Ineleggibilità Sindoni, Le Donne insiste: "Va dichiarata la decadenza della consigliera"

Ineleggibilità Sindoni, Le Donne insiste: “Va dichiarata la decadenza della consigliera”

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Ineleggibilità Sindoni, Le Donne insiste: “Va dichiarata la decadenza della consigliera”

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lunedì 08 Agosto 2016 - 11:20

Nuova lettera del segretario generale Antonio Le Donne indirizzata alla presidente del consiglio comunale e dunque a tutta l'aula che nei giorni scorsi ha votato contro la decadenza della collega. Le Donne ribadisce la necessità di dichiarare la decadenza della Sindoni e la surroga del candidato successivo in lista.

Sembrava che il caso Sindoni si fosse chiuso. Il consiglio comunale la scorsa settimana aveva votato per la non decadenza della consigliera eletta nel Pd e oggi in Grande Sud e anche nei giorni successivi non sono mancate polemiche e anche grandi scontri tra consiglieri che hanno votato e altri che invece hanno scelto l’astensione di massa. A quanto pare però la questione si riapre. E a farlo è il segretario generale Antonio Le Donne che oggi ha indirizzato una lettera alla presidente del consiglio comunale Emilia Barrile in cui ribadisce a chiare lettere la necessità di dichiarare la decadenza della consigliera Donatella Sindoni e l’attivazione del procedimento di surroga con il primo dei candidati non eletti che è nelle condizioni di farlo, dunque in questo caso si tratterebbe di Giuppi Siracusano, in quanto il naturale successore Giovanni Cocivera si trova destinatario di misure cautelari.

Una nuova presa di posizione da parte del segretario generale, fin dal primo giorno convinto che il consiglio dovesse esprimersi sulla decadenza della collega, che scaturisce dall’ultima nota dello scorso 2 agosto giunta a Palazzo Zanca dal Dipartimento Autonomie Locali dell’assessorato regionale. Nota con cui gli uffici palermitani rispondono a Siracusano a proposito della richiesta di un intervento sostitutivo della Regione nei confronti del consiglio comunale avanzata nei giorni delle polemiche a suon di atti stragiudiziali e diffide.

Le Donne fa presente che l’Ufficio Legislativo e Legale della Regione ha confermato che la causa di ineleggibilità è vigente e che la surrogazione è obbligatoria. Un conclusione che, scrive il segretario, impone allo scrivente, in qualità di organo amministrativo posto a tutela della legittimità dell’azione amministrativa dell’Ente, di ribadire il contenuto del parere del 18 luglio scorso.

«Come ho avuto modo di precisare nei vari colloqui intercorsi, il parere è stato espresso in scienza e coscienza, non già perché si condivida la previsione legislativa vigente ma in quanto non se ne possa legittimamente discostare». Le Donne ripercorre tutti i punti salienti della questione, soprattutto quelli legati all’attuale impossibilità di Cocivera di subentrare alla Sindoni e alla temporaneità dell’eventuale ingresso del candidato che segue in lista, in questo caso Siracusano. Ricorda anche che Cocivera potrebbe mutare condizione in un qualunque momento futuro e trovarsi nella possibilità di esercitare il mandato elettivo. Tutte condizioni che, secondo Le Donne, farebbero configurare una situazione di antigiuridicità manifesta se dovesse perdurare l’occupazione del seggio da parte di un soggetto da dichiarare obbligatoriamente decaduto.

Alla luce di questo quadro, il segretario Le Donne, al fine di tutelare l’azione dell’Ente e di distinguere la sua posizione da quella contraria decisione discrezione della maggioranza dei presidenti alla seduta del consiglio, ribadisce la necessità di dichiarare la decadenza della consigliera e l’attivazione del procedimento di surrogazione con il primo dei candidati non eletti che è nelle condizioni di farlo, con la differenza che il subentro di Cocivera sarebbe a titolo definitivo, mentre quello dei candidati che seguono validamente in lista sarebbe a titolo provvisorio.

F.St.

4 commenti

  1. MessineseAttenta 8 Agosto 2016 11:58

    IL CONSIGLIO E LA bARRILE, IN SOSTANZA, DICONO: SE SI TRATTA DI UN PROVVEDIMENTO IMPOSTO DALLA LEGGE, NON CHE C’ENTRIAMO?
    E SE IL CONSIGLIO DICE DI NO CHE SI FA?
    NESSUNO VUOLE PRENDERSI LA PATATA BOLLENTE….

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  2. MessineseAttenta 8 Agosto 2016 11:58

    IL CONSIGLIO E LA bARRILE, IN SOSTANZA, DICONO: SE SI TRATTA DI UN PROVVEDIMENTO IMPOSTO DALLA LEGGE, NON CHE C’ENTRIAMO?
    E SE IL CONSIGLIO DICE DI NO CHE SI FA?
    NESSUNO VUOLE PRENDERSI LA PATATA BOLLENTE….

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  3. Antonio Arena 9 Agosto 2016 19:02

    Se il S.G. del Comune nn viene ascoltato perché nn fa intervenire il Prefetto?

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  4. Antonio Arena 9 Agosto 2016 19:02

    Se il S.G. del Comune nn viene ascoltato perché nn fa intervenire il Prefetto?

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