Ghota 3, Cattafi Jr in delega del Centro Pio La Torre. L'ira di Sonia Alfano

Ghota 3, Cattafi Jr in delega del Centro Pio La Torre. L’ira di Sonia Alfano

Ghota 3, Cattafi Jr in delega del Centro Pio La Torre. L’ira di Sonia Alfano

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sabato 19 Ottobre 2013 - 09:06

Scoppia la bagarre in aula al processo abbreviato a Rosario Pio Cattafi e i boss del Longano. Il figlio avvocato e suo difensore, Alessando, si presenta con una delega del collega Ettore Barcellona, legale del Centro Antimafia Pio La Torre. Il giudice dice no, la presidente della Commissione nazionale europea tuona: un oltraggio.

Scoppia la polemica al processo Gotha 3, l'ultima tranche del maxi ai più recenti vertici del clan di Barcellona e i colletti bianchi che gli hanno permesso di diventare una tra le più importanti famiglie mafiose isolane.

L’avvocato Alessandro Cattafi, figlio dell’imputato eccellente, Rosario Pio Cattafi, si è presentato in aula come sostituto dell’avvocato Ettore Barcellona, difensore del Centro Pio La Torre, parte civile.

Il giudice che sta conducendo il processo non ha ammesso la richiesta, visto che Cattafi Jr difende il padre, ed il centro antimafia Pio La Torre è parte civile contro di lui, come contro i boss storici alla sbarra. Dall'altro lato della barricata, insomma.

Il fatto ha però scatenato le ire della presidente della Commisione europea antimafia, Sonia Alfano. “Si è trattato di un gravissimo oltraggio alla memoria di Pio La Torre e di un fatto davvero sconcertante: il figlio del boss recluso al 41bis ha potuto rappresentare per delega il difensore del Centro Pio La Torre, parte civile contro il padre. A Messina può succedere anche questo."

In realtà non è successo, visto che il Gip ha dichiarato l'incompatibilità di Cattafi Jr e il processo é andato avanti, con la lingua audizione in video conferenza di Rosario Cattafi, che ha parlato per ore, replicando alla ricostruzione della sua storia operata dai pm della Dda e dall'avvocato Fabio Repici, che lo ascoltava attentamente, scuotendo la testa. Seduta più dietro la Alfano, parte civile come presidente dell'Associazione Familiari Vittime della Mafia.

La parola passa ora ai difensori, a partire dal prossimo 4 novembre. Poi il Gup dovrà decidere sulle pesanti richieste di condanna mosse dall'accusa, a partire dai 16 anni di reclusione sollecitati per Cattafi e i capi clan.

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