Frana sull'A 18 e dissesto idrogeologico, salta il "tavolo" alla Regione; venerdì Consiglio straordinario

Frana sull’A 18 e dissesto idrogeologico, salta il “tavolo” alla Regione; venerdì Consiglio straordinario

Frana sull’A 18 e dissesto idrogeologico, salta il “tavolo” alla Regione; venerdì Consiglio straordinario

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mercoledì 07 Ottobre 2015 - 14:15

L’assessore Giovanni Pizzo (Infrastrutture) è stato convocato a Roma, la riunione rinviata a data da destinarsi. L'opposizione ha chiesto ed ottenuto una Assemblea urgente per discutere sulle criticità derivate dal dissesto idrogeologico nel territorio

Slitta a data da destinarsi il tavolo tecnico a nella sede dell’assessorato regionale alle Infrastrutture, in programma per domani mattina alle 10. In seguito alla frana sull’A 18 all’altezza di Letojanni, erano stati convocati quasi tutti i sindaci dell’hinterland jonico, da Scaletta Zanclea a Giardini Naxo, per un censimento del rischio idrogeologico. L’incontro, al quale avrebbe dovuto essere presente anche l’assessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, è stato annullato in quanto l’assessore Giovanni Pizzo (Infrastrutture) è stato convocato a Roma. Ciò nonostante il sindaco di Letojanni, Alessandro Costa, domani sarà comunque a Palermo in considerazione della delicatezza della questione e per i rischi cui sarebbe sottoposta un’area adiacente la frana. Intanto le criticità derivate dal dissesto idrogeologico nel territorio di Letojanni sbarcano in aula. Il presidente Antonio Riccobene, su richiesta della minoranza, ha convocato d’urgenza e in via straordinaria il Consiglio per venerdì alle 19.

I consiglieri Emanuele Savoca, Salvatore Curcuruto, Fabio Cicala e Carmelo Lombardo, evidenziano “le criticità idrogeologiche esistenti nel territorio comunale, la particolarità morfologica del terreno che crea una situazione permanente di movimenti franosi”. Rimarcano altresì “che tale situazione costituisce pericolo di incolumità pubblica e privata anche in considerazione dell’esistenza dell’autostrada e che la frana minaccia di rovesciarsi sul sito ove insiste il depuratore consortile.

Se l’impianto dovesse subire la rottura delle vasche, si registrerebbero danni all’igiene pubblica, in quanto il liquame inonderebbe l’area adiacente e non solo”. Viene ribadito che “tale situazione costituisce pericolo di incolumità pubblica e privata delle abitazioni esistenti a monte e a valle della frana del costone collinare”. In virtù di ciò, i consiglieri di minoranza hanno chiesto di deliberare “la predisposizione di un crono-programma con conseguente monitoraggio dei lavori al fine di conoscere i tempi certi della realizzazione del progetto complessivo e la quantificazione dei lavori per la messa in sicurezza dalle frane in oggetto e del territorio circostante”. E di “dare mandato all’ufficio tecnico comunale di quantificare e verificare quali interventi e quante somme occorrono per la messa in sicurezza e la realizzazione di opere di contenimento e consolidamento del territorio interessato dalle frane”. Quindi di “assicurare l’incolumità pubblica dei singoli cittadini, verificandone se le ordinanze precedenti hanno avuto seguito”.

Carmelo Caspanello

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