Quanto pesano i tagli dello Stato sul bilancio della Provincia. Tra le uscite, alto il costo del personale

Quanto pesano i tagli dello Stato sul bilancio della Provincia. Tra le uscite, alto il costo del personale

Emanuele Rigano

Quanto pesano i tagli dello Stato sul bilancio della Provincia. Tra le uscite, alto il costo del personale

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sabato 20 Agosto 2011 - 11:02

Da Roma decurtazione che si aggira intorno ai 7 milioni di euro. Terranova: generata radicale contrazione delle spese di gestione e di quelle correnti. Queste ultime, per il 62,92%, riguardano i costi per i dipendenti dell’ente. Rispetto al 2010, decremento di tutti i settori, tranne quello ambientale. Tutti i numeri

E’ un bilancio da “risparmi sotto il letto” quello approvato in giunta provinciale lo scorso 18 agosto. Un previsionale stretto nella morsa delle riduzioni dei trasferimenti statali e fortemente influenzato, nella parte in “uscita”, dalla forte influenza delle voci inerenti il personale, che incidono per il 62,92% sul totale spese correnti. Il presidente della Provincia, Nanni Ricevuto, ha evidenziato la necessità di contrarre la spesa proprio alla luce dei trasferimenti decurtati sia in quota regionale, sia in quota nazionale. Provvedimenti inevitabili per la salvaguardia degli equilibri finanziari dell’ente, finalizzati anche a non ripetere gli errori commessi nel recente passato.

Al documento finanziario è stato applicato l’importo complessivo di 2.842.056,64 euro di avanzo di amministrazione, derivante dal Conto Consuntivo per l’esercizo 2010, confermando così la linea tracciata dall’assessore al ramo, Nino Terranova, più volte ribadita nell’acceso carteggio con il ragioniere generale, Nino Calabrò. In tale importo è compreso l’avanzo accantonato e quello vincolato pari a 1.620.540,25 euro, destinato alle spese finanziate da entrate a specifica destinazione. La restante quota, pari a 1.221.516,39, relativa all’avanzo di amministrazione non vincolata che è stato possibile applicare al bilancio per le limitazioni imposte dal patto di stabilità. La parte non vincolata è stata così ripartita: 651.516,39 euro per spese correnti, 570mila euro per spese in conto capitale (vedi qui).

In merito alla prima parte del bilancio, che riguarda le entrate, dalle voci dettagliate per singolo titolo si evidenziano le risorse relative alle imposte per un totale di oltre 40milioni, tasse 486mila euro, altri tributi 380mila euro. Per quanto attiene le già menzionate erogazioni dello Stato, queste ammontano complessivamente a 21.814.472,29 euro. «Appare opportuno – scrive Terranova nella sua relazione -, evidenziare che i suddetti trasferimenti hanno subito, rispetto all’esercizio precedente, una decurtazione pari a 6.825.284,74 euro. Tale riduzione di trasferimenti statali ha determinato, conseguentemente, una radicale contrazione delle spese correnti previste nel documento contabile annuale e pluriennale, incidendo anche sulle spese di gestione che anch’esse hanno dovuto subire una riduzione». Per quanto riguarda invece le previsioni di erogazioni regionali, che ammontano complessivamente a 4.452.685,03 euro, sono riferite principalmente al trasferimento ai sensi della L.R. 6/97 pari a 1.723.310,62 euro. Le altre previsioni di entrata sono previste con riferimento agli accertamenti dell’esercizio 2010 ed alle aliquote da applicare sui tributi di competenza dell’Ente in relazione alle tariffe deliberate. Le priorità di stanziamento di spesa e la loro quantificazione da prevedere nei singoli servizi ed interventi di bilancio, sia per quanto attiene la parte corrente sia per la parte destinata agli investimenti, sono indirizzate principalmente agli oneri di carattere indifferibile e obbligatorio o dovuti per legge in relazione ai fini istituzionali dell’ente. Per quanto riguarda le entrate per trasferimenti di capitali, la voce più significativa è rappresentata dai proventi derivanti dall’alienazione del patrimonio immobiliare pari a 23.235.874,55 euro.

Per quanto riguarda la seconda parte, relativa alle spese, quelle correnti ammontanti a 66.667.331,02 euro risultato stanziate e allocate nei rispettivi servizi e interventi, garantendo gli oneri obbligatori per legge e derivanti da contratti già definiti, da impegni pluriennali o da quote associative consolidate. Mentre, per quanto riguarda le altre tipologie di spese, i relativi stanziamenti risultano quantificati in relazione alle risorse residuate. «In sintesi, le previsioni correnti si riferiscono per la maggior parte a spese aventi carattere corrente obbligatorio per il funzionamento dei servizi d’Istituto», aggiunge Terranova. La voce più incidente, come anticipato e come ormai noto, riguarda gli emolumenti al personale dipendente ed oneri riflessi legati allo stesso personale, per un totale di 41.945.820,39 euro. Nonostante un decremento di spesa rispetto alla previsione dell’esercizio 2010 pari a 1.219.787,49 euro, sul totale delle spese correnti previste, i dipendenti, ripetiamo, gravano per una quota pari al 62,92% (vedi qui). Le altre spese obbligatorie riguardano spese per fitti passivi, utenze, forniture di beni e servizi, interessi passivi e quote capitale su mutui già in ammortamento, trasferimenti relativi alle convenzioni pluriennali, quote di adesioni ad enti derivanti da impegni pluriennali o adesioni obbligatorie per legge, spese per il funzionamento degli organi istituzionali e organi di revisione e valutazione. «Con un raffronto con il precedente esercizio – conclude Terranova –, tutti i settori hanno subito un decremento di spese, tranne la funzione nel campo della tutela ambientale dove risulta inserita la maggior parte dell’avanzo di amministrazione vincolato in sede di conto consuntivo 2010».

Adesso il bilancio di previsione 2011 verrà trasmesso ai Revisori dei Conti ed in ottemperanza del regolamento sarà analizzato dalla seconda commissione consiliare (Bilancio e Finanza). Dopo queste procedure la discussione e l’approvazione sarà di competenza del consiglio provinciale. Intanto cominciano a piovere le prime polemiche sulle scelte attuate.

Emanuele Rigano

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