L’Aias scrive al prefetto: “Messina è in mano a nessuno, ci costringono a tre ore di attesa”

L’Aias scrive al prefetto: “Messina è in mano a nessuno, ci costringono a tre ore di attesa”

L’Aias scrive al prefetto: “Messina è in mano a nessuno, ci costringono a tre ore di attesa”

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mercoledì 12 Agosto 2015 - 22:05

Il presidente dell’Associazione imprese autotrasportatori siciliani, Giuseppe Richichi, attacca la giunta Accorinti e si rivolge al prefetto Stefano Trotta. Le problematiche sono sempre le stesse: nessun passo avanti sulle opere pubbliche e disagi per i conducenti dei tir

“Un’amministrazione che non ha alcun rispetto per gli altri e che piuttosto opera solo con l’imposizione di retoriche prive di efficacia. Un sindaco ed una giunta che richiedono poteri speciali che portano solo chiacchiere, visto che nessun’opera, né la via don Blasco né il porto di Tremestieri, è stata avviata. E’ come se la porta della Sicilia fosse in mano a nessuno”. E’ il durissimo attacco del presidente dell’Associazione imprese autotrasportatori siciliani, Giuseppe Richichi, nei confronti della giunta Accorinti, “rea” di far “pagare le classi più deboli che devono subire le scelte scriteriate di una pessima gestione”.

Dopo l’attacco alla giunta messinese, l’elogio a quella catanese: “L’unica da cui sono arrivate celeri risposte alle esigenze esposte. Quando nei mesi scorsi si stava interrompendo il servizio navale di collegamento tra Catania e Napoli e la compagnia siculo calabrese si è mostrata interessata al mantenimento della rotta, è giunta da parte di tutti la disponibilità e l’appoggio affinché non si perdesse una così importante realtà sia per la città che per le imprese”.

Richichi si rivolge al prefetto Stefano Trotta, chiedendo “di mettere finalmente la parola fine ad anni di controversie irrisolte soprattutto in merito alla questione viabilità messinese. Le indicazioni in merito allo smaltimento del traffico della chiocciola Tremestieri non troveranno soluzione se manca il personale addetto al rilascio dei pass e tre ore di attesa agli imbarchi non sono tollerabili per il nostro lavoro. A tal proposito la invitiamo a verificare quanto riportato ed auspichiamo in un suo sollecito intervento”.

16 commenti

  1. Con tutto il rispetto per chi fa l’autotrasportatore come mestieri, Richichi vorrebbe probabilmente poter passare in TIR dal centro città infischiandosene dei messinesi e dei rischi annessi. Tipico imprenditore catanese: perché non prende la nave Catania-Napoli che ha tanto elogiato?

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  2. Con tutto il rispetto per chi fa l’autotrasportatore come mestieri, Richichi vorrebbe probabilmente poter passare in TIR dal centro città infischiandosene dei messinesi e dei rischi annessi. Tipico imprenditore catanese: perché non prende la nave Catania-Napoli che ha tanto elogiato?

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  3. Richichi, al contrario, ha indicato quelle che sono le soluzioni, a parole individuate anche da renatino: Tremestieri e Via Don Blasco.
    Il principio è: le navi traghetto devono attraccare a Messina? E, allora, bisogna trovare la migliore mediazione tra le esigenze degli uni (traghettatori ed utenti) e degli altri (la cittadinanza, che ha diritto alla sicurezza ed a una vita tranquilla).
    Mi pare che il progetto per la via Don Blasco sia stato presentato in pompa magna l’anno scorso?
    Che fine ha fatto?
    In quale cassetto si trova?
    Quali motivi impediscono che vada avanti?
    Chi e/o cosa mette i bastoni tra le ruote?
    O, forse, vi sono forti interessi che lo ostacolano?
    La città ha il diritto di sapere.
    TRASPARENZA E VERITA’
    George.

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  4. Richichi, al contrario, ha indicato quelle che sono le soluzioni, a parole individuate anche da renatino: Tremestieri e Via Don Blasco.
    Il principio è: le navi traghetto devono attraccare a Messina? E, allora, bisogna trovare la migliore mediazione tra le esigenze degli uni (traghettatori ed utenti) e degli altri (la cittadinanza, che ha diritto alla sicurezza ed a una vita tranquilla).
    Mi pare che il progetto per la via Don Blasco sia stato presentato in pompa magna l’anno scorso?
    Che fine ha fatto?
    In quale cassetto si trova?
    Quali motivi impediscono che vada avanti?
    Chi e/o cosa mette i bastoni tra le ruote?
    O, forse, vi sono forti interessi che lo ostacolano?
    La città ha il diritto di sapere.
    TRASPARENZA E VERITA’
    George.

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  5. Richichi e la sua solita spocchia: prima la vivibilità dei messinesi, dopo tutto il resto. Per Tremestieri e via del mare mi sembra che si stia lavorando, dunque attenda il tempo dovuto come Messina ha atteso per 50 anni versando il proprio sangue sulle strade

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  6. Richichi e la sua solita spocchia: prima la vivibilità dei messinesi, dopo tutto il resto. Per Tremestieri e via del mare mi sembra che si stia lavorando, dunque attenda il tempo dovuto come Messina ha atteso per 50 anni versando il proprio sangue sulle strade

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  7. Al Sig, Accorinti non si può insinuare di parlare di “forti interessi”, queste affermazioni fanno parte di altre politiche…

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  8. Al Sig, Accorinti non si può insinuare di parlare di “forti interessi”, queste affermazioni fanno parte di altre politiche…

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  9. Benedetto XVII 13 Agosto 2015 15:55

    Questo è un grave limite culturale, caro terence: gli “interessi” non sono solo economici ma anche ideologici, esistenziali, religiosi, ossessioni irrazionali, follia, aspirazione alla santità e tanto altro. Il fatto che non siano economici non giustifica un’azione. Max Weber, 120 anni fa ha spiegato che c’è un’etica delle intenzioni (cioè qualsiasi decisione, anche sbagliata, purché adottata in buona fede è da assolvere) e un’etica della responsabilità (giudico in base ai risultati). La società di oggi si deve basare sulla seconda, quindi ha poca importanza se l’interesse di Renato è economico o meno, vediamo se la sua decisione è utile alla collettività

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  10. Benedetto XVII 13 Agosto 2015 15:55

    Questo è un grave limite culturale, caro terence: gli “interessi” non sono solo economici ma anche ideologici, esistenziali, religiosi, ossessioni irrazionali, follia, aspirazione alla santità e tanto altro. Il fatto che non siano economici non giustifica un’azione. Max Weber, 120 anni fa ha spiegato che c’è un’etica delle intenzioni (cioè qualsiasi decisione, anche sbagliata, purché adottata in buona fede è da assolvere) e un’etica della responsabilità (giudico in base ai risultati). La società di oggi si deve basare sulla seconda, quindi ha poca importanza se l’interesse di Renato è economico o meno, vediamo se la sua decisione è utile alla collettività

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  11. Benedetto XVII 13 Agosto 2015 15:57

    Stai tranquillo, lo farà.

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  12. Benedetto XVII 13 Agosto 2015 15:57

    Stai tranquillo, lo farà.

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  13. Messina in mano a nessuno? ma che dici Richichi è in mano ad un tibetano che vorrebbe che tutti comprassero unu sceccu e lo tenessero sotto casa cosi ,quando fanno lo sterco potrebbe dire che la colpa è dei buddaci che sporcano una città pulitissima e senza auto.

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  14. Messina in mano a nessuno? ma che dici Richichi è in mano ad un tibetano che vorrebbe che tutti comprassero unu sceccu e lo tenessero sotto casa cosi ,quando fanno lo sterco potrebbe dire che la colpa è dei buddaci che sporcano una città pulitissima e senza auto.

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  15. beddu quel vigile ca fascia triculuri e senza divisa,commu si chiama^

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  16. beddu quel vigile ca fascia triculuri e senza divisa,commu si chiama^

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