Garofalo:Presentare emendamenti è mio compito. Mai ricevute pressioni o doni

Garofalo:Presentare emendamenti è mio compito. Mai ricevute pressioni o doni

Garofalo:Presentare emendamenti è mio compito. Mai ricevute pressioni o doni

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domenica 21 Maggio 2017 - 09:36

Il parlamentare messinese che all'Ansa spiega: "mai ricevuto pressioni dalla Vicari o da altri. Prima di presentarlo ne ho parlato con le associazioni di categoria e Confitarma. E' il mio lavoro" Sul rolex di Morace alla Vicari: "non prenderei mai regali"

“Non prenderei mai regali, presentare emendamenti fa parte del mio lavoro come deputato e lo faccio dopo aver incontrato associazioni di categoria ed esponenti dei centri d’interesse per ascoltarne le ragioni e le istanze”.

Così il parlamentare messinese Vincenzo Garofalo all’Ansa in merito al caso che ha portato all’arresto di Morace ed alle dimissioni del sottosegretario ai trasporti Simona Vicari (indagata). Garofalo all’Ansa riferisce sull’emendamento alla Legge di stabilità da lui firmato sull’Iva al 5% (vedi articolo in homepage). La Vicari, secondo quando emerso dall’indagine, avrebbe caldeggiato l'emendamento, a firma di Garofalo e Annamaria Carloni, che avrebbe fatto risparmiare un milione e mezzo di Iva a Morace comportando un ammanco di 7 milioni nelle casse dello Stato. Per i pm l'armatore avrebbe ricompensato la Vicari con un Rolex da 5800 euro.

"Certo che conosco Morace – dice Garofalo – Ero presidente dell'Autorita' Portuale e mi occupo di trasporti da sempre. Ho chiesto al mio partito di essere assegnato a quella commissione proprio per la mia competenza. E conosco molti armatori e molte associazioni di categoria che ricevo settimanalmente".

Il parlamentare, ieri, si e' trovato seppure indirettamente catapultato nella vicenda, nella quale non è comunque coinvolto e non ha ricevuto alcun provvedimento.

"Devo dire – racconta – che ho passato un brutto momento. Dare voce agli interessi di certi settori, delle associazioni attraverso gli emendamenti per me è normale".

Alla domanda se abbia ricevuto pressioni dalla collega di partito, la siciliana Vicari o da altri risponde: "Vicari o qualcuno del suo staff, non ricordo bene, mi chiese come era andata a finire con l'emendamento, ma null'altro. Della cosa certamente ho parlato con Confitarma e con altre associazioni: sono i miei interlocutori visto che si occupano di trasporti".

Il deputato di Alternativa Popolare entra poi nel dettaglio dell’emendamento, che è stato approvato sul finire del 2016 ma era all’esame dei deputati dal 2013: "e' una questione molto complessa che i giornali hanno spiegato male. Non c'e' stato alcun taglio di Iva. E' stato assoggettato all'Iva del 5% quello che prima era esente dall'imposta: cioe' i biglietti. La norma interessa le imprese di navigazione che effettuano servizi di trasporto urbano di persone (infatti si parla di Venezia e dei Laghi del Nord o dei trasporti lungo la costa e con le isole minori) che prima erano soggetti al regime di esenzione da IVA. Per effetto di una normativa Comunitaria del 2010, si sono trovati obbligati a pagare l'imposta in relazione agli acquisti (carburanti e manutenzione soprattutto) senza poterla dedurre. L'imponibilità ad aliquota ridotta del 5 per cento viene, però compensata dalla detraibilità dell'Iva per effetto del cambio di regime fiscale delle operazioni attive, come la vendita del biglietto".

Dall’inchiesta è però emerso che con quel 5% alla fine nelle casse dello Stato verrebbero a mancare 7 milioni di euro come gettito. Garofalo evidenzia come il passaggio nella Commissione trasporti (nella quale è vicepresidente) è stato solo il primo dal momento che ogni legge passa poi all’attenzione della Commissione bilancio quindi alla Camera (e poi al Senato)

“Ci sono numerose valutazioni in più sedi e in Commissione Bilancio il collega Guerra del PD (relatore) lo ha fatto suo trovando la copertura e quindi presentandolo e, dopo l'approvazione in commissione, e' stato sottoposto all'aula per l'approvazione finale. Voglio dire che c'è stata una valutazione in più sedi".

Alla domanda se avrebbe accettato un regalo da un imprenditore o comunque da un soggetto con cui aveva interloquito nella sua attività di parlamentare con riferimento alla Vicari che ha accettato il rolex donato da Morace, Garofalo, risponde: "Il Parlamento mi paga per il mio lavoro di deputato che consiste anche nella presentazioni di emendamenti. Questa è l'unica retribuzione che percepisco".

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