Al quiz sul Palagiustizia partecipo anch'io: ecco le proposte Brancato

Al quiz sul Palagiustizia partecipo anch’io: ecco le proposte Brancato

Al quiz sul Palagiustizia partecipo anch’io: ecco le proposte Brancato

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domenica 11 Maggio 2014 - 05:53

Da più di 20 anni si parla di secondo Palagiustizia. Il sospetto è che, quando si parla soltanto di un'opera, non lo si voglia realizzare affatto. Negli ultimi anni è iniziata una gara a chi dice la sua con proposte sempre più ardue da realizzare.. Così ho voluto partecipare anche io al gioco, con idee bizzarre ma dallo stesso tasso di masochismo burocratico-amministrativo di molte delle altre. Perchè poi finirà come con il Ponte,parlando parlando è rimasta solo una leggenda.

Premessa: prima di scrivere questo articolo, visto l’argomento trattato, il Palagiustizia, ho ritenuto doveroso parlarne con una delle massime autorità italiane del momento, Genny ‘a carogna. In questo strano Paese in cui si chiudono le curve per i cori dei bambini delle scuole calcio e poi lo Stato si inginocchia e chiede l’autorizzazione per giocare ai violenti, mi sono adeguata. Così, prima di rendere note le mie proposte legate al tema della giustizia le ho sottoposte al vaglio scrupoloso dell’autorità del settore, appunto Genny, che le ha ritenute soddisfacenti e ha dato l’ok alla pubblicazione.

Del Palagiustizia satellite si parla da oltre 20 anni e quando di una cosa si discute per tanto tempo il sospetto è che non si voglia realizzare, un po’ come con il Ponte sullo Stretto. In 20 anni in una città normale si sarebbero costruiti tre palagiustizia, un carcere e una caserma, da noi siamo ancora ai sogni. Negli ultimi anni ogni giorno spunta una nuova proposta dal cilindro e si è scatenata una vera e propria gara a chi dice la sua. Cerco di sintetizzare quelle che si sono sommate nel tempo: la scuola Galatti (spostando gli studenti al Tirone e realizzando un sottopassaggio tra Tribunale e scuola), le due torri da costruire al posto delle aiuole davanti al Tribunale, le tre proposte del bando del 2009 (Istituto Marconi, e le due in via Bonino-Zir), la Casa dello studente (spostando gli studenti in vari siti a seconda di chi avanzava la proposta quindi ex hotel Riviera o ex Margherita o “poi ci pensiamo”), caserma Bisconte, ex ospedale Margherita ed ex ospedale militare. Una decina di soluzioni diverse e neanche un passo avanti. Non oso pensare cosa avremmo combinato se avessimo dovuto costruire il Colosseo dello Stretto. La caratteristica che unisce le varie ipotesi è che sono tutte ardue da realizzare, al limite del masochismo burocratico e amministrativo. Per ognuna di queste soluzioni c’è almeno un ostacolo e tempi biblici: o il sito non appartiene al Comune e quindi deve litigare o contrattare per averlo, o ha un’altra destinazione d’uso ( con previsione di utenti da trasferire altrove con effetto domino), o devi radere tutto al suolo, chiedere 345 permessi a varie Istituzioni, andare a Lourdes sperando che in 76 anni ottieni tutti i permessi, poi indire la gara d’appalto e aspettare altri 76 anni gli inevitabili ricorsi fino alla Corte di Strasburgo prima di iniziare i lavori.

Sta diventando un Monopoli nel quale cerchi di risolvere un problema ma quando ci riesci ne spuntano altri tre. A questo punto, visto che amiamo complicarci la vita rendendo difficili anche le operazioni più semplici, voglio partecipare al gioco e presentare il pacchetto di proposte Brancato. Tanto, tra altri 10 anni staremo ancora a discutere dello stesso argomento, perché da noi diventa biblico anche costruire un ponticello. Dallo Stadio San Filippo all’approdo di Tremestieri, dallo svincolo Annunziata al Museo, da noi tutto è “per sempre”, nel senso che le opere pubbliche ce le cresciamo proprio, le allattiamo da bambine finchè non raggiungono la maggiore età ma non ci viene il cuore di tagliare il cordone ombelicale, quindi aspettiamo che sfiorino la trentina. Per quanto bizzarre possano apparire, le “proposte Brancato” hanno lo stesso grado di realizzabilità, quanto a tempi biblici e ostacoli, di molte di quelle avanzate in questi 20 anni e più.

1)FORTE GONZAGA (o uno dei forti umbertini a piacere). L’ipotesi è fattibile vista l’austerità dell’edificio, che ben si presta all’uso, l’ampia disponibilità di parcheggio esterno, il numero di aule interne, senza trascurare la splendida vista panoramica della quale potrebbero godere avvocati, clienti, giudici e impiegati durante le pause dei processi. E’ inoltre un patrimonio storico di immenso valore e potremmo addirittura lanciare l’ipotesi di turismo giudiziario ed essere i primi in Italia con lo slogan “Vieni a farti processare a Messina. Da noi la giustizia è storia, arte e cultura”.

2) PISCINA CAPPUCCINI– La soluzione non comporta controindicazioni, perché è di proprietà del Comune e sta per chiudere battenti, quindi in un colpo solo Palazzo Zanca avrebbe a disposizione un sito suo e pronto all’uso. E c’è di più, tra un’udienza ed un’altra i fruitori potrebbero farsi una bella nuotata e schiarirsi le idee.

3) A TURNO IN CASA DEI GIUDICI– Visto che finora le ipotesi individuate sono tutte “in casa d’altri”, o ministero della difesa, o regione, tanto vale proporre ai magistrati di buona volontà di mettere a disposizione per le udienze il salotto delle loro abitazioni. Il vantaggio è l’alto tasso di socializzazione, una giustizia dal volto umano ed una dislocazione a rete nel territorio, e nessuno potrà più dire che i Palazzi sono distanti dalla gente. Se l’udienza si protrae troppo, ci si sposta tutti in cucina.

4)IL RETTORATO- L’Università dirimpettaia sta de-localizzando e ci sono molti spazi a disposizione proprio di fronte al Tribunale. Peraltro di recente molti dei processi in corso riguardano i frequentatori a vario titolo dell’Ateneo, quindi si avrebbe il vantaggio di una sorta di “giustizia a domicilio”.

5)LA FIERA- Inutilizzata da tempo è un’occasione imperdibile, con ampi padiglioni, ampi spazi aperti da destinare a parcheggi e bar e romantica vista mare. Ai turisti che sbarcano dalle navi inoltre si potrebbe offrire uno spaccato della tipica giustizia italiana lumaca con processi dal vivo, gente che si lamenta per i ritardi, invecchia e muore in attesa di una sentenza.

6)CASA DEL PORTUALE- Questa può essere la proposta prediletta da chi ama le difficoltà, perché appartiene alla Regione e garantisce il brivido del contenzioso, l’adrenalina che viene dal dover affrontare almeno due decenni per entrarne in possesso. Poi c’è il fascino che viene dall’occupazione del Pinelli, testimonianza reale di come si possa utilizzare un luogo invece di abbandonarlo. Questa è l’ipotesi che piacerà, perché c’è confusione sulla titolarità effettiva, almeno tre Enti con i quali discutere e quindi realizzare quei fantastici tavoli tecnici che tanto appassionano gli amministratori. Inoltre scatterebbero almeno tre ricorsi tra Tar e Cga e tre decenni per realizzarla. Quindi è la proposta ideale.

E resterà come il Ponte, mentre si discute su campata unica, due campate o tutte le campate che vuoi, lo fanno i cinesi, i pugliesi o i marziani, l’importante è che se ne parli tanto sulla stampa ma alla fine resti solo una leggenda.

Rosaria Brancato

22 commenti

  1. Carissima Rosaria BRANCATO, commento il tuo editoriale domenicale da questa città romagnola in corsa per divenire capitale della cultura europea, io nativo della Urbs Messana, capitale per secoli di tanti aspetti della vita degli uomini. Come sai i ragionamenti paradossali furono elaborati dai greci antichi, le tue proposte per il secondo Palazzo di Giustizia, come tutti i paradossi hanno una conclusione apparentemente inaccettabile, ma poichè deriva da premesse a prima vista accettabili, perchè no il RETTORATO o il maestoso FORTE GONZAGA abbandonato o la FIERA ridotta a mercatino o la PISCINA COMUNALE in una città marinara in cui nessuno sa più nuotare. Attraverso il paradosso hai manifestato una contro opinione e ci dai un potente stimolo per la riflessione, in fondo descrivi la debolezza della capacità di discernimento di chi ha governato questa città, i loro limiti intellettuali utili al ragionamento, pretenderli da Francantonio GENOVESE e da Peppino BUZZANCA mi pareva e mi pare veramente troppo, vedremo cosa combinerà RENATO sindaco per il secondo Palazzo di Giustizia. Mariedit non si vuole smentire e libera il ragionamento dal paradosso, lo fa portando alla ribalta i numeri della cifra destinata per gli affitti delle sedi giudiziarie, con domanda terra terra, CHI SONO I PROPRIETARI DEI TANTI IMMOBILI??????

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  2. Carissima Rosaria BRANCATO, commento il tuo editoriale domenicale da questa città romagnola in corsa per divenire capitale della cultura europea, io nativo della Urbs Messana, capitale per secoli di tanti aspetti della vita degli uomini. Come sai i ragionamenti paradossali furono elaborati dai greci antichi, le tue proposte per il secondo Palazzo di Giustizia, come tutti i paradossi hanno una conclusione apparentemente inaccettabile, ma poichè deriva da premesse a prima vista accettabili, perchè no il RETTORATO o il maestoso FORTE GONZAGA abbandonato o la FIERA ridotta a mercatino o la PISCINA COMUNALE in una città marinara in cui nessuno sa più nuotare. Attraverso il paradosso hai manifestato una contro opinione e ci dai un potente stimolo per la riflessione, in fondo descrivi la debolezza della capacità di discernimento di chi ha governato questa città, i loro limiti intellettuali utili al ragionamento, pretenderli da Francantonio GENOVESE e da Peppino BUZZANCA mi pareva e mi pare veramente troppo, vedremo cosa combinerà RENATO sindaco per il secondo Palazzo di Giustizia. Mariedit non si vuole smentire e libera il ragionamento dal paradosso, lo fa portando alla ribalta i numeri della cifra destinata per gli affitti delle sedi giudiziarie, con domanda terra terra, CHI SONO I PROPRIETARI DEI TANTI IMMOBILI??????

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  3. Gentilissima Dottoressa mi sa indicare, per favore, in quale altro paese del mondo un impiegato dello Stato, sia pure di grado elevato magnificamente retribuito, e dai privilegi infiniti, concorre alla decisione politica e tecnica urbanistica, perla determinazione del loro posto di lavoro?
    La verità è una sola, come al solito, la casta dei giudici è temuta perchè non deve dare conto a nessuno e decide di fare e dire quello che più aggrada a loro medesimi.

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  4. Gentilissima Dottoressa mi sa indicare, per favore, in quale altro paese del mondo un impiegato dello Stato, sia pure di grado elevato magnificamente retribuito, e dai privilegi infiniti, concorre alla decisione politica e tecnica urbanistica, perla determinazione del loro posto di lavoro?
    La verità è una sola, come al solito, la casta dei giudici è temuta perchè non deve dare conto a nessuno e decide di fare e dire quello che più aggrada a loro medesimi.

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  5. letterio.colloca 11 Maggio 2014 11:17

    BRANCATO-MARIEDIT
    Provo grande DOLORE quando leggo i vostri scritti ché VERAMENTE mi danno la giusta misura del DEGRADO MORALE di questa MIA città natale.Non c’é da stare allegri;non c’é possibilità alcuna di riscatto perché il concetto di valore,in tutte le accezioni, é…il denaro!!!!
    Anche chi vanta provenienze di autentica…MISERABILITA’, s’é lanciato con voracità belluina sui ….soldi.
    L’essere diventato magari libero professionista (medico,avvocato,ingegnere,ecc.. fino ai borsaioli) non NECESSARIAMENTE l’ha fatto salire il sia pur minimo livello nella “scala sociale”:ladri e cafoni erano e tali ancora oggi restano.
    NON HO PIU’ VOGLIA DI DARE A QUESTA TORMA DI BIECHI BRANCOLANTI LA BENCHE’ MINIMA ATTENZIONE:che arrivino pure i cinesi, i pugliesi o i marziani,MESSINA SCONTA LA CALATA DEI “VIDDANI” E DEGLI “SCASSAPAGGHIARI”.
    Almeno VOI,tenete alto il nome della vera Messina,FUSTIGANDO I TROPPI MASCALZONI che l’appestano;anch’io ho provato a farlo ma con scarsi risultati (anche la vostra redazione,cautelarmente,mi censura). Grazie.

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  6. letterio.colloca 11 Maggio 2014 11:17

    BRANCATO-MARIEDIT
    Provo grande DOLORE quando leggo i vostri scritti ché VERAMENTE mi danno la giusta misura del DEGRADO MORALE di questa MIA città natale.Non c’é da stare allegri;non c’é possibilità alcuna di riscatto perché il concetto di valore,in tutte le accezioni, é…il denaro!!!!
    Anche chi vanta provenienze di autentica…MISERABILITA’, s’é lanciato con voracità belluina sui ….soldi.
    L’essere diventato magari libero professionista (medico,avvocato,ingegnere,ecc.. fino ai borsaioli) non NECESSARIAMENTE l’ha fatto salire il sia pur minimo livello nella “scala sociale”:ladri e cafoni erano e tali ancora oggi restano.
    NON HO PIU’ VOGLIA DI DARE A QUESTA TORMA DI BIECHI BRANCOLANTI LA BENCHE’ MINIMA ATTENZIONE:che arrivino pure i cinesi, i pugliesi o i marziani,MESSINA SCONTA LA CALATA DEI “VIDDANI” E DEGLI “SCASSAPAGGHIARI”.
    Almeno VOI,tenete alto il nome della vera Messina,FUSTIGANDO I TROPPI MASCALZONI che l’appestano;anch’io ho provato a farlo ma con scarsi risultati (anche la vostra redazione,cautelarmente,mi censura). Grazie.

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  7. Anch’io, molto sommessamente, mi permetto di dare un suggerimento: richiedere in comodato d’uso gratuito al Ministero della Difesa i locali da molto tempo inutilizzati dell’ ex Distretto Militare di Via Trieste.

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  8. Anch’io, molto sommessamente, mi permetto di dare un suggerimento: richiedere in comodato d’uso gratuito al Ministero della Difesa i locali da molto tempo inutilizzati dell’ ex Distretto Militare di Via Trieste.

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  9. al bellissimo articolo aggiungo una mia esperienza personale:ero ragazzino e dalle parti del deposito atm anni 50 esisteva un cinema teatro all’aperto chiamato Mondello, lo hanno demolito perchè era sul percorso della VIA DEL MARE , forse questa via la vedranno i miei nipoti.

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  10. al bellissimo articolo aggiungo una mia esperienza personale:ero ragazzino e dalle parti del deposito atm anni 50 esisteva un cinema teatro all’aperto chiamato Mondello, lo hanno demolito perchè era sul percorso della VIA DEL MARE , forse questa via la vedranno i miei nipoti.

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  11. leggendo le risposte di alcuni ottimi lettori,due riflessioni mi sembrano particolarmente azzeccate: perchè un impiegato dello stato deve decidere in quale luogo vuole andare a lavorare,e mi sembra doveroso sapere i nomi dei proprietari dei tanti locali in affitto, questa sarebbe una bella inchiesta giornalistica

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  12. leggendo le risposte di alcuni ottimi lettori,due riflessioni mi sembrano particolarmente azzeccate: perchè un impiegato dello stato deve decidere in quale luogo vuole andare a lavorare,e mi sembra doveroso sapere i nomi dei proprietari dei tanti locali in affitto, questa sarebbe una bella inchiesta giornalistica

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  13. Ho anch’io un idea: perché non pensare al secondo Palagiustizia nei locali del Teatro Vittorio Emanuele? Lo terremmo finalmente aperto ed eviteremmo che si ripercorrano scelte “operativo/gestionali” come quelle dei predecessori che hanno gestito il teatro in questi anni come Presidente, C.d.A….. (alcuni di costoro) e sicuramente anche in futuro sovrintendente. Mi viene solo da fare una considerazione: CHE VERGOGNA MESSINA E LA SUA CLASSE POLITICA E DIRIGENTE !!!!

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  14. Ho anch’io un idea: perché non pensare al secondo Palagiustizia nei locali del Teatro Vittorio Emanuele? Lo terremmo finalmente aperto ed eviteremmo che si ripercorrano scelte “operativo/gestionali” come quelle dei predecessori che hanno gestito il teatro in questi anni come Presidente, C.d.A….. (alcuni di costoro) e sicuramente anche in futuro sovrintendente. Mi viene solo da fare una considerazione: CHE VERGOGNA MESSINA E LA SUA CLASSE POLITICA E DIRIGENTE !!!!

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  15. giovanni rodilosso 12 Maggio 2014 05:23

    Buon giorno a tutti, sono d’accordo con la sign.ra Brancato quando sostiene che se di un argomento si parla per vent’anni, significa che non si ha la volontà di fare niente per risolvere il problema. Ogni nuova amministrazione si perde sempre nel risolvere i vecchi problemi lasciati dai predecessori, insomma, tutti presi a sanare i bilanci in rosso qua e la, senza che la musica cambi, e di concreto, alla fine del mandato non si è fatto niente, sembra di assistere ad un talk show, dove ognuno se ne dice di santa ragione ed alla fine della trasmissione vanno tutti a mangiare insieme. Ogni 4 anni ci tocca assistere alla vergognosa farsa del nuovo mandato, cambiano le pedine, ma la partita che si gioca è sempre la stessa. Quando il magistrato Gratteri rivolse una domanda ad un pentito della ndrangheta dicendogli come mai con tutto questo flusso di denaro illecito, non avete mai pensato di investirlo sul territorio creando ricchezza per tutti e posti di lavoro… lui rispose che, non era un caso tutto questo, un popolo disperato e affamato diventa facilmente corruttibile creando clientela e manovalanza per le famiglie mafiose.

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  16. giovanni rodilosso 12 Maggio 2014 05:23

    Buon giorno a tutti, sono d’accordo con la sign.ra Brancato quando sostiene che se di un argomento si parla per vent’anni, significa che non si ha la volontà di fare niente per risolvere il problema. Ogni nuova amministrazione si perde sempre nel risolvere i vecchi problemi lasciati dai predecessori, insomma, tutti presi a sanare i bilanci in rosso qua e la, senza che la musica cambi, e di concreto, alla fine del mandato non si è fatto niente, sembra di assistere ad un talk show, dove ognuno se ne dice di santa ragione ed alla fine della trasmissione vanno tutti a mangiare insieme. Ogni 4 anni ci tocca assistere alla vergognosa farsa del nuovo mandato, cambiano le pedine, ma la partita che si gioca è sempre la stessa. Quando il magistrato Gratteri rivolse una domanda ad un pentito della ndrangheta dicendogli come mai con tutto questo flusso di denaro illecito, non avete mai pensato di investirlo sul territorio creando ricchezza per tutti e posti di lavoro… lui rispose che, non era un caso tutto questo, un popolo disperato e affamato diventa facilmente corruttibile creando clientela e manovalanza per le famiglie mafiose.

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  17. Magnifica la prima.. Forte Gonzaga…

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  18. Magnifica la prima.. Forte Gonzaga…

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  19. dovremmo saperlo, chi sono i proprietari…
    peccato che nella pagina “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” dove per legge dovrebbero essere pubblicati, non ci sia assolutamente nulla

    http://www.comune.messina.it/portale/amministrazione-trasparente/beni-immobili-e-gestione-del-patrimonio/canoni-di-locazione-o-affitto.aspx

    Renato Sindaco, che aspetti?

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  20. dovremmo saperlo, chi sono i proprietari…
    peccato che nella pagina “AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE” dove per legge dovrebbero essere pubblicati, non ci sia assolutamente nulla

    http://www.comune.messina.it/portale/amministrazione-trasparente/beni-immobili-e-gestione-del-patrimonio/canoni-di-locazione-o-affitto.aspx

    Renato Sindaco, che aspetti?

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  21. giovanni rodilosso 13 Maggio 2014 05:17

    qualche mese fa questa inchiesta è stata fatta, così come nome, cognomi e costi, le cifre sono da capogiro ed i soliti noti si arricchiscono sempre di più… la dove c’è povertà, la ricchezza aumenta!

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  22. giovanni rodilosso 13 Maggio 2014 05:17

    qualche mese fa questa inchiesta è stata fatta, così come nome, cognomi e costi, le cifre sono da capogiro ed i soliti noti si arricchiscono sempre di più… la dove c’è povertà, la ricchezza aumenta!

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