Altra ordinanza di sgombero: abitazioni a rischio a monte del costone franato sull'A18

Altra ordinanza di sgombero: abitazioni a rischio a monte del costone franato sull’A18

Giusy Briguglio

Altra ordinanza di sgombero: abitazioni a rischio a monte del costone franato sull’A18

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mercoledì 07 Ottobre 2015 - 11:21

Il primo cittadino ha ordinato l’immediato sgombero delle palazzine private e la messa in sicurezza dell’area del complesso residenziale turistico da parte dell’impresa che lo gestisce che si trovano a monte del costone franato. Stessa disposizione per l’impianto di depurazione consortile: la frana minaccia di rovesciarsi sul sito

Un’altra ordinanza di sgombero è stata emessa dal sindaco di Letojanni Alessandro Costa nella giornata di ieri, martedì 6 ottobre. Al centro del provvedimento questa volta c’è il complesso residenziale turistico che si trova a monte del costone tra il torrente Sillemi e il torrente San Filippo, dove a seguito del maltempo si è verificata la frana che si è riversata nella sottostante sede autostradale. Lo smottamento del costone sembrerebbe ancora in movimento, almeno così hanno rilevato la Polizia Municipale e l’Utc durante un sopralluogo sul posto. A rischio anche alcune abitazioni private che si trovano in contrada Sillemi.

“Dal medesimo sopralluogo – si legge nell’ordinanza – si sono evidenziate diverse lesioni sulla sede stradale con fratture e distaccamenti di aree in procinto di franare a valle” e le predette lesioni sono estese anche nell’area su cui poggia un pilone dell’Enel con i cavi dell’alta tensione. Inoltre, alcuni muri di contenimento realizzati a protezione dell’insediamento risultano ribaltati e divelti rendendo tutta la situazione altamente pericolosa, anche in considerazione dell’esistenza del tratto di autostrada A18 Me-Ct.

Il primo cittadino ha dunque ordinato l’immediato sgombero delle palazzine private e la messa in sicurezza dell’area del complesso residenziale turistico da parte dell’impresa che lo gestisce. Stessa disposizione per l’impianto di depurazione consortile. “La frana – infatti – minaccia di rovesciarsi sul sito ove insiste il depuratore e se dovesse subire rotture delle vasche, ciò comporterebbe danni all’igiene pubblica, in quanto il liquame si riverserebbe fuori inondando l’area”.

Giusy Briguglio

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