfitte (ma solo una vittoria), il Messina è sprofondato in zona play out, mostrando preoccupanti segnali di involuzione. E’ vero che, in entrambe le partite, gli arbitri hanno sparato sulla “Croce Rossa”, come ha giustamente detto mister Lucarelli, ma è altrettanto vero che la squadra è stata incapace di reagire ed anzi è crollata sotto i colpi degli avversari. Come martedì scorso, anche stavolta l’avversario non è dei più semplici. Si va in casa del Cosenza, quinto in classifica alle spalle solo del quartetto di testa che sta facendo campionato a sé. Una squadra che pareggia raramente (solo due volte), a fronte di un elevato numero di vittoria (otto) e sconfitte (sette). Entrambi i pareggi, tra l’altro, sono arrivati in trasferta, mentre in casa i silani hanno vinto cinque volte e perso tre. Lucarelli deve fare a meno degli squalificati Maccarrone e Ionut e degli infortunati Capua e Grifoni. Dopo la breve parentesi, dettata dalle assenze, del 4-4-2, si torna al 4-3-3. Mancini va in panchina, al suo posto, in campo dal primo minuto, il neo acquisto Nardini.

IL PRIMO TEMPO:

All'8' Cosenza pericoloso con un colpo di testa di Tedeschi, da calcio d'angolo, la palla è indirizzata sul palo, Berardi la smanaccia in angolo. I calabresi sono aggressivi ma il Messina controlla e prova a ripartire con un paio di incursioni interessanti in area senza, però, arrivare alla conclusione. I peloritani prendono campo e al 24' è bravo Milinkovic ad entrare in area, potrebbe tentare il tiro ma preferisce il passaggio al centro, che viene deviato da Corsi verso i piedi di Foresta, il cui tiro scoordinato finisce fuori. La partita è equilibrata e non ci sono più problemi per i due portieri fino al duplice fischio. Buoni 45 minuti del Messina ma, come avviene da tempo, manca incisività sotto porta.

IL SECONDO TEMPO:

La ripresa si apre senza sussulti. Al 55' ci prova Caccetta dalla distanza, Berardi para senza difficoltà. Poi il Messina spreca un contropiede con un passaggio di Nardini troppo lungo per Pozzebon, che aveva una prateria libera verso la porta di Perina. Al 59' una botta da fuori area di Pozzebon si perde fuori vicino all'incrocio dei pali. Al 63' il Messina perde palla davanti alla propria area e rischia lasciando andare alla conclusione, comunque altissima, Baclet. Al 66' perfetta l'uscita di Berardi ad anticipare sempre Baclet, lanciato a rete. Sull'altro fronte il tiro in area di Milinkovic viene respinto dalla difesa, poi un nuovo capovolgimento e Baclet non arriva sul cross di Statella. Le squadre si allungano e la partita si ravviva. Milinkovic entra in area e serve fuori Musacci, ma quello del centrocampista è un tiraccio alto. Al 69' bravissimo Rea a chiudere vicino alla porta su Statella, servito da un lancio lungo di Capece che aveva saltato Palumbo. Al 73' occasionissima per il Messina: Milinkovic serve al limite dell'area Pozzebon, l'attaccante è bravo a liberarsi ma la sua conclusione, che potrebbe essere migliore, finisce alta. Al 77' è ancora Messina, col tiro di Milinkovic in area, respinto da Perina. Al 79' ci prova Mancini da fuori area, l'estremo calabrese alza in angolo. Proprio mentre i peloritani sono vicini alla rete, arriva la svolta in negativo: Pozzebon perde palla nella sua area ed entra in contatto con Statella, che trascina la gamba, cerca il fallo e, per l'arbitro Meleleo, lo trova. Un altro rigore inventato condanna il Messina, perché lo stesso Statella realizza dal dischetto. Il Messina si riversa in avanti ma il gol del pari non arriva.

COSENZA – MESSINA 1-0

COSENZA: Perina, Corsi, Tedeschi, Blondett, Capece, Criaco (46' Filippini), Caccetta, Statella, D'Anna, Mungo (61' Ranieri), Baclet (75' Gambino). All. Roselli

MESSINA: Berardi, Palumbo, Rea, Bruno, De Vito, Nardini (71' Mancini), Musacci, Foresta, Milinkovic, Pozzebon, Ferri (78' Madonia). All. Lucarelli

ARBITRO: Alessandro Meleleo di Casarano. ASSISTENTI: Salvatore Di Benedetto di Bari e Fabio Pappagallo di Molfetta

RETI: 85' Statella

AMMONITI: 27' Milinkovic, 83' Musacci, 90' Mancini, 92' Rea

4 commenti

  1. AVENDO SAPUTO IMMEDIATAMENTE DI QUESTA SCONFITTA, CHE SEMBRA UNA AGONIA INFINITA, E FORSE IMMERITATA PUNIZIONE COME SI VUOLE DIRE “DIVINA”, NON ESISTONO PIU’ AGGETTIVI O ALTRO NEL VOCABOLARIO ITALIANO CHE SI POSSA O IMPOSSIBILITATI A SCRIVERE PER DECENZA QUESTA SITUAZIONE. COME DETTO IN ALTRI INTERVENTI SI DOVREBBERO RIUNIRE A PORTE CHIUSE E ALLENARSI ANCHE NEI GIORNI DI NATALE. LEGGO I PERFETTI ARTICOLI DI INDUBBIA CAPACITA’ E BRAVURA NEL DESCRIVERE LA PARTITA, CHE SECONDO IL MIO MODESTO GIUDIZIO, SIAMO DI FRONTE AD UNA VERA E PROPRIA “GUERRA” CONTRO IL MESSINA. LEGGO SEMPRE CHE IL MESSINA VIENE PUNITO DA RIGORI INESISTENTI, MA ALLORA NON SI PUO’ RICORRERE ALLA GIUSTIZIA SPORTIVA? VORREI ESSERE CORRETTO NELLA RICHIESTA DI INTERVENTO.

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  2. AVENDO SAPUTO IMMEDIATAMENTE DI QUESTA SCONFITTA, CHE SEMBRA UNA AGONIA INFINITA, E FORSE IMMERITATA PUNIZIONE COME SI VUOLE DIRE “DIVINA”, NON ESISTONO PIU’ AGGETTIVI O ALTRO NEL VOCABOLARIO ITALIANO CHE SI POSSA O IMPOSSIBILITATI A SCRIVERE PER DECENZA QUESTA SITUAZIONE. COME DETTO IN ALTRI INTERVENTI SI DOVREBBERO RIUNIRE A PORTE CHIUSE E ALLENARSI ANCHE NEI GIORNI DI NATALE. LEGGO I PERFETTI ARTICOLI DI INDUBBIA CAPACITA’ E BRAVURA NEL DESCRIVERE LA PARTITA, CHE SECONDO IL MIO MODESTO GIUDIZIO, SIAMO DI FRONTE AD UNA VERA E PROPRIA “GUERRA” CONTRO IL MESSINA. LEGGO SEMPRE CHE IL MESSINA VIENE PUNITO DA RIGORI INESISTENTI, MA ALLORA NON SI PUO’ RICORRERE ALLA GIUSTIZIA SPORTIVA? VORREI ESSERE CORRETTO NELLA RICHIESTA DI INTERVENTO.

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  3. SE IN OGNI PARTITA SI INVENTANO RIGORI O ALTRO COSI’ NON SI FA ALTRO CHE DISTRUGGERE IL CAPITALE INVESTITO IN UNA SQUADRA. I PRESIDENTI INVESTONO CAPITALI DI LORO PROPRIETA’, QUINDI, SIAMO DAVANTI A DANNI PATRIMONIALI, MORALI ED ESISTENZIALI CAUSATI AL SINGOLO PRESIDENTE. NON SIAMO PIU’ SIA CHIARO, DAVANTI ALLA GIUSTIZIA SPORTIVA, MA PENALE. COME IN OGNI ATTIVITA’ CHIUNQUE CON ARTEFICI, DOLO E RAGGIRI DISTRUGGE IL PATRIMONIO DI ALTRI E’ PERSEGUIBILE PENALMENTE. SIAMO O NON SIAMO DAVANTI A POSSIBILI DISEGNI NEL DISTRUGGERE LA SQUADRA, E IL PATRIMONIO DELLA SOCIETA’? SONO FORSE UN PO’ TRAGICO. A VOLTE SI PENSA MALE, MA CI SI AZZECCA. CAVOLO SE NON E’ VERO!!!! OGNI SETTIMANA LA SQUADRA SUBISCE UMILIAZIONI PENSATE AL RITIRO PER PROTESTA VERITA’

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  4. SE IN OGNI PARTITA SI INVENTANO RIGORI O ALTRO COSI’ NON SI FA ALTRO CHE DISTRUGGERE IL CAPITALE INVESTITO IN UNA SQUADRA. I PRESIDENTI INVESTONO CAPITALI DI LORO PROPRIETA’, QUINDI, SIAMO DAVANTI A DANNI PATRIMONIALI, MORALI ED ESISTENZIALI CAUSATI AL SINGOLO PRESIDENTE. NON SIAMO PIU’ SIA CHIARO, DAVANTI ALLA GIUSTIZIA SPORTIVA, MA PENALE. COME IN OGNI ATTIVITA’ CHIUNQUE CON ARTEFICI, DOLO E RAGGIRI DISTRUGGE IL PATRIMONIO DI ALTRI E’ PERSEGUIBILE PENALMENTE. SIAMO O NON SIAMO DAVANTI A POSSIBILI DISEGNI NEL DISTRUGGERE LA SQUADRA, E IL PATRIMONIO DELLA SOCIETA’? SONO FORSE UN PO’ TRAGICO. A VOLTE SI PENSA MALE, MA CI SI AZZECCA. CAVOLO SE NON E’ VERO!!!! OGNI SETTIMANA LA SQUADRA SUBISCE UMILIAZIONI PENSATE AL RITIRO PER PROTESTA VERITA’

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