La Regione salva i fondi per i medici specializzandi

La Regione salva i fondi per i medici specializzandi

Danila La Torre

La Regione salva i fondi per i medici specializzandi

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giovedì 02 Maggio 2013 - 05:54

Soddisfatti per la svolta positiva i Giovani Medici (SIGM), che ringraziano Governo e Parlamento regionale

La Regione ripristina i finanziamenti per la formazione medico specialistica, inizialmente cancellati dalla Finanziaria. Come spiegano in un comunicato i Giovani Medici , nell’ambito dell’approvazione del documento di programmazione economica, «il Parlamento siciliano ha stanziato le somme necessarie a garantire la copertura dei contratti in essere, oltre che quelle indispensabili ad estinguere il debito contratto negli anni dalla Regione con le Università. Sono state reperite, altresì, le risorse aggiuntive per mettere a concorso nuovi contratti di formazione a finanziamento regionale, anche se in numero inferiore di qualche unità a quello del precedente anno accademico».

Nello specifico sono stati finanziati: 17,452 milioni di euro nel 2013 (spesa corrente e nuovi contratti), 14,106 milioni di euro e 8,090 milioni di euro nel 2015 (estinzione debito). Salvo impugnazione da parte del Commissario dello Stato, gli specializzandi titolari di contratto a finanziamento regionale potranno aspirare al ripristino della regolare corresponsione degli stipendi. Buone nuove – si legge ancora nel documento – ancora nel anche per gli aspiranti specializzandi siciliani, i quali potranno cimentarsi fiduciosi nel prossimo concorso di accesso alle scuole di specializzazione, potendo contare sullo stanziamento di nuovi contratti aggiuntivi a finanziamento regionale.

Nei giorni scorsi, anche il rettore dell’Università di Messina, Francesco Tomasello, aveva inveito contro il presidente della regione Rosario Crocetta, ritenendo intollerabili i tagli ai fondi previsti per le Scuole di Specializzazione Medica, destinati anche a “saldare” le anticipazioni già effettuate dagli Atenei siciliani (vedi correlato). Alla fine, però il peggio è stato scongiurato e nella finanziaria sono state inserite le somme necessarie per garantire la contribuzione degli aspiranti medici e sanare i debiti con le Istituzioni accademiche.

Soddisfatti per la svolta positiva i Giovani Medici (SIGM), che ringraziano Governo e Parlamento regionale. «Esprimiamo soddisfazione per la chiusura di una vertenza che da troppo tempo metteva in crisi centinaia di giovani medici siciliani, molti dei quali genitori o titolari di mutui e rate che non potevano più onorare. A questo punto dobbiamo solo attendere che le norme passino il vaglio del Commissario dello Stato», affermano Oriana Amata e Antonio Duca, giovani medici in formazione specialistica iscritti rispettivamente alle Università di Catania e Messina.

Nel loro documento, i Giovani Medici (SIGM) di Palermo, Catania e Messina ricordano che il 22 Aprile scorso erano scesi in piazza a centinaia si erano recati in camice bianco sotto Palazzo dei Normanni in concomitanza ai lavori d’Aula sull’approvazione della Finanziaria e del Bilancio per misurare la pressione arteriosa in segno di solidarietà ai manifestanti delle altre categorie. «Abbiamo voluto essere presenti in piazza non solo per rivendicare i nostri diritti, ma anche per dimostrare vicinanza e dare conforto alle migliaia di manifestanti, espressione del disagio sociale che attraversa trasversalmente la Sicilia e l’Italia intera, spiegano Dario Altieri e Salvatore Parisi, giovani medici in formazione specialistica dell’Università degli Studi di Palermo.

«Non ci speravamo più – dichiarano ancora Claudia Lupo e Salvatore Bellinvia, a nome del Comitato Aspiranti Specializzandi siciliani. Dopo la riduzione del contingente di contratti ministeriali e l’allargamento della base degli ammissibili al concorso, comunicati dai Ministeri la scorsa settimana, questa buona notizia ci restituisce la speranza di poter inseguire i nostri sogni dopo anni di studio e sacrifici».

Le Sedi SIGM di Catania, Messina e Palermo ci tengono a ringraziare pubblicamente il Governo Regionale, in particolare gli Assessori Borsellino, Scilabra e Bianchi, coi relativi staff; le Commissioni Sanità e Bilancio dell’ARS e tutto il Parlamento Regionale, su tutti, in ordine rigorosamente alfabetico, gli onorevoli Di Giacomo (PD), Dina (UDC), Fontana (PDL), Formica (Lista Musumeci), Gianni (Centro Democratico), La Rocca Ruvolo (UDC), Laccoto (PD), Lo Giudice (Democratici Riformisti per la Sicilia), Lombardo (PdS-MPA), Vinciullo (PDL), Zito (M5S)».

«Registriamo una pagina di buona politica. Ringraziamo il Governo ed il Parlamento Regionale per aver dato ascolto alle nostre richieste ed i Rettori per il sostegno», afferma Walter Mazzucco, Presidente Nazionale del SIGM, Associazione Nazionale dei Giovani Medici.

Si chiude, quindi, con un lieto fine la vicenda dei circa 750 specializzandi titolari di contratto regionale e dei tantissimi aspiranti medici che vogliono iscriversi alle Scuole di Specializzazione.(DLT)

Un commento

  1. Annapaola Capra 2 Maggio 2013 09:17

    Leggo spesso di problematiche legate agli specializzandi medici risolte nel giro di pochi mesi grazie ad un intenso impegno politico a livello locale e regionale. Il silenzio delle istituzioni rispetto ai mancati contratti rivolti agli specializzandi NON medici, quindi NON pagati, è invece assordante. Sono vincitrice di concorso, seguo lo stesso percorso formativo dei miei colleghi medici (5 anni) ci aggiungo solo tanta frustrazione in più. Veniamo formati, spesso “sfruttati”, ma i miei diritti sono differenti…impensabile un mutuo per me, vivere felicemente una gravidanza durante la specializzazione o ricevere il versamento dei contributi. La realtà è che gli specializzandi medici vengono strapagati (stiamo parlando di 0 euro vs. circa 100.000 euro nell’arco dei 5 anni) a fronte di una prospettiva lavorativa precaria per tutte le categorie. Sarebbe auspicabile una revisione profonda del sistema, che valuti preventivamente le risorse economiche necessarie considerandone la ricaduta positiva soprattutto sul sistema sanitario pubblico e che cancelli disparità di trattamento così marcate (come è stato fatto in Sardegna).
    L’importanza dello studio, della formazione dei vostri giovani migliori non andrebbe mai trattata con così tanta superficialità.

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