Operazione Gramigna, cassato il processo contro i nuovi boss di Messina

Operazione Gramigna, cassato il processo contro i nuovi boss di Messina

Alessandra Serio

Operazione Gramigna, cassato il processo contro i nuovi boss di Messina

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martedì 06 Giugno 2017 - 17:13

Assoluzioni e prescrizioni al processo d'appello, celebrato a Reggio Calabria su rinvio della Cassazione, per il gruppo accusato di spacciar e droga per conto dei nuovi boss cittadini, coinvolti nel blitz del 2013.

Assoluzioni per tutti e una sola condanna. La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha messo una pietra tombale sull'operazione Gramigna, l'inchiesta dei Carabinieri che nel 2013 portò all'arresto di personaggi considerati i nuovi boss cittadini.

I giudici di secondo grado hanno assolto tutti gli imputati dall'accusa di associazione finalizzata al traffico e spaccio di droga e hanno dichiarato prescritte tutte le accuse di spaccio. Soltanto Luigi Ascione è stato condannato a 2 anni, per un singolo episodio di spaccio. In primo grado era stato condannato a 8 anni e 2 mesi.

I giudici reggini hanno definito il processo su richiesta della Corte di Cassazione, che aveva annullato il verdetto emesso dalla Corte d'Appello di Messina, che a sua volta aveva confermato la sentenza emessa nel novembre 2012 dal Giudice per l'udienza preliminare di Messina, alla fine del processo celebrato col rito abbreviato.

Le condanne erano fioccate pesanti: 10 anni di reclusione ad Angela Di Marzo, 9 anni e mezzo ad Andrea Lucania ed Antonella Mazzara, otto anni e due mesi a Luigi Ascione, sette anni e due mesi a Giuseppe Coletta, sei anni e dieci mesi a Carlo Pimpo, infine sei anni di reclusione ad Antonino La Paglia e Tommaso Vadalà. condannato anche Vincenzo Santangelo.

Il blitz contro i due clan è scattato nel luglio 2012. I carabinieri, coordinati dai pm Angelo Cavallo e Fabrizio Monaco, avevano tenuto sott'occhio per mesi Arena e Pergolizzi, ricostruendo i loro affari criminali: dalle estorsioni ai cantieri alla droga, passando al sempre fiorente business delle scommesse sulle corse clandestine dei cavalli, una vera e propria tradizione di alcuni rioni cittadini, crudele per gli animali e difficile da cancellare, da estirpare. Proprio come la gramigna.

La tranche arrivata a sentenza oggi era quella relativa proprio alle persone considerate gli spacciatori del gruppo.

Hanno difeso gli avvocati Domenico Andrè, Salvatore Silvestro, Salvatore Strocio, Tino Celi, Giuseppe Donato,

Alessandra Serio

4 commenti

  1. Soldi buttati al vento spesi per effettuare riscontri e verifiche da parte dei carabinieri che hanno svolto le indagini con bravura e dedizione. Tutto inutile perchè i giudici, quelli che assolvono a tutti i costi, decidono che nessuno è colpevole. Siamo ormai senza legge e senza giustizia giusta.Meglio scappare da questa nazione che non sa più difendere il cittadino e che giudica innocenti chi merita l’ergastolo.

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  2. Soldi buttati al vento spesi per effettuare riscontri e verifiche da parte dei carabinieri che hanno svolto le indagini con bravura e dedizione. Tutto inutile perchè i giudici, quelli che assolvono a tutti i costi, decidono che nessuno è colpevole. Siamo ormai senza legge e senza giustizia giusta.Meglio scappare da questa nazione che non sa più difendere il cittadino e che giudica innocenti chi merita l’ergastolo.

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  3. bravi giudici,lasciamo liberi tutti pure riina

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  4. bravi giudici,lasciamo liberi tutti pure riina

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