Ex Triscele minaccia di darsi fuoco, in via Bonino anche il Prefetto Trotta

Ex Triscele minaccia di darsi fuoco, in via Bonino anche il Prefetto Trotta

Francesca Stornante

Ex Triscele minaccia di darsi fuoco, in via Bonino anche il Prefetto Trotta

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venerdì 23 Novembre 2012 - 14:14

Dopo l'incontro di ieri uno dei 41 lavoratori Triscele ha minacciato di farla finita con una bottiglia di benzina. Sul posto anche il Prefetto Trotta che ha assicurato massimo impegno nella risoluzione della vertenza.

Già ieri al termine dell’incontro in Prefettura la reazione dei 41 lavoratori triscele era stata drammatica. Oggi la tensione è arrivata alle stelle quando Mimmo Sorrenti, uno dei 41 che adesso rischiano il licenziamento, si è presentato davanti i cancelli dell’ex stabilimento di via Bonino con una bottiglia di benzina minacciando di darsi fuoco. Un gesto estremo figlio della disperazione di chi dopo anni di attesa e di promesse tra un mese non saprà più come vivere. E’ rimasto con quella bottiglia in mano per tutta la mattinata. Solo l’arrivo del Prefetto Stefano Trotta che è andato a portare la sua solidarietà direttamente in via Bonino e ha assicurato massimo impegno nella risoluzione della vertenza ha convinto Sorrenti a scendere dal muretto su cui si era barricato.

Hanno provato a placare gli gli animi anche il deputato all’Ars Filippo Panarello (Pd) e il segretario generale della Cgil di Messina Lillo Oceano che però non risparmia toni durissimi contro il gruppo Faranda.

“Quando ci si sottrae al confronto, quando non si mantengono gli impegni, quando si chiudono le attività produttive per costruire in quelle aree appartamenti, quando invece di fare impresa si preferisce la rendita, quando alle speranze alle aspettative alle disponibilità, ai sacrifici dei lavoratori si contrappone la mera convenienza individuale, quando invece di acquistare un’azienda con un patrimonio umano si pensa di avere comprato un terreno su cui fare lottizzazione edilizia, il dramma prende il sopravvento. La disperazione è la condizione alla quale si consegnano i lavoratori della Triscele. Lavoratori che, ricordiamo, avevano lasciato il proprio TFR in mano ai Faranda per consentire l’operazione con Heineken. Una beffa, una violazione di quel patto di solidarietà tra lavoratori e imprenditori che aveva consentito dopo la cessione alla Triscele di ripartire con vigore imponendosi sul mercato locale. Occorre che tutte le forze positive di questo territorio reagiscano per impedire quest’ennesimo scippo ai danni della nostra città” ha commentato Oceano.

Durante l’incontro in Prefettura di ieri la famiglia Faranda aveva ribadito l’impossibilità di avviare il piano industriale che tradotto in fatti concreti per i 41 lavoratori significa impossibilità di presentazione della Cassa integrazione straordinaria che avrebbe dato loro qualche chance di tornare un giorno a lavorare. Per questo oggi la tensione è esplosa nel gesto di uno dei lavoratori. (Francesca Stornante)

4 commenti

  1. ma perchè vuoi buttare al vento la tua vita?? il fuoco lo dovresti dare a qualche altr……

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  2. Che occhiello di cattivo gusto

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  3. certo, tanto loro il bello e lauto stipendiuccio a fine mese lo perpeciposcono

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  4. resisti, di certo la tua vita vale di più di certi esseri che canmpano con 20000 euro al mese

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