Il dg del Neurolesi Aliquò: "La fusione salverà il Piemonte". Giulia Pulejo direttore amministrativo

Il dg del Neurolesi Aliquò: “La fusione salverà il Piemonte”. Giulia Pulejo direttore amministrativo

Rosaria Brancato

Il dg del Neurolesi Aliquò: “La fusione salverà il Piemonte”. Giulia Pulejo direttore amministrativo

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mercoledì 06 Maggio 2015 - 22:01

Il direttore generale del Neurolesi Aliquò ha ribadito, nel corso della seduta della Commissione consiliare i termini della fusione con l'ospedale Piemonte. "Nascerà una nuova azienda, sarà un rilancio non la chiusura del nosocomio" ha detto spiegando i termini del protocollo. Intanto Giulia Pulejo è il nuovo direttore amministrativo.

L’occasione per ribadire ancora una volta che la fusione tra Piemonte-Irccs non equivale alla chiusura del nosocomio del viale Europa ma al suo rilancio (vedi articolo allegato) è stata la seduta della V commissione consiliare,ambiente e salute, presieduta dalla consigliera Dr Rita La Paglia. In questa sede sia il direttore generale del Centro neurolesi Angelo Aliquò che il direttore scientifico Dino Bramanti hanno risposto alle richieste di chiarimenti ed alle perplessità dei consiglieri che hanno chiesto di sgomberare il campo da possibili rischi di chiusura del plesso ospedaliero. Il timore maggiore è che il Neurolesi finisca con il fagocitare il Piemonte e che quanto previsto nell’intesa siglata il 6 novembre 2014 venga accontonato. In realtà la seduta era stata convocata per affrontare le tematiche relative al primo passo del protocollo d’intesa tra Piemonte e Neurolesi e cioè il trasferimento, avviato l’1 maggio, degli ambulatori Irccs nei locali della Salita Villa Contino. Ma sia Aliquò che Bramanti hanno preferito chiarire l’intero contesto che entro dicembre porterà alla nascita della nuova azienda sanitaria e che porterà, attraverso la fusione dei due patrimoni economici alla realizzazione del polo d’eccellenza per la riabilitazione, una struttura unica per il sud che consentirà di dare risposte a tutto il territorio. Il direttore generale ha ribadito che il Neurolesi da oltre 10 anni è un’azienda sanitaria pubblica ed in quanto tale dipende dalla Regione. In più, dal momento che è un istituto di ricerca, attinge alle risorse del Ministero proprio a tal fine (ed infatti ha un direttore scientifico). All’assistenza quindi la nuova azienda aggiungerà la ricerca.

“Il nostro obiettivo non è soltanto salvare il Piemonte ma rilanciarlo, puntando sulla qualità e sulla specializzazione-ha spiegato Aliquò- Proprio perché azienda pubblica avremmo potuto decidere una fusione con il Policlinico, che è struttura universitaria,ma abbiamo optato per il Piemonte perché siamo consapevoli della centralità del nosocomio e della necessità di non privare la città di quel plesso, che deve restare un punto di riferimento per l’emergenza”.

L’Irccs inoltre, proprio perché dipende dal Ministero,deve rispettare una serie di standard qualitativi ed è sottoposto a continui controlli. L’aspetto quindi della qualità dell’assistenza e del servizio sanitario saranno prioritari. Questa priorità camminerà di pari passo con la necessità di garantire una rete ambulatoriale all’altezza, così come una formazione costante. Il pronto soccorso non chiuderà, e resteranno i 65 posti per acuti. Il protocollo siglato tra Vullo ed Aliquò prevede che restino i posti letto per acuti, l’astanteria, la rianimazione, l’ortopedia, la chirurgia ed i posti propedeutici al pronto soccorso,nonché gli ambulatori. Ai posti per acuti devono aggiungersi i 90 posti per la riabilitazione, che potrebbero raddoppiare se il nuovo plesso diventerà punto di riferimento della riabilitazione per l’intera provincia (attualmente diretta al Maugeri con un costo maggiorato per le casse della Regione di oltre il 30-40% rispetto a quanto costerebbe Messina). Anche il percorso nascite resterà al Piemonte ma è quasi certo che non sarà possibile salvare il punto nascita. L’idea è quella di realizzare un polo d’eccellenza per la riabilitazione senza perdere la centralità per tutti gli ambulatori, realizzando una rete per day hospital, percorsi nascita e prestazioni ambulatoriali. Non è escluso che possa essere trasferita al Piemonte anche psichiatria, attualmente al Papardo. Nei prossimi mesi i riflettori si sposteranno a Palermo per i passaggi successivi: o un disegno di legge oppure una delibera di giunta. In entrambi i casi i provvedimenti devono passare dalla Commissione sanità, il cui parere è obbligatorio e vincolante e poi all’attenzione dell’Ars per la votazione. Successivamente, in caso di delibera di giunta, spetta all’assessore alla sanità emanare le norme attuative. I contributi della Regione destinati ai posti letto del Piemonte resteranno al Piemonte e non saranno “dirottati” al Papardo. Infine gli oltre 12 milioni di euro destinati alla riqualificazione del nosocomio, insieme alle somme che la Regione ha stanziato per l’aggiornamento tecnologico ed ai fondi della ricerca saranno tutte risorse che andranno a confluire nella realizzazione del polo.

L’assetto dirigenziale dell’Irccs Neurolesi intanto è già stato completato. Lunedì si è insediato il direttore amministrativo, la dottoressa Giulia Pulejo, che andrà ad affiancare il dg Aliquò ed il direttore scientifico Bramanti.

Rosaria Brancato

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