Successo di pubblico per l'ultimo atto della rassegna “Memoria e Scrittura”

Successo di pubblico per l’ultimo atto della rassegna “Memoria e Scrittura”

Redazione

Successo di pubblico per l’ultimo atto della rassegna “Memoria e Scrittura”

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giovedì 03 Dicembre 2015 - 15:07

La presentazione del saggio "Messina anni '50" di Geri Villaroel ha chiuso la rassegna realizzata dal Museo Provinciale Messina nel '900. Presente anche lo scrittore e giornalista Vanni Ronsisvalle

Si è conclusa con il quinto appuntamento in programma la rassegna realizzata dal Museo Provinciale Messina nel ‘900, “Memoria e Scrittura: i libri e l’identità”. Notevole l’affluenza di pubblico che ha affollato la sala Convegni del Museo per assistere al dibattito sul volume “Messina anni ‘50” dello scrittore messinese Geri Villaroel.

L’incontro, preceduto dall’ormai rituale visita guidata nelle sale del museo e dalla proiezione di alcuni filmati d’epoca, è iniziato con l’introduzione del Direttore del Museo Angelo Caristi, il quale, dopo aver fatto gli onori di casa ed aver ringraziato i relatori ed il pubblico per la nutrita e calorosa partecipazione lungo tutto l’arco della rassegna, ha sottolineato come l’opera di Villaroel incarni alla perfezione lo spirito identitario sostenuto dal museo, essendo essa, attraverso le testimonianze raccolte nelle sue pagine, esempio di indiscusso valore dell’operosità diligente che animava la città di Messina nel periodo successivo al secondo conflitto mondiale e ha poi introdotto l’intervento dei relatori; Giuseppe Ruggeri, ha ribadito alcuni principi basilari intrinseci al senso di appartenenza e di immedesimazione con il proprio territorio. Lo scrittore e giornalista Vanni Ronsisvalle, autore della prefazione del libro, ha quindi effettuato una rilettura del testo, sia in senso propriamente letterale leggendone alcuni spezzoni, sia in senso lato tratteggiandone un affresco appassionato e coinvolgente dal quale ha estratto alcuni significativi aspetti utilizzandoli come preziose pietre di paragone fra la Messina che fu di quegli anni e la Messina che è dei giorni nostri. Lo straripante autore Geri Villaroel, infine, unendo un’irreprensibile sagacia sociologica ad una spiccata verve comica ha trascinato il pubblico in sala, fra una risata e più seriose considerazioni, in un tuffo nella storia, nei fasti e nella gloria che appartenevano un tempo alla città peloritana. Numerose inoltre sono state le osservazioni da parte del pubblico, chiamato come sempre a partecipare ed interagire: da segnalare la presenza di Mario Santoro, testimonianza vivente dei difficili anni della guerra, avendo egli personalmente vissuto le vicissitudini all’interno del “rifugio-bunker Cappellini”, oltre che di alcune personalità di spicco dell’ambiente culturale messinese: da Sergio Todesco, già direttore della biblioteca regionale, al Presidente dei Kiwanis Cosimo Inferrera, passando per Franz Riccobono, Egidio Bernava, Giuseppe Amoroso, Sergio Bertolami e tanti altri.

Dopo essersi pronunciati in termini entusiastici nei confronti del Museo e della programmazione culturale che sta attuando, hanno espresso il proprio parere, rivelando una certa nostalgia per le argomentazioni riproposte e trattate durante tutta la sessione, ritrovandosi tutti accomunati dal sogno di veder risorgere la propria città e dall’intento di fare qualcosa affinché ciò avvenga. Proprio in quest’ottica dinamica del fare, il Museo Provinciale Messina nel ‘900 prosegue la propria attività culturale con un ricco palinsesto di eventi ed incontri, al fine di coltivare mantenere ed accrescere il desiderio e la volontà di appartenenza ed identificazione con la vecchia cara e nostra Messina.

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