L’Udc accende i riflettori sulla stampa finanziata: c’è chi predica bene e razzola male

L’Udc accende i riflettori sulla stampa finanziata: c’è chi predica bene e razzola male

Rosaria Brancato

L’Udc accende i riflettori sulla stampa finanziata: c’è chi predica bene e razzola male

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venerdì 28 Settembre 2012 - 08:07

Il capogruppo all’Ars vuole conoscere quali siano le somme spese dalla Regione per finanziare tali testate, quali criteri e modalità vengano impiegati per determinare beneficiari ed importi e come eventualmente vengano reclutati i giornalisti

Mentre è bufera in tutta Italia sulle spese dei gruppi parlamentari c’è chi accende i riflettori su un aspetto che è poco sottolineato dai giornalisti stessi (ovviamente), quello relativo alla stampa “finanziata” con risorse pubbliche. A farlo è stato il capogruppo dell’ Udc alla Regione Salvatore Lentini : “E' tempo di chiarezza sulle spese pubbliche: se la devono fare, come è giusto, i partiti ed i gruppi parlamentari, altrettanto è doveroso per la stampa, a cominciare da quella finanziata e foraggiata con le risorse della Regione”. I centristi hanno iniziato a spulciare i conti dell’Ars e della Regione, quelli finiti nel fascicolo conoscitivo avviato dalla Procura palermitana dopo la bufera che ha travolto il Consiglio regionale del Lazio. Tra le righe Lentini ha puntato il dito contro le somme destinate a foraggiare la stampa.

“ Ho appreso dell'esistenza di diverse testate on-line o cartacee lautamente foraggiate dalla mano pubblica- dichiara- un esempio su tutte è l'altrimenti sconosciuta quisicilia.com, che dovrebbe occuparsi di notizie relative al mondo dell'immigrazione e dell'emigrazione. In realtà, visitando il sito, di notizie se ne trovano poche, esclusivamente in lingua italiana (che non è il massimo per una testata rivolta ad immigrati ed emigrati) e dedicate prevalentemente a spettacoli e cronache regionali. E' invece evidente come almeno una parte della redazione sia composta da giornalisti che scrivono per altre testate e, in tale veste, si ergono ad improbabili censori dell'altrui moralità”.

L’Udc pone l’accento sui rischi che si corrono quando da un lato si “predica bene” ma dall’altro “si razzola malissimo”. I centristi si chiedono se, vedendosi finanziata la testata da un Ente pubblico, i giornalisti che vi lavorano possano poi essere totalmente autonomi e imparziali quando si trovano a dover parlare di quello stesso Ente per altre testate.

“ Annuncio perciò la presentazione di un'interrogazione parlamentare- conclude Lentini- per conoscere quali siano le somme spese dalla Regione per finanziare tali testate, quali criteri e modalità vengano impiegati per determinare beneficiari ed importi e come eventualmente vengano reclutati i giornalisti. Il sacrosanto rigore nell'uso del denaro pubblico è un tema che deve riguardare tutti: la stampa libera ha il dovere di controllare la politica, la politica ha il dovere di non distorcere e strumentalizzare i mezzi d'informazione e tutti abbiamo il dovere di non sprecare il denaro dei contribuenti."

Rosaria Brancato

2 commenti

  1. Mi pare una posizione condivisibile; peraltro i giorali devono stare sul mercato in un regime di libera concorrenza

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  2. Il nostro “sistema” Paese prevede abnormi anomalie che non esistono in nessun paese evoluto e civilizzato facente parte della cosiddetta democrazia occidentale.
    Infatti, solo in Italia vige questo scandaloso e vergognoso finanziamento dei partiti e solo in Italia esiste una fabbrica di automobili che ha fatto la fortuna dei suoi proprietari, tali Agnelli di Torino, con i soldi dello Stato cioè soldi pubblici e quindi nostri. Nostri, di quelli cioè che paghiamo per intero le tasse, che peraltro ci vengono prelevate direttamente in busta paga, prima di vedere lo stipendio.
    Ma un’altra abnorme piaga è il finanziamento pubblico dei giornali, di cui si parla pochissimo. E bisognerebbe capire, per esempio, il vero motivo per cui il “signor” Lentini se ne sia accorto solo ora. Potenza delle prossime elezioni regionali? Forse. Anzi, sicuro.
    In Italia, con i soldi nostri, vengono finanziati quotidiani cartacei che solo con le esigue copie vendute, non avrebbero ragione di esistere. Non avrebbero neanche i soldi per comprare la carta, altro che pagare gli stipendi dei redattori, tipografi ecc.. ecc… Alcuni di questi sono l’Avanti di Lavitola, Il Giornale di Sallusti, Libero di Feltri e Belpietro, il Manifesto, Liberazione, ecc.. ecc… Ma come tutti sappiamo, i giornali servono ai politici ed i politici servono ai giornali. E noi paghiamo.

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