Il Senato manda in fumo le ultime speranze di salvare i Pac, Messina perde 3.6 milioni

Il Senato manda in fumo le ultime speranze di salvare i Pac, Messina perde 3.6 milioni

Francesca Stornante

Il Senato manda in fumo le ultime speranze di salvare i Pac, Messina perde 3.6 milioni

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mercoledì 17 Dicembre 2014 - 00:39

Messina perde 3.6 milioni di euro per i quali erano già stati presentati i progetti. Nei giorni scorsi da Palazzo Zanca era partito l'appello dell'assessore De Cola che chiedeva aiuto alla deputazione messinese. Il governo Renzi ha deciso di usare in altro modo i 500 milioni destinati alla Sicilia, Camera e Senato hanno avallato la decisione.

Niente fondi Pac per la Sicilia. Ha il sapore di una beffa bella e buona quella che si è consumata a Roma ai danni di un’intera Regione che adesso si può preparare a dire addio a circa 500 milioni di euro di fondi europei che dovevano servire per una lunga e corposa serie di interventi. Di questo scippo soffrirà amaramente anche Messina che sarà condannata a rinunciare a 3.6 milioni di euro da investire in progetti e interventi di riqualificazione urbana. Nonostante Palazzo Zanca avesse fatto tutto nei tempi dettati dalla Regione, presentando entro i termini prefissati la documentazione necessaria per accedere ai fondi Pac, anche per la città dello Stretto non ci sarà granché da fare.

Il governo Renzi ha deciso di dirottare i fondi Pac non ancora impegnati alla data del 30 settembre per finanziare una serie di sgravi contributivi per le aziende private che assumono a tempo indeterminato, è stato tutto inserito nella legge di Stabilità 2015, ma fino a pochi giorni fa nessuno sembrava essersene accorto. Il paradosso è che neanche la maggioranza della deputazione nazionale siciliana ha mosso un dito per evitare questo scippo. Il mese scorso, quando ancora in Sicilia andava avanti l’iter per la presentazione dei progetti, la commissione Bilancio della Camera bocciava gli emendamenti di Sel e Forza Italia che lasciavano al loro posto i fondi Pac trovando da altri lati la copertura economica per le agevolazioni fiscali alle imprese. Poi finalmente la Regione ha aperto gli occhi, da molti Comuni siciliani è partita una vera battaglia per salvare queste risorse importantissime, da Palazzo Zanca è stato l’assessore Sergio De Cola a lanciare numerosi appelli e a chiamare a raccolta proprio la deputazione messinese e siciliana che però, fino a quel momento, evidentemente è rimasta con gli occhi tappati visto che la Legge di Stabilità del governo Renzi risale ormai al mese di settembre.

L’ultima speranza era che al Senato si ribaltasse la situazione. E invece anche la commissione Bilancio di Palazzo Madama ha respinto al mittente gli emendamenti che erano stati presentati per salvare i fondi Pac. Fondi a cui comunque dovranno rinunciare anche altre regioni del Mezzogiorno e la Valle d’Aosta.

La beffa è che tutto è accaduto proprio mentre la Regione portava avanti le procedure per sbloccare i finanziamenti Pac. Nei giorni scorsi a Palazzo Zanca era stato l’assessore De Cola a raccontare i paradossi di una situazione divenuta surreale. In pratica lo scorso 29 ottobre l’Assessorato regionale alle Infrastrutture aveva inviato a tutti i Comuni potenzialmente beneficiari una circolare che fissava la data del 1 dicembre come limite massimo entro il quale far pervenire le proposte progettuali propedeutiche ai decreti di finanziamento. I tecnici comunali si erano subito messi in moto per inviare a Palermo tutti i documenti necessari in tempo utile in modo da non sprecare la possibilità di avere oltre 3.5 milioni di euro a disposizione. Il 1 dicembre tutta la documentazione è stata consegnata all’assessorato regionale e si pensava solo di dover attendere il vi libera per avere materialmente i soldi. Nel frattempo però a Roma era stato deciso tutt’altro e nelle settimane successive, fino ad arrivare a ieri, Camera e Senato sui fondi Pac hanno avallato quanto stabilito dal governo Renzi.

Durissime le prime reazioni che si sono scatenate da quella parte di mondo politico che invece aveva provato a evitare questo amaro risultato. E durissimi anche gli attacchi rivolti al Presidente Rosario Crocetta che fino ad ora è rimasto in silenzio, anche di fronte alle decisioni di un Pd che affossano la Sicilia.

“Neppure nel giorno in cui vengono bocciati, dalla maggioranza Pd-Ncd-Udc, in commissione bilancio del Senato gli ultimi emendamenti per salvare i 3,5 miliardi di finanziamenti per le regioni meridionali relativi ai fondi Pac, il presidente Crocetta avverte l'esigenza di far sentire la sua voce e quella della Regione Siciliana su questo autentico scippo. Tacciono i deputati e i senatori del Pd e delle altre forze a sostegno del Governo Renzi, tacciono gli assessori che invitavano all'ottimismo, tace una politica siciliana che oggi ha dimostrato il proprio disinteresse sul futuro dell'Isola” cosi Sergio Lima della segreteria regionale di Sinistra Ecologia e Libertà.

Polemiche anche dal Movimento 5 Stelle. "Crocetta è riuscito a farsi fare questo vergognoso scippo per mano del suo Pd, praticamente senza proferire parola. E' intollerabile, specie in un momento in cui la mancanza di questi soldi rischia di metter la pietra tombale sul già disastroso bilancio regionale. Sui fondi Pac a rischio avevamo lanciato l'allarme a novembre e presentato tre emendamenti al Senato per cercare di salvarli".Comunque per i deputati M5S non è detta l'ultima parola."Presenteremo gli emendamenti alla legge di stabilità anche alla Camera", dice Azzurra Cancelleri, deputata a Montecitorio. "Speriamo che in quell'occasione ci sia la massima sintonia tra tutti i deputati eletti in Sicilia".

3.635.852 euro destinati a Messina sarebbero stati spesi in vario modo. La parte più consistente, 2.4 milioni di euro, sarebbe andata a completare il finanziamento per l’acquisto dei 42 bus Euro 6 di cui nelle scorse settimane ha più volte parlato l’assessore Gaetano Cacciola. Il resto è stato diviso in interventi e programmazione il linea con i futuri investimenti previsti dal PO-FESR 2014-2020 e dai PON Metro 2014-2020 e con il PAES della Città di Messina. Un tesoretto da 1.2 milioni che l’assessorato di De Cola aveva deciso di investire nell’installazione di impianti fotovoltaici sulla copertura della piscina comunale e su quella di Palazzo Satellite e poi su 8 progetti: riqualificazione energetica ed efficientamento di Palazzo Zanca; recupero e realizzazione di un immobile di proprietà comunale destinato a scuola materna a S. Lucia sopra Contesse; pista ciclopedonale a Capo Peloro; rifunzionalizzazione degli impianti ed efficientamento energetico della palestra Ponteschiavo; riqualificazione urbana, miglioramento della viabilità, messa in sicurezza e rinaturalizzazione dell’alveo dissestato del tratto rubano del torrente Annunziata; rifunzionalizzazione degli impianti ed efficientamento energetico delle scuole Castronovo, Giovanni XXIII e S. Lucia sopra Contesse.

Francesca Stornante

24 commenti

  1. Io l’ho scritto, a suo tempo, ma i soliti ragliatori (scusate il neologismo) hanno offeso.
    Ancora una volta, George ha avuto ragione.
    George.

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  2. Io l’ho scritto, a suo tempo, ma i soliti ragliatori (scusate il neologismo) hanno offeso.
    Ancora una volta, George ha avuto ragione.
    George.

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  3. “Il governo Renzi ha deciso di dirottare i fondi Pac …. ma fino a pochi giorni fa nessuno sembrava essersene accorto.”
    L’on. Vincenzo Garofalo è troppo impegnato a “tweettare” per accorgersene.
    Sta ripercorrendo la strada del suo ex collega di partito Antonio Martino che, da ministro della difesa, fece sparire da Messina il Distretto Militare, l’Arsenale ecc.. ecc..
    In compenso hanno maturato ambedue il vitalizio.
    Congratulazioni.

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  4. “Il governo Renzi ha deciso di dirottare i fondi Pac …. ma fino a pochi giorni fa nessuno sembrava essersene accorto.”
    L’on. Vincenzo Garofalo è troppo impegnato a “tweettare” per accorgersene.
    Sta ripercorrendo la strada del suo ex collega di partito Antonio Martino che, da ministro della difesa, fece sparire da Messina il Distretto Militare, l’Arsenale ecc.. ecc..
    In compenso hanno maturato ambedue il vitalizio.
    Congratulazioni.

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  5. spadaro michele 17 Dicembre 2014 07:20

    …….Nonostante Palazzo Zanca avesse fatto tutto nei tempi dettati dalla Regione…….
    E allora vedrete che questi soldi rientreranno in altro modo alla Regione e saranno dirottati verso Palermo e Catania.
    Non dimenticate che durante la prima sindacatura Bianco a Catania (Leonardi Sindaco a Messina) durante una riunione dell’ANCI fu detto che in Sicilia Palermo e Catania sarebbero stati il traino (di chi?) dell’economia siciliana…..!!! Tutti i soldi finiscono lì (finiscono e basta…..)

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  6. spadaro michele 17 Dicembre 2014 07:20

    …….Nonostante Palazzo Zanca avesse fatto tutto nei tempi dettati dalla Regione…….
    E allora vedrete che questi soldi rientreranno in altro modo alla Regione e saranno dirottati verso Palermo e Catania.
    Non dimenticate che durante la prima sindacatura Bianco a Catania (Leonardi Sindaco a Messina) durante una riunione dell’ANCI fu detto che in Sicilia Palermo e Catania sarebbero stati il traino (di chi?) dell’economia siciliana…..!!! Tutti i soldi finiscono lì (finiscono e basta…..)

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  7. invece di lanciare grida di allarme dopo perchè non fare le cose per tempo prima?

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  8. invece di lanciare grida di allarme dopo perchè non fare le cose per tempo prima?

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  9. C’è un’aspetto positivo in questa vicenda dei fondi PAC, il PARTITO DEMOCRATICO mette a nudo la sua vera natura politica, quella di un movimento di CENTRO, una DEMOCRAZIA CRISTIANA del terzo millennio, senza i suoi giganti, DE GASPERI, MORO, FANFANI, un grande contenitore dei moderati, in cui le istanze della tradizione socialista ci sono ma minoritarie. Matteo RENZI, in economia, crede di più nell’imprenditoria privata rispetto a quella pubblica, la differenza con il CENTRODESTRA di Berlusconi sta nell’attuare le cose predicate per due decenni dall’ex cavaliere oramai non più invincibile. Il PARTITO DEMOCRATICO non è l’ULIVO di PRODI, a dimostrazione che l’incontro con il professore bolognese non condurrà alla sua candidatura a Presidente.

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  10. C’è un’aspetto positivo in questa vicenda dei fondi PAC, il PARTITO DEMOCRATICO mette a nudo la sua vera natura politica, quella di un movimento di CENTRO, una DEMOCRAZIA CRISTIANA del terzo millennio, senza i suoi giganti, DE GASPERI, MORO, FANFANI, un grande contenitore dei moderati, in cui le istanze della tradizione socialista ci sono ma minoritarie. Matteo RENZI, in economia, crede di più nell’imprenditoria privata rispetto a quella pubblica, la differenza con il CENTRODESTRA di Berlusconi sta nell’attuare le cose predicate per due decenni dall’ex cavaliere oramai non più invincibile. Il PARTITO DEMOCRATICO non è l’ULIVO di PRODI, a dimostrazione che l’incontro con il professore bolognese non condurrà alla sua candidatura a Presidente.

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  11. un pres della repubblica di sx, 3 ultimi governi nazionali di sx, governo regionale di sx, quello di messina di sx. Possiamo dire che sono tutti dei grandi incapaci e falliti, insieme ovviamente ai simili degli altri partiti??Continuate a votarli mi raccomando

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  12. un pres della repubblica di sx, 3 ultimi governi nazionali di sx, governo regionale di sx, quello di messina di sx. Possiamo dire che sono tutti dei grandi incapaci e falliti, insieme ovviamente ai simili degli altri partiti??Continuate a votarli mi raccomando

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  13. in parte ce lo meritiamo. abbiamo sempre storicamente buttato nella mmunnizza i soldi dell’europa e poi sempre a piangere a Roma.

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  14. in parte ce lo meritiamo. abbiamo sempre storicamente buttato nella mmunnizza i soldi dell’europa e poi sempre a piangere a Roma.

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  15. Emanuele Ferrara 17 Dicembre 2014 11:58

    Perché i fondi che l’Europa aveva destinato alla Sicilia dove li mettiamo? La verità è che in Sicilia non ci sono progetti credibili, e i soldi non vengono spesi perché abbiamo amministratori improvvisati e poco seri! Da noi non decolla mai niente di buono perché non sappiamo portare avanti i progetti e i finanziamenti vengono dirottati in luoghi molti più virtuosi. Una spiegazione teorica sta nel fatto che in Sicilia la politica non opera indirizzando il sistema verso gli investimenti e lo sviluppo, bensì esclusivamente verso la ricerca del consenso con una pratica semplicemente distributiva. Da noi non ci sono diritti e doveri, ma favori e scambi! E allora chi è causa del suo mal pianga se stesso!

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  16. Emanuele Ferrara 17 Dicembre 2014 11:58

    Perché i fondi che l’Europa aveva destinato alla Sicilia dove li mettiamo? La verità è che in Sicilia non ci sono progetti credibili, e i soldi non vengono spesi perché abbiamo amministratori improvvisati e poco seri! Da noi non decolla mai niente di buono perché non sappiamo portare avanti i progetti e i finanziamenti vengono dirottati in luoghi molti più virtuosi. Una spiegazione teorica sta nel fatto che in Sicilia la politica non opera indirizzando il sistema verso gli investimenti e lo sviluppo, bensì esclusivamente verso la ricerca del consenso con una pratica semplicemente distributiva. Da noi non ci sono diritti e doveri, ma favori e scambi! E allora chi è causa del suo mal pianga se stesso!

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  17. Non mi pare che Monti sia di “sinistra”, né tantomeno Renzi…per non parlare di Accorinti. Allo stesso modo il pregiudicato NON E’ di destra…Sono d’accordo sul fatto che sono tutti incapaci (i “falliti” ahimè siamo noi…)..e sono pure d’accordo che malgrado tutto gli italioti continueranno a votarli…

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  18. Non mi pare che Monti sia di “sinistra”, né tantomeno Renzi…per non parlare di Accorinti. Allo stesso modo il pregiudicato NON E’ di destra…Sono d’accordo sul fatto che sono tutti incapaci (i “falliti” ahimè siamo noi…)..e sono pure d’accordo che malgrado tutto gli italioti continueranno a votarli…

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  19. Sono d’accordo con te.

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  20. Sono d’accordo con te.

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  21. Condivido. Siamo il popolo dei favori e delle cortesie anche quando sono diritti.

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  22. Condivido. Siamo il popolo dei favori e delle cortesie anche quando sono diritti.

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  23. Non sorprende. Sosteniamo da tempo infatti che la nostra rappresentanza politica, a tutti i livelli e’ incapace, inetta miope ed EGOISTA, oltre che non conta xxxxxxxx. Unica” scusante e’ che le assemblee rappresentative parlamentari sono state di fatto espropriate dai loro poteri in favore di centri potentissimi esterni e lontani.

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  24. Non sorprende. Sosteniamo da tempo infatti che la nostra rappresentanza politica, a tutti i livelli e’ incapace, inetta miope ed EGOISTA, oltre che non conta xxxxxxxx. Unica” scusante e’ che le assemblee rappresentative parlamentari sono state di fatto espropriate dai loro poteri in favore di centri potentissimi esterni e lontani.

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