Case di riposo private. Oggi scade il termine per adeguarsi ma la soluzione non c’è ancora

Case di riposo private. Oggi scade il termine per adeguarsi ma la soluzione non c’è ancora

Marco Ipsale

Case di riposo private. Oggi scade il termine per adeguarsi ma la soluzione non c’è ancora

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martedì 30 Ottobre 2012 - 16:43

Il 20 settembre è stato nominato un tecnico comunale per verificare quali strutture si siano messe in regola, ma il lavoro non è stato completato. “Solleciterò la Regione per il parere legale – dichiara il dirigente De Francesco”. “Al momento l’unica soluzione è un’altra proroga – afferma il titolare della casa Anni d’Oro, Franco Alessi”

L’ultima proroga era fino al 31 ottobre e il 31 ottobre è oggi. Ma anche stavolta la questione sui requisiti delle case di riposo private non è chiusa, tutt’altro. Il 20 settembre scorso, il commissario del Comune, Luigi Croce, ha nominato un tecnico comunale, il geometra Antonio Panella, per relazionare se e chi si è adeguato alla famigerata circolare 2 del 2003. I sopralluoghi sono iniziati ma non ancora tutte le strutture sono state visitate. Neppure la scadenza del 31 ottobre, quindi, potrà essere rispettata.

Al dipartimento servizi sociali del Comune, intanto, è tornato il firmatario dell’ordinanza di chiusura, il dirigente Salvatore De Francesco, che ribadisce la sua posizione: “Stiamo svolgendo il lavoro di verifica per stilare un elenco delle strutture che si sono messe in regola. Spero di fare presto un provvedimento dell’amministrazione per regolarizzare l’albo delle strutture autorizzate”.

Il problema è che alcune case di riposo non possono adeguarsi alla circolare, poiché realizzate diversi anni fa, alcune da 25 o 30 anni e non possiedono materialmente gli spazi per farlo. “Ma noi dobbiamo attenerci alla legge – prosegue De Francesco -. Dobbiamo verificare chi ha avviato la Scia (la Segnalazione certificata di inizio attività, ndr) e chi no. Le inibizioni sono confermate perché la Regione non ha fatto nulla, in settimana solleciterò per chiedere il parere legale sulla liberalizzazione. Poi, a meno che la Regione non disponga diversamente, bisognerà avviare le procedure di chiusura. Questa vicenda va avanti da troppo tempo e bisogna venirne fuori”.

Ma i proprietari delle strutture colpite dal provvedimento non sono d’accordo. Lo spiega Franco Alessi, titolare della casa di riposo “Anni d’oro”: “Il punto interrogativo rimane. Ogni qualvolta viene data una proroga, poi non cambia nulla. La mia struttura, ad esempio, non ha ricevuto alcuna visita da parte di tecnici comunali, né abbiamo avuto notizie. Abbiamo chiesto un appuntamento col commissario Croce, ma ci rendiamo conto che in questo momento ha problemi ben più importanti da affrontare e il nostro passa in secondo piano. L’unica soluzione, al momento, mi sembra un’ulteriore proroga. Ci sono da tutelare gli anziani che vogliono restare nelle nostre strutture e le persone impiegate, in una città che non può permettersi di perdere altri posti di lavoro. Basarsi sulla circolare 2 del 2003 è un controsenso, non può essere retroattiva. Dalla nostra, abbiamo il supporto degli ospiti e dei loro parenti che ci danno forza. Se non sono andati via, evidentemente facciamo qualcosa di buono”.

(Marco Ipsale)

Un commento

  1. Franco ALESSI rappresenta bene gli AMA TRAVAGGHIARI messinesi,responsabili della mediocrità che soffoca Messina, per la devastazione delle colline uso a volte la frase ” tutti muratori,progettisti,costruttori “, per la questione oggetto dell’articolo di Marco IPSALE,la cambio in ” tutti gestori di servizi sociali e assistenziali “. Quanta differenza con le Città e Regioni,che fanno del rigoroso rispetto delle regole e della libera scelta degli utenti, anche per le strutture convenzionate o che ricevono risorse pubbliche,gli unici due requisiti,che INSIEME garantiscono seriamente le persone. E’ disgustosa questa abitudine di protestare servendosi di chi è debole e bisognoso,per tentare di aggirare REGOLE e LIBERA SCELTA. TempoStretto e i suoi commentatori dovrebbero occuparsi di questo mondo dei SERVIZI SOCIALI,sia privati o pubblici o convenzionati,in relazione al rispetto delle regole vigenti,non possiamo più permettere che lo scambio con la politica politicante premi i mediocri,perchè inevitabilmente le prestazioni saranno mediocri, che è ancora peggio di scarsi,facili da criticare, quelli mediocri vivono nella nebbia,difficili da distinguere e controllare. Signor ALESSI, mio figlio in Lombardia,per la sua attività professionale ha dovuto rispettare le regole di quella Regione,questo ha avuto un costo economico iniziale consistente e controlli stringenti degli organismi preposti,perchè Lei pensa che la sua Casa di Riposo sia un Punto Franco?

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