Presentato l'elenco definitivo delle opere da finanziare nella prima fase del Patto per Messina Città Metropolitana. Disponibili 61 milioni di euro entro il 2017.
Ancora un passo per il Patto per Messina Città Metropolitana che, come Cenerentola si appresta a presentare entro la fine del mese l’elenco definitivo dei progetti da finanziare nella prima fase, il biennio 2015-2017.
Nell’incontro di oggi i singoli distretti individuati hanno presentato la lista delle priorità che dovranno essere contenute nei 61 milioni di euro complessivi stanziati per la città.
Per il comune capoluogo la priorità è la piattaforma di Tremestieri, che necessita di gran parte dei 24 milioni di euro, la “fetta” che nella distribuzione tocca appunto a Messina. Nella seconda fase, quella successiva al 2017 e che comunque prevede ampi e futuri margini di modifiche o integrazioni, si punterà sull’area di Larderia e sull’ormai famoso pilone di Torre Faro, progetto targato studio De Cola, l’attuale assessore della giunta Accorinti. In ogni caso la fase due sarà al centro di una serie di incontri successivi, previsti sin dalla prossima settimana. In gioco ci dovrebbero essere oltre 330 milioni di euro, per l’intera Città Metropolitana.
Per la zona jonica, che ha scelto il sindaco di Savoca Nino Bartolotta quale rappresentante nella delegazione, i 10 milioni di euro sono destinati alla manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di tutta la viabilità provinciale. Un intervento corale voluto da tutti i sindaci e che riguarderà le dorsali e le strade provinciale ridotte ai minimi termini da anni di mancati interventi. Lo spirito del Masterplan era proprio questo e la zona jonica ha risposto all’appello. Stessa cosa per la zona Tirrenica, rappresentata dal sindaco di Barcellona Roberto Materia, con una serie di interventi sempre per la viabilità e le infrastrutture, lo svincolo autostradale di Monforte e notevoli interventi a tutela del territorio e dell’ambiente nella zona della Valle del Mela. Infine i Nebrodi, che non si sono affidati ad un sindaco ma al presidente del Parco dei Nebrodi Antoci, hanno puntato sul turismo e sulla riqualificazione del territorio.
Messina sarà l’ultimo Patto firmato in Sicilia, anche perché ancora l’elenco deve passare al vaglio del governo nazionale, ma con ogni probabilità, se non dovessero sorgere intoppi, prima della fine di maggio, potremo anche farcela a portare a casa un piccolo risultato, 61 milioni. Briciole rispetto ai numeri iniziali, ma almeno è un primo passo.
Rosaria Brancato
