Operazione "Gotha 3": 15 arresti nel barcellonese per intrecci fra mafia e imprenditoria

Operazione “Gotha 3”: 15 arresti nel barcellonese per intrecci fra mafia e imprenditoria

Operazione “Gotha 3”: 15 arresti nel barcellonese per intrecci fra mafia e imprenditoria

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martedì 24 Luglio 2012 - 05:46

I Carabinieri hanno arrestato 15 persone nell'ambito dell'operazione Gotha 3 che ha portato in carcere i vertici della mafia barcellonese. Manette anche per l'avvocato Rosario Pio Cattafi indicato dai pentiti come il capo della famiglia mafiosa di Barcellona. Svelati i rapporti fra Cosa Nostra messinese, catanese e palermitana, gli appalti pubblici truccati e le estorsioni. Sequestrati beni per oltre 15 miioni di euro.

Con una delle più importanti operazioni antimafia degli ultimi anni i Carabinieri hanno decapitato i vertici della mafia barcellonese. Nella notte è scattata la “Gotha 3” , seguito ideale delle precedenti che si fonda sul lavoro certosino dei Militari del Ros e del Comando provinciale di Messina e sulle dichiarazione di pentiti anche catanesi. Il bilancio finale è di 15 persone arrestate e di beni sequestrati per un valore di 18 milioni di euro. Ma il risultato più importante è rappresentato dall’arresto dell’avvocato barcellonese Bartolo Pio Cattafi che i collaboratori di giustizia indicano come il capo dei capi della famiglia mafiosa di Barcellona, Un personaggio di grande spessore che gode di rispetto e prestigio presso i boss di Cosa Nostra palermitana e catanese.
Le indagini hanno consentito di tessere la tela degli strettissimi rapporti di collaborazione fra le mafie di Messina, Catania e Palermo. Rapporti quasi alla pari, a conferma che la provincia di Messina non era certo così innocua come la si voleva descrivere. Era la mafia a farla passare per zona tranquilla perché nel messinese venivano ospitati i più importanti latitanti di Cosa Nostra. E poi c’erano enormi appalti pubblici da gestire come quelli per la realizzazione dell’autostrada Messina-Palermo e del doppio binario sempre sulla stessa tratta. E Cosa Nostra palermitana aveva grossi interessi in questo campo e delegava ai boss locali la gestione di appalti ed estorsioni. Nel grande calderone degli arrestati spiccano i nomi dell’avvocato Cattafi, di Giovanni Rao, ritenuto il capo dell’ala militare di Cosa Nostra barcellonese, del boss dei “Mazzarroti” Tindaro Calabrese, dell’imprenditore di Capo d’Orlando, Giovanni Bontempo al quale sono stati sequestrati beni per 15 milioni, di Agostino Campisi di Terme Vigliatore, che si occupava delle estorsioni, del bancario messinese Sergio D’Argenio, della Banca Popolare di Lodi che avrebbe avuto contatti con esponenti mafiosi per la gestione dei loro capitali, ai padrini di Barcellona Carmelo Giambò, Giuseppe Isgrò e Carmelo Trifirò ed al commerciante taorminese Giuseppe Ruggeri. Le indagini dei Carabinieri e le dichiarazioni dei pentiti Bisognano, Gullo e Castro hanno permesso agli inquirenti della DDA, Cavallo, D’Anna, Di Giorgio e Verzera di ricostruire una mappa dettagliata degli appalti pubblici truccati e delle estorsioni commesse ai danni di imprenditori e commercianti. Fra i pentiti più attendibili vengono indicati due uomini del clan Santapaola, i catanesi Umberto Di Fazio ed Eugenio Sturiale. Entrambi hanno indicato in Cattafi il padrino numero uno boss di Cosa Nostra a Barcellona. Addirittura Di Fazio racconta di un summit avvenuto a Catania nei locali dell’impresa dei fratelli Conti al quale parteciparono il boss barcellonese Giuseppe Gullotti e Cattafi. In quell’occasione Cattafi trattava alla pari con il boss Nitto Santapaola che nutriva nei suoi confronti il rispetto che si deve ai grandi capi. E’ la conferma indiretta dei rapporti di grande fiducia e collaborazione che intercorreva fra le cosche di Messina, Palermo e Catania. Una grande considerazione tanto che Cosa Nostra inviava nel barcellonese alcuni dei suoi latitanti più importanti che necessitavano di protezione.. Nel luglio 2007 venne ospitato a Capo d’Orlando il latitante Gaspare Pulizzi uomo di fiducia del boss palermitano Salvatore Lo Piccolo. Ad accompagnarlo nei suoi spostamenti era l’imprenditore Giovanni Bontempo. Quando Salvatore Lo Piccolo fu arrestato i Carabinieri trovarono un pizzino che descriveva i rapporti con il boss dei “Mazzarroti” Tindaro Calabrese. Era proprio lui che gestiva gli appalti nel messinese per conto delle famiglie palermitane. Nel corso delle indagini è stato risolto il caso del triplice omicidio di Sergio Raimondi, Giuseppe Martino e Giuseppe Geraci commesso a Barcellona il 4 settembre 1993. Per quel triplice omicidio è stato arrestato Antonino Calderone.

ILe persone colpite dal provvedimento restrittivo sono:

1. GIOVANNI BONTEMPO, NATO A SANT’AGATA MILITELLO (ME), CL. 1977, RESIDENTE A CAPO D’ORLANDO (ME), IMPRENDITORE;
2. TINDARO CALABRESE, NATO A NOVARA DI SICILIA (ME), CL. 1973, IVI RESIDENTE, DETENUTO PRESSO ISTITUTO DI PENA;
3. ANTONINO CALDERONE, NATO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), CL. 1975, IVI RESIDENTE, SORVEGLIATO SPECIALE;
4. SALVATORE CAMPANINO, NATO A CASTROREALE (ME), CL. 1964, RESIDENTE A TERME VIGLIATORE (ME), IMPRENDITORE;
5. AGOSTINO CAMPISI, NATO A PATTI (ME), CL. 1961, RESIDENTE IN TERME VIGLIATORE (ME), DETENUTO PRESSO ISTITUTO DI PENA;
6. ROSARIO CATTAFI PIO, NATO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), CL. 1952, IVI RESIDENTE, AVVOCATO;
7. SERGIO D’ARGENIO, NATO A MESSINA, CL. 1960, IVI RESIDENTE, FUNZIONARIO DI BANCA;
8. CARMELO GIAMBO’, NATO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), CL. 1971, IVI RESIDENTE, DETENUTO PRESSO ISTITUTO DI PENA;
9. GIUSEPPE ISGRO’, NATO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), CL. 1965, IVI RESIDENTE, DETENUTO PRESSO ISTITUTO DI PENA;
10. GIUSI LINA PERDICHIZZI, NATA A BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), CL 1975, IVI RESIDENTE, COMMERCIANTE;
11. GIOVANNI RAO, NATO A CASTROREALE (ME), CL 1961, IVI RESIDENTE, DETENUTO PRESSO ISTITUTO DI PENA;
12. ROBERTO RAVIDA’, NATO AD OLIVERI (ME), CL. 1955, IVI RESIDENTE, GEOMETRA;
13. GIUSEPPE RUGGERI, NATO A TAORMINA (ME), CL. 1965, IVI RESIDENTE, COMMERCIANTE;
14. CARMELO SALVATORE TRIFIRO’, NATO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), CL. 1972, RESIDENTE A TERME VIGLIATORE (ME), DETENUTO PRESSO ISTITUTO DI PENA;
15. GIUSEPPE TRIOLO, NATO A BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME), CL. 1976, RESIDENTE A CASTROREALE (ME), IMPRENDITORE;

2 commenti

  1. Ma è possibile che sono le 12:40 e ancora non avete fornito neanche uno straccio di nominativo su questa vicenda??
    Ma cosa fanno i giornalisti di TS??
    Misteri..

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  2. Ok, bravi, era ora!!!

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