"Io, medico di frontiera, orgoglioso di appartenere alla grande famiglia del 118"

“Io, medico di frontiera, orgoglioso di appartenere alla grande famiglia del 118”

“Io, medico di frontiera, orgoglioso di appartenere alla grande famiglia del 118”

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venerdì 17 Febbraio 2017 - 08:24

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta scritta da Marcello Savasta, che evidenzia la professionalità ma anche il duro operato di medici e operatori di frontiera, al servizio dei cittadini

La risposta clinica alle emergenze sul territorio siciliano è garantita da una categoria di medici, i medici dell’emergenza sanitaria territoriale (EST), i quali hanno dedicato gli ultimi 20 anni della loro carriera professionale, pur partendo dalle specialità più disparate (medicina interna, cardiologia, chirurgia, ecc) a realizzare quello che in ambito regionale, e non solo, viene apprezzato dall’utenza come una delle risposte migliori, la più rapida ed efficace, alle richieste di soccorso del cittadino, anche quando non sempre sono delle vere e proprie emergenze.

Questi medici, che hanno inoltre istruito nel corso degli anni non solo i loro infermieri e soccorritori sulle procedure salvavita (BLS, PBLS, PTC, ACLS), ma anche tutti i loro colleghi ospedalieri lontani dalle emergenze, si recano tutti i giorni anche nelle scuole, negli uffici, nelle caserme, perseguendo l’obiettivo di trasmettere il sapere ed il saper fare in caso di necessità, anche nel momento in cui il 118 per motivi organizzativi e contingenti non è in grado di garantire immediatamente il proprio supporto.

Ma chi è il medico di 118? Per volere del legislatore, a ben ragione, la figura più idonea alla gestione delle emergenze sanitarie sul territorio è il medico di medicina generale con abilitazione all’emergenza sanitaria territoriale. Da qui ne deriva che il medico che voglia intraprendere la carriera del medico EST, indipendentemente da eventuali altre specializzazioni, deve comunque risultare vincitore di concorso nella formazione specifica in medicina generale ed acquisirne il diploma al termine di un corso regionale di durata triennale, e successivamente frequentare un ulteriore corso di abilitazione nell’emergenza sanitaria territoriale, organizzato dalle ASP e dalle C.O. 118 risultandone ulteriormente idoneo.

Una doppia selezione e formazione Regionale, differente dall’offerta specialistica Universitaria, ma oltremodo necessaria a garantire la doverosa professionalità per fronteggiare le esigenze internistiche e/o chirurgiche di salute del cittadino in pericolo di vita sul territorio.

Training costante e formazione presso dipartimenti di area critica risultano pertanto obbligatori per mantenere elevato lo standard di intervento che tali medici, obbligatoriamente supportati dall’aiuto infermieristico ed ausiliario, possono e devono offrire anche nei luoghi più disagiati, spesso lontani dagli ospedali decine di chilometri. Il medico di 118 è infatti chiamato costantemente ad affrontare le più disparate urgenze nel bambino e nell’adulto, in tutti i settori della medicina: urgenze cardiologiche (STEMI, arresti cardiocircolatori, tamponamenti cardiaci, bradicardie con stimolazione di PM), respiratorie (insufficienze respiratorie, versamenti pleurici, pneumotoraci), ostetriche (parti), neurologiche (STROKE, TIA, crisi epilettiche), traumatologiche, tossicologiche, ecc.

A nessun altro sanitario è richiesto tanto tempismo, precisione, professionalità, multidisciplinarità, soccorso anche nei confronti delle strutture sanitarie e pure solidarietà, come mostrato nei soccorsi dei terremotati, alluvionati, naufraghi. Ed è forse per questo che essendo sempre all’altezza delle aspettative, risulta tra le categorie di medici più apprezzate e con meno contenzioso medico legale, e non ha paura di prendere le distanze nemmeno da chi con comportamenti scorretti e non professionali rischia di adombrarla.

L’orgoglio di appartenere a questa grande famiglia del 118, insieme a infermieri e soccorritori che ogni giorno ci aiutano nelle strade e dentro le case delle persone in difficoltà, ma anche a tutti gli operatori che guidano e coordinano i nostri interventi dalla Centrale Operativa, mi ha spinto a scrivere questa lettera di ringraziamento nei confronti di tutti gli amici che ogni giorno condividono con me il lavoro, le esperienze, le idee, i sacrifici, ma soprattutto le aspettative e la richiesta verso tutte le Istituzioni e le sigle Sindacali di una crescita sempre più compatta del Servizio di Urgenza ed Emergenza Sanitaria Siciliano volta sempre ad ottimizzare la risposta di soccorso del cittadino in difficoltà, ma senza trascurare gli operatori che lavorano al suo interno.

Marcello Savasta"

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