Messina. Chiusura case di riposo: ancora nessuna soluzione politica, l'iter giudiziario prosegue

Messina. Chiusura case di riposo: ancora nessuna soluzione politica, l’iter giudiziario prosegue

Redazione

Messina. Chiusura case di riposo: ancora nessuna soluzione politica, l’iter giudiziario prosegue

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giovedì 02 Agosto 2012 - 13:59

Il titolare della casa di riposo "Anni d'oro" spiega di aver ricevuto una contestazione ex articolo 650 del codice penale, per inosservanza dei provvedimenti dell'autorità e aggiunge: "Apprendiamo ora che il nuovo dirigente del dipartimento servizi sociali del Comune, Attilio Camaioni, viene collocato in pensione. Ma che senso ha nominare un dirigente per meno di un mese?"

All’incontro del 16 luglio al Comune, tra il sindaco e i rappresentanti delle case di riposo colpite dal provvedimento di chiusura, si era concordato di sospendere l’efficacia dei provvedimenti nell’attesa di un vertice alla Regione. Buzzanca ha incontrato il dirigente regionale del dipartimento politiche sociali, che ha preso tempo e valuterà la situazione anche nelle altre province siciliane.

Un nuovo e più importante incontro si terrà probabilmente nel mese di settembre, quando la situazione sarà più chiara. Intanto, però, l’iter del provvedimento prosegue. Lo spiega Franco Alessi, titolare della casa di riposo “Anni d’oro”: “Nella riunione del 16 luglio (vedi correlato), abbiamo ricevuto rassicurazioni dell’interessamento da parte di Buzzanca e dell’esperto del sindaco, Marcello Scurria. Ma restiamo perplessi e niente affatto tranquilli. Pare che potrebbe esserci una sospensiva fino a settembre, ma noi intanto abbiamo ricevuto una contestazione ex articolo 650 del codice penale, per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. L’unica cosa ufficiale è questa, il resto al momento sono solo parole”.

Ma un freno all’ipotesi moratoria arriva dall’esperto del sindaco che si è occupato della vicenda, Marcello Scurria: “Il Comune non può sospendere un provvedimento emesso per legge. L’unica strada percorribile è quella della modifica della circolare regionale del 2003 o dell’emissione di una nuova circolare con parametri meno restrittivi”.

Continua Alessi: “Il nuovo dirigente del dipartimento servizi sociali del Comune, Attilio Camaioni, ci era sembrato molto disponibile ed interessato a venirci incontro per risolvere la questione. Oggi apprendiamo che il dipartimento resta senza guida poiché Camaioni viene collocato in pensione. Ma che senso ha nominare un dirigente per meno di un mese? Attendiamo l’evoluzione della vicenda, speriamo che venga firmata una moratoria al più presto e che, contemporaneamente, si valuti una modifica della famigerata circolare regionale 2 del 2003”.

Il provvedimento riguarda le strutture: Mimì, Desiré, Anni d’Oro, la Rondine, Vivere Insieme, Oasi San Francesco, Relax dell’Anziano, Santa Maria della Provvidenza, Villa Sirius, San Martino, I Gerani, Santa Caterina, Residence delle Palme, Giardino Fiorito, Virgin, San Domenico Residence e Residence dello Stretto (vedi correlato).

2 commenti

  1. a cuccativi di pedi. modificare la circolare per far rimanere aperte alcune strutture? o si adeguano alle giustissime normative altrimenti chiudono o cambiano mestiere.

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  2. Il Gladiatore 2 Agosto 2012 22:36

    Ma agli operatori chi ci pensa?
    Quanto percepiscono di stipendio? ogni quanto lo percepiscono?
    Quante ore settimanili effettuano? di quanti giorni di riposo usufruiscono? le ferie vengono pagate?
    ed i contributi?quanti mesi avanzano?
    Mentre i titolari si arricchiscono gli operatori soffrono non percependo stipendi da mesi e credo che questo influisca notevolmente anche sulla qualita’ dell’assistenza.
    Questo vale per molte case di riposo di Messina.
    Questo devono controllare gli organi competenti,di questo deve occuparsi la magistratura e l’ufficio del lavoro.
    Gli operatori per la maggior parte sono delle povere persone che si accontentano di poco perche’ non sanno dove andare a lavorare e vengono sfruttati e spremuti come limoni,questo e’ evidente a tutti ma in una citta’ come questa tutto tace.
    VERGOGNA.

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