"Carissimo sindaco". Lo sfogo di un milazzese per la propria città

“Carissimo sindaco”. Lo sfogo di un milazzese per la propria città

Redazione Tirreno

“Carissimo sindaco”. Lo sfogo di un milazzese per la propria città

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martedì 20 Giugno 2017 - 14:50

Un cittadino milazzese, da poco tornato nel comune mamertino, esprime il proprio disappunto verso alcune criticità rilevate e lo fa inviando una lettera aperta al primo cittadino. "Carissimo sindaco", inizia così il lungo sfogo correlato da un'ampia galleria fotografica.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino milazzese indirizzata al primo cittadino. Nella lettera viene espresso il proprio disappunto per lo stato in cui verte il comune mamertino e per le molte criticità osservate.

Carissimo” Sindaco, sono tornato a vivere nella mia Milazzo dopo 40 anni; premetto che rispetto alla provincia di Mantova, dove abitavo, pago 429 euro l’anno in più di tasse locali, su una pensione veramente modesta. Con la speranza che questa premessa sia utile a farle meglio comprendere la rabbia e il disgusto che provo per le condizioni di abbandono e degrado in cui versa la nostra splendida città; pur comprendendo che la complessa situazione attuale derivi anche da responsabilità precedenti.

Più volte ho segnalato all’assessore Maisano realtà indecorose di zone anche centralissime, prontamente ripulite dopo vari mesi di totale negligenza. Tuttavia, non credo che debbano essere i cittadini a dover segnalare ogni situazione di degrado. L’azienda che si occupa dell’igiene urbana dovrebbe controllare che le varie aree assegnate agli operatori, siano effettivamente pulite nei tempi previsti. Così pare non sia.

La scerbatura dei marciapiedi non viene effettuata nonostante sia prevista dal capitolato dei frequentissimi appalti alle diverse aziende. La manutenzione dell’illuminazione pubblica, del verde e dell’arredo urbano è carente o del tutto assente, sul lungomare Garibaldi, alcuni lampioni sono stati rimossi, altri sono fulminati, con lanterne frantumate o mancanti (al Capo quasi tutti), le panchine pericolosamente rotte e corrose. La segnaletica orizzontale è inesistente o sbiadita per la scarsa qualità della vernice usata. Le numerose palme che abbellivano la città sono state decimate e per le ultime rimaste in marina (già intaccate dal parassita) non è previsto nessun trattamento (da anni esistono rimedi efficaci, di cui ho informato l’assessore Maisano). Alcune aiuole non sono mai curate. I tombini sono strapieni. I monumenti malridotti o non illuminati (come il Castello più grande di Sicilia o villa Vaccarino). La scerbatura del terrapieno di ponente e di alcune strade viene fatta (forse) una volta l’anno, e (spesso) male (sfalciare erbacce e sterpaglie senza ripulire la sporcizia accumulata in un anno è un’azione scellerata). Le carcasse di mobili e divani rimosse dalla spiaggia sono accantonate sotto il terrapieno. La pineta di San Papino, sede di una piccola area giochi per bambini, è sempre sporca, piena di vetri rotti, incolta e trascurata. Sotto la rotonda è una discarica. Le docce già rotte e intasate. La pineta vicino allo stadio, dove c’è un campetto per ragazzi, è indecentemente stracolma di rifiuti di ogni genere.

Carissimo Sindaco, come ci si può sentire la coscienza a posto con una pulizia sommaria annuale (quando va bene)? Come si può? Nessun lavaggio programmato di strade e marciapiedi, luridi e puzzolenti. Puzzano i cassonetti, sempre aperti e stracolmi anche di giorno. Vedo molta gente conferire i rifiuti a tutte le ore (senza nessuna sanzione), addetti al volantinaggio commerciale lasciare i (troppi) flyer nelle soglie delle porte in balia del vento. Vedo gente che scarica in marina sacchetti pieni di filoni (interi) di pane per i piccioni, nonostante una circolare comunale lo vieti. Vedo gente versare direttamente sui marciapiedi e i bordi delle aiuole abbondanti avanzi di pasta per i gatti. Vedo gente parcheggiare disinvoltamente in mezzo alla strada seppure vicino ci siano parcheggi liberi. Vedo l’inutile quanto ridicola pista ciclabile perennemente invasa da auto. Vedo auto correre a 80 all’ora in marina come fossero al nurburgring. Vedo attempati e adolescenti in scooter (palesemente elaborati) senza casco. Vedo gente attraversare le rotatorie incuranti delle strisce pedonali, sotto lo sguardo disinteressato dei rari agenti di polizia locale. Come vedo pure alcune vigilesse aggredite e minacciate da energumeni cafoni e incivili, perché cercano di multare, dopo aver avvisato a lungo col fischietto, auto senza contrassegno nei parcheggi per disabili. Vedo poche forze dell’ordine pattugliare la città, o il mare di ponente, dove deficienti criminali sfrecciano in acquascooter vicinissimo alla spiaggia nelle ore di punta.

È chiaro che a Milazzo ognuno fa quello che vuole, perché sa di poterlo fare, e i frequenti atti vandalici restano troppo spesso impuniti. Esiste un sistema di videosorveglianza (pagato profumatamente dai contribuenti) che non si sa se funzioni, e se funzionasse, sarebbe grave che non venga utilizzato.

Alcune strade e piazze (anche centralissime) sono discariche a cielo aperto. La stazione (e il piazzale antistante) sono impresentabili, da anni manca un punto ristoro e un punto informativo, manca una pensilina alla fermata del bus urbano, l’aiuola antistante è incolta e sporca, come pieno di sporcizia è tutto il perimetro della piazza. Per le vie del centro vecchie insegne sbiadite o frantumate, mai rimosse, testimoniano attività commerciali chiuse da anni. Sui marciapiedi del porto (e non solo) le fioriere (rotte e piene di sterpaglie) sono colme di rifiuti. L’area esterna del terminal aliscafi è invasa da venditori abusivi. Non esiste un servizio taxi degno di questo nome. Arrivare a Milazzo è come arrivare in un porto franco.

Milazzo è sporca carissimo Sindaco, il degrado si percepisce ovunque, al Capo, al Tono, nei percorsi per arrivare alla città alta (l’Immacolata, a “muntata”, la scalinata di via Impallomeni completamente al buio), nei belvedere di ponente e sulla panoramica, sul lungomare Garibaldi dal porto a Vaccarella, nella Piana, alla vecchia e alla nuova stazione.

Carissimo Sindaco, come si può pretendere una TARI così alta, a fronte di un servizio così carente? Ci dica, lo dica pubblicamente, perché da noi è così difficile gestire direttamente il servizio di igiene urbana o la sosta a pagamento.

Ci dica come sono utilizzate le tasse altissime che paghiamo, più alte di quelle che si pagano in città del nord’Italia tenute benissimo e con servizi efficienti, dove la raccolta differenziata funziona bene ormai da anni, dove le strade sono pulite, i marciapiedi non puzzano, le aree verdi sono curate e gli operatori ecologici fanno il loro lavoro. Tuttavia anche Taormina, Cefalù, Ortigia, Ragusa, San Vito lo Capo (per fare solo alcuni esempi), non sono mica su Marte.

Carissimo Sindaco, avrà verificato di persona che il termine “semplice” che ha caratterizzato la sua campagna elettorale, sia stato quanto mai fuori luogo, soprattutto per un città come la nostra. Avrà compreso, spero, che la semplicità è un sublime obiettivo, molto difficile da raggiungere.

Mi perdoni se mi sono dilungato, sebbene ci fosse molto altro da scrivere. Perdoni la mia rabbia e il disgusto che provo per lo stato in cui si trova la mia città, una città con 6000 anni di storia, penisola di rara bellezza, troppo spesso disprezzata dai suoi stessi abitanti, e che, probabilmente lascerò definitivamente.

La saluto Sindaco, le auguro di cuore buon lavoro, per il bene della nostra città e la salute dei cittadini.

2 commenti

  1. I fatti parlano chiaro, è un amministrazione inadeguata.
    Alle prossime elezioni, mandateli a casa.

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  2. I fatti parlano chiaro, è un amministrazione inadeguata.
    Alle prossime elezioni, mandateli a casa.

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