Aula consiliare vuota come le casse comunali, tarsu in stand-by. Imu "confezionata"

Aula consiliare vuota come le casse comunali, tarsu in stand-by. Imu “confezionata”

Aula consiliare vuota come le casse comunali, tarsu in stand-by. Imu “confezionata”

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giovedì 04 Ottobre 2012 - 23:09

Solo 15 i consiglieri presenti alla seduta di ieri pomeriggio. L’appello lanciato nei giorni scorsi da Croce per accelerare i lavori, è stato presto dimenticato. In compenso, però, il commissario non perde tempo e delibera le nuove tariffe Imu

L’invito, discreto ma educato, che nelle scorse settimane (vedi correlato) il commissario straordinario Luigi Croce ha rivolto all’aula consiliare per velocizzare l’approvazione di provvedimenti, soprattutto di natura finanziaria, che consentano di fare cassa, aveva fatto sperare per il meglio. Soprattutto perché, nel giorno stesso dell’improvvisata visita (vedi correlato), il civico consesso ha approvato la delibera sulla tassa di soggiorno e il regolamento Imu, da tempo in stand-by. Sebbene non sia possibile parlare di ciò che non è stato, quanto accaduto ieri, in occasione della seduta pomeridiana, ci mette nelle condizioni di poter affermare che, forse, se quel giorno Croce non avesse deciso di parlare direttamente in aula e all’aula, le delibere in questione non sarebbero state esaminate. Ma veniamo al dunque. Ore 18.00, questo l’orario di convocazione. Intorno alle 18.40, il presidente Pippo Previti chiama l’appello. L’esito è schiacciante: solo 15 i presenti sui 45 consiglieri totali. La sessione, dunque, decade per mancanza del numero legale. Qualcuno si affretta a salire le scale sperando di essere ancora in tempo per inserire il tesserino: niente da fare, i “giochi”, sono già stati chiusi, o meglio mai aperti. Qualcun altro sussurra “quando gli interessa (il riferimento è al presidente Previti), si inizia anche alle 19.30. Oggi, invece, tutta questa fretta”. Ebbene sì, perché se il ritardo diventa la regola, è ovvio che la puntualità, di cui in realtà neanche in questa occasione si può parlare (vedi orari di cui sopra), finisce col rappresentare la stranezza. Ma tant’è. Ciò che più conta, tuttavia, al di là di assenti e presenti, visto soprattutto che alcuni dei volti apparsi ieri in aula nella maggior parte dei casi fanno parte dell’esercitato dei “latitanti” (viceversa, invece, per chi è sempre solerte all’appello), è che, ancora una volta, delibere, di importanza non secondaria, rimangono appese al chiodo e con esse anche le parole di Croce, ben presto finite del “dimenticatoio consiliare”. Tra i provvedimenti che attendono ancora di essere esaminati, spicca, ad esempio, l’ormai famoso “salva colline”, che prevede “l'abbattimento totale o parziale degli indici di edificabilità delle zone a bassa suscettività edificatoria. La delibera, più volte discussa, emendata ed esaminata, attende solo la “benedizione” finale che tarda però ad arrivare. Non meno importante, anzi forse alla luce della condizioni economiche dell’ente, ancor più importante, è l’approvazione del regolamento per la “riscossione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. Quattro gli emendamenti presentati a corredo della delibera: due hanno ottenuto il parere positivo del dirigente, due invece negativo. Uno di quelli che porta il segno “meno”, sarà però proposto come ordine del giorno: in esso, diversamente da quanto invece attualmente riportato nell’articolo 2 del regolamento, si chiede di poter riscuotere il tributo già nell’anno in corso e non a decorrere dall’anno successivo. Una possibilità che consentirebbe di avere liquidità in minor tempo. In tema di riscossioni, ma ci spostiamo sul fronte Imu, dopo la recente approvazione dell’apposito regolamento da parte del consiglio, il commissario con delibera di giunta ha fissato le nuove aliquote da applicare nel territorio comunale. Il testo prima di approdare in aula dovrà essere esaminato in commissione. Al momento, però, secondo quanto emerso, l’aliquota su prima casa e relative pertinenze sarà dello 0,6%, sulla seconda, invece, 1,06% . (EDP)

7 commenti

  1. Cara Elena DE PASQUALE, intanto un apprezzamento per l’articolo, non mi ero sbagliato dando i tre nomignoli a voi giornaliste di TempoStretto, Dina destinato a te, Clarenza a Danila LA TORRE e Antonina Cascio a Rosaria BRANCATO, ti posso assicurare che o municipiu sono sconcertati dalla puntualità dei vostri scritti sulle questioni contabili e sulla cronaca di ciò che accade all’interno di palazzo Zanca.
    Un solo suggerimento, diffidate di chi comincia a chiamarvi COMMARE. Se ricordi un mio commento di marzo su una deliberazione della Giunta del 21 feb 2012, che aveva per oggetto le modifiche al piano esecutivo di gestione provvisorio, meglio conosciuto come PEG 2012, a cui un’altro commentatore ha dedicato un’analisi approfondita in %, che è ad oggi l’UNICO documento contabile del comune di quest’anno,ebbene da quel 21 feb chi ha un briciolo di dimestichezza con i numeri, non è il caso delle belle addormentate della commissione consiliare POLITICHE FINANZIARIE, ha avuto la certezza che in CASSA non c’era un centesimo, o meglio che gli accertamenti in regime di competenza non rispondevano alla disciplina delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, per farla facile,erano fatte A MUZZU COMU I CAVULI A MAZZI.
    Sulle aliquote IMU già i commentatori di TempoStretto lo avevono scritto da giugno, ma non ci voleva un genio per capirlo, naturalmente non vale per le belle addormentate di cui sopra.

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  2. Cara Elena non sarà facile uscirne, perchè è tutta l’anacronistica organizzazione del lavoro all’interno dei DIPARTIMENTI e la mentalità borbonica che li pervade a SMANTELLARE al più presto, non basterà sostituire, ma sarebbe un primo passo, i potenti dirigenti Romolo DELL’ACQUA, Ferdinando COGLITORE e Giovanni DI LEO, per fare entrare aria fresca, ma molto dipende dalle posizioni apicali della categoria D, daranno con lealtà una mano a prescindere dai cambiamenti che il commissario Luigi CROCE potrebbe fare?

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  3. Salvatore Vernaci 5 Ottobre 2012 07:31

    Sarebbe una iattura per i Cittadini Messinesi “ l’aliquota su prima casa e relative pertinenze sarà dello 0,6%, sulla seconda, invece, 1,06% “, quando la maggior parte degli Amministratori di Comuni Italiani , benpensanti, e che hanno a cuore il bene dei propri cittadini, hanno stabilito un principio di equità e giustizia sociale ed hanno fissato l’aliquota per la prima casa al 4 per mille (con una detrazione fissa annuale di € 200,00 e una detrazione variabile di € 50,00 per ciascun componente convivente). La tassa sulla prima casa è un atto che colpisce uno dei diritti fondamentali del cittadino e per questo è, unanimamente, reputata ingiusta ed iniqua. La prima abitazione è sempre un qualcosa costruito dopo sacrifici di lavoro e sudore da parte di genitori e figli, che non è giusto tassare. Non si possono fare pagare ai Messinesi le inefficienze e/o gli errori degli Organi Istituzionali e Burocratici del Comune. Se il Comune ha sforato il patto di stabilità, la colpa non è degli ignari cittadini ma di chi ha adottato o omesso di adottare provvedimenti, con il beneplacito di pareri favorevoli di chi di competenza e con l’omesso controllo dell’Organo consiliare, venendo meno alle sue ordinarie funzioni.

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  4. IL CONTO ORMAI LO PAGHERANO COMUNQUE I CITTADINI, ANCHE SENZA DISSESTO. A QUESTO PUNTO NON FARE LA DICHIARAZIONE GIOVA SOLO A LORO PER NON PERDERE LE POLTRONE..PRESENTI E FUTURE !!!!

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  5. I nostri bravi consiglieri lavorano per noi. Sarebbe interessante avere anche i nomi degli assenti

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  6. Mariedit, condivido tutto tranne la mentalità borbonica, i borbone lasciamoli perdere, dato che da 151 anni siamo ufficilamente e purtroppo vittime di una mentalità anzi un fallimentare sistema politico burocratico –garibaldino e piemontese– che produce anche ciò di cui stiamo parlando in questo spazio.

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  7. I nominativi degli assenti, va bene. Ma sembra che il presidente del consiglio comunale che non è mai puntuale a chiamare l’appello, stavolta sia stato “eccessivamente zelante”. Che col passare del tempo, anche lui stia tendendo maggiormente alla conservazione della sua poltrona, anzichè alla tutela delle fasce deboli, suo cavallo di battaglia politico?

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