La storica Chiesa di San Domenico rischia di chiudere

La storica Chiesa di San Domenico rischia di chiudere

Piero Genovese

La storica Chiesa di San Domenico rischia di chiudere

Tag:

venerdì 04 Agosto 2017 - 23:57

La storica Chiesa di San Domenico, sita nel quartiere Dazio, in via Manzoni, rischia di chiudere su decisione del Consiglio Pastorale Parrocchiale

Il Maestro dell'Ordine dei Predicatori, in una lettera inviata al Consiglio Pastorale della Chiesa di San Domenico, afferma di non conoscere i veri motivi di tale decisione, ma presume che questa scelta sia scaturita dall'esiguo numero di religiosi che frequentano la struttura.

Chiudere questa realtà religiosa significa mettere nel dimenticatoio le opere fin qui svolte dai frati del Convento del Dazio che spesso – in un quartiere a rischio , dove vivono da tempo in stretto contatto con le criminalità organizzate, così come riportano i fatti di cronaca, in grado di organizzare corse clandistine di cavalli, piazze di spaccio ed estrosioni – sono riusciti, nel corso degli anni, a mettere sulla buona strada ragazzi che vivevano in situazioni famigliari difficili.

In questo luogo di culto tante le associazioni che hanno trovato ospitalità, come ad esempio il gruppo scout Agesci, al cui interno vanta circa cento iscritti, tutti ragazzi di età che varia dagli otto ai vent'anni. Chiudere la Chiesa , quindi, equivale a dimenticare l'importanza che questo luogo ha avuto in una realtà dificcile collocata vicina al quartiere di Giostra.

Ci si dimentica che la comunità domenicana a Messina è sorta per mano dello storico domenicano Koudalka che, nel lontano 1218, fondò lo storico ordine, uno dei primi in città. La Chiesa originariamente portava il nome di "S. Nicolò dei Greci in S. Maria del Giuffrè". La struttura in cemento, così come la conosciamo oggi, fu istituita nel 1932 su proggetto dell'ingegnere Umberto Angiolini così come l'adiacente Istituto denominato "Ancelle Riparatrici – Madonna della Lettera". La Chiesa era conosciuta in quel periodo come "A Chiesa di Patri Arrigu" e solo nel 1969 assunse l'attuale titolo "Parrocchia di San Domenico".

In questi giorni, la nota del primo cittadino Renato Accorinti diramata per scongurare la chiusura e dove esprime "profondo rammarico per quanto accaduto" e dove fa appello al Reverendissimo Bruno Cadorè, affinchè si possa far marcia indietro, considerando che l'Ordine dei Domenicani vanta una lunga tradizione storica, suona come una prehiera affinchè la sruttura resti aperta per i bisogni della comunità.

Sulla vicenda è intervenuto anche il giornalistaEmilio Pintaldi che nella sua letterà inviata a padre Cadorè, ha affermato che "chiudere il convento equivale a vincere la mafia, la cui presenza è tangibile. Ai giovani della zona, adulti di domani, occorre far capire coloro che esistono strade alternative da seguire. Questo hanno sempre svolto i frati del convento e le associazioni che vi sono ospitate. Mettere alla porta tutto questo, equivale a buttare nella spazzatura quanto di buono fin qui è stato fatto.

Invito anche questo, che ha il sapore di una preghiera, rivolta ad evitare che uno dei luoghi simboli della nostra città chiuda, sia dal punto spirituale che sociale.

Alla luce di ciò, si spera che questa realtà rimanga aperta e inutile restare a sottolineare il valore sociale, storico e religioso di un luogo da sempre punto di riferimento per fedeli, giovani, bisognosi e abitanti.

2 commenti

  1. MessineseAttenta 5 Agosto 2017 14:56

    Ne faranno una moschea……

    0
    0
  2. NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007