Fusione Piemonte-Irccs, le reazioni: "Adesso serve fare squadra a Palermo"

Fusione Piemonte-Irccs, le reazioni: “Adesso serve fare squadra a Palermo”

Fusione Piemonte-Irccs, le reazioni: “Adesso serve fare squadra a Palermo”

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venerdì 27 Marzo 2015 - 07:39

Dal vertice di mercoledì al Papardo la strada per il matrimonio tra l'ospedale Piemonte e il Neurolesi si è fatta più semplice. Adesso però serve fare squadra e non rischiare di perdere un'opportunità.

Dopo l’ok ufficiale dell’assessore regionale alla sanità Lucia Borsellino si registrano le reazioni all’ormai imminente (Finanziaria permettendo) matrimonio Piemonte-Irccs.

“Sta per nascere una grande prospettiva per la sanità messinese: un polo che sarà punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno del Paese- commenta il deputato di Area Popolare Vincenzo Garofalo che insieme al senatore Mancuso e ai deputati regionali Germanà, Picciolo e Formica, lo scorso dicembre ha portato sul tavolo del ministro Lorenzi la proposta che ha innescato la miccia per arrivare alla fusione Irccs-Piemonte- Dpoo mesi di studio e di analisi sulle possibili soluzioni per creare nuove prospettive in città scongiurando la chiusura dell'ospedale Piemonte, eravamo arrivati ad ipotizzare questa strada che oggi trova il consenso unanime delle istituzioni e la avevamo sottoposta al Ministro Lorenzin che ci aveva accolti con un fascicolo ricco di spunti e proposte. La prospettiva di fusione con il Neurolesi, non solo consentirà di mantenere viva la struttura del viale Europa che da 104 anni rappresenta un punto di riferimento per i messinesi ma consentirà di riqualificarla e di farne, se saremo capaci di sfruttare la straordinaria opportunità che si prospetta, punto di riferimento d'eccellenza per il Meridione d'Italia, un luogo di cura per malati cronici e lungo degenti che brilli nel settore della riabilitazione".

A commentare il vertice che si è tenuto con esiti postivi al Papardo è anche il Comitato Salvare il Piemonte che esprime “ un cauto ottimismo. Qualcosa finalmente si è mosso- dichiara il presidente del Comitato, Marcello Minasi- Adesso inizia una fase molto delicata, da tenere sotto la lente d'ingrandimento. Resteremo vigili sugli ulteriori passi, fino alla Finanziaria regionale, dove si materializzerà il vero progetto. Auspichiamo una ritrovata unità tra le forze sociali e politiche, con l'unico scopo di tutelare e rilanciare quelle strutture che per diverso tempo hanno rischiato di andare perdute. A questo proposito invitiamo il Sindaco a riconvocare sindacati, comitati, rappresentanti del Centro Neurolesi, firmatari del documento unitario, per relazionare sul recente incontro con l'Assessore Borsellino”.

Minasi riserva poi una frecciata rispetto al fatto che la notizia della presenza della Borsellino a Messina aveva creato una forte attesa davanti al Piemonte, rivelatasi inutile perché l’assessore, per una serie di motivi non si è presentata: “Dopo la manifestazione di lunedì e il blocco, da cui è partita una richiesta di incontro urgente all’Assessore Borsellino, con grande sorpresa abbiamo repentinamente appreso che l’esponente della Giunta regionale nel pomeriggio si trovava in città. Con nostra grande delusione, abbiamo, altresì, preso atto che la stessa Borsellino non solo non si è degnata ancora di rispondere alla nota inviata dalla Prefettura ma neppure ha pensato di prendere al volo l’occasione di questa sua visita a Messina, per riceverci ed ascoltare le ragioni del Comitato. Di certo non ci fermiamo qui, rimanendo sempre pronti a portare avanti nuove iniziative”.

Le prossime tappe, che non sono affatto scontate né prive di rischi o trappole,si svolgeranno tutte alla Regione, tra giunta e Ars alle prese con la Finanziaria ed è in quella sede che la deputazione messinese dovrà mostrare nervi saldi e capacità politica di non perdere le occasioni.

“Si è dato seguito alla volontà espressa dal governatore Rosario Crocetta di non penalizzare la città di Messina, in un settore così delicato come quello della Sanità- è il commento del coordinatore provinciale del Megafono Massimo Finocchiaro- Tuttavia, chiediamo che il percorso intrapreso dai vertici aziendali del Papardo/Piemonte e dell’Ircss, venga condiviso con “tutte” le forze politiche e con le parti sociali dando ampio riscontro alla cittadinanza tutta. La battaglia, sostenuta anche dal Megafono di Messina, ha prodotto questo importante risultato, ma è giusto che adesso si approfondiscano, insieme, i dettagli del piano di strutturazione della nuova struttura sanitaria, dando ampio risalto delle determinazioni che si volessero assumere, in maniera preventiva. Il nuovo Piemonte-Ircss dovrà diventare una stanza di vetro, tanto da non dare adito a possibili incomprensioni e senza che nessuno possa arrogare a sé il diritto di assumere decisioni imperative o rivendicare un successo politico che appartiene solo ed esclusivamente alla cittadinanza”.ù

Unione approvata anche dal segretario territoriale della Federazione Sindacati Indipendenti di Messina, Giovanni Micali. “L’operazione accorpamento Neurolesi-Piemonte ha sempre convinto tutti, sottoscrittori o no del famoso protocollo d’intesa tra istituzioni, sindacati e comitati, in primis i deputati. Chi mai potrebbe essere contrario – sostiene il responsabile Fsi – all’ipotesi di 100-150 nuovi posti di lavoro, garantiti dall’unione Irccs-Piemonte?”.

Micali, inoltre, ritiene ci siano le condizioni per realizzare al Papardo un Centro Trapianti di Midollo Osseo: “L’Azienda prepara a Medicina Interna, con la tipizzazione, quasi 3mila donatori di midollo osseo, senza poter effettuare il trapianto perché non è dotata dei locali attrezzati. Queste cifre porterebbero ottimi successi, soltanto realizzando il Centro Trapianti. Gli utenti malati non dovrebbero più essere spediti a Catania o a Palermo – dichiara il coordinatore del sindacato – e questa notizia potrebbe concretizzarsi anche entro l’anno, andando a recuperare i fondi nei Por per la ricerca che, troppo spesso, vengono persi”.

R.Br.

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