Niente fondi per il Sacrario di Cristo Re. E' chiuso da oltre un anno

Niente fondi per il Sacrario di Cristo Re. E’ chiuso da oltre un anno

Niente fondi per il Sacrario di Cristo Re. E’ chiuso da oltre un anno

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sabato 31 Gennaio 2015 - 08:24

Il consigliere comunale Libero Gioveni chiede un tavolo tecnico costituito da rappresentanti di Curia, Prefettura, Soprintendenza e amministrazione comunale per trovare una soluzione. La Curia ha chiesto un supporto economico al Ministero senza ottenere risposte positive

Come si può pensare di far crescere questa città sotto il profilo culturale e turistico se ciò che rappresenta la sua storia viene sottratto alla libera fruizione? Se lo chiede il consigliere comunale Libero Gioveni, che denuncia la perenne chiusura del preziosissimo e storico Sacrario di Cristo Re, avvenuta su disposizione della Curia nel mese di ottobre 2013 per ragioni di sicurezza.

“Da allora, però – ricorda Gioveni – eccezion fatta per qualche associazione legata ad ambienti militari che ne ha chiesto insistentemente la riapertura, sembra calato misteriosamente il silenzio, soprattutto da parte dell’Amministrazione che dovrebbe essere invece la prima ad averne tutto l’interesse visto che questa splendida e panoramicissima struttura rappresenta non solo una risorsa culturale e turistica, ma anche il simbolo più importante della nostra memoria. Nel Sacrario, infatti – ricorda il consigliere – riposano ben 1559 Caduti in guerra, quasi tutti della provincia di Messina, di cui 1288 della seconda guerra mondiale, 110 della prima e 161 ignoti, tutti deposti in dei loculi a parete, che girano attorno in forma ottagonale ad una cripta al cui centro insiste il sarcofago del milite ignoto dello scultore Antonio Bonfiglio. Insomma, tutti elementi – insiste l’esponente Udc – che oltre a rappresentare il segno tangibile del ricordo per l’intera cittadinanza, rappresentano anche una forte attrattiva per i tanti turisti e croceristi che tra l’altro, recandosi al Sacrario, riuscirebbero a coniugare alla cultura e alla storia anche la bellissima visuale panoramica della nostra città”.

Secondo il consigliere non si possono addebitare responsabilità alla Curia, che ha chiesto invano un aiuto economico al Ministero.

“Occorre – conclude Gioveni – un tavolo tecnico costituito da rappresentanti di Curia, Prefettura, Soprintendenza e amministrazione comunale, che solleciterò direttamente nella Commissione consiliare Cultura, affinché si trovino delle urgenti soluzioni che permettano di riaprire alla libera fruizione di cittadini e turisti uno dei più bei fiori all’occhiello della nostra città”.

4 commenti

  1. Complimenti Sig Gioveni ancora una volta evidenzia problemi problematiche e carenze di questa Città per le quali noi singoli cittadini nulla possiamo se non protestare ed evidenziare .Mi creda io non la conosco non so chi sia Lei ma certamente è una persona che merita mille centomila cittadini al suo fianco per ottenere risultati positivi.non la sto adulando ma mi ha fatto venire alla mente un articolo di almeno 15 anni fa laddove si parlava dell automazione della campana di Cristo Re serviva un contratto Enel e circa 10 milioni sarebbe stato bello che almeno a mezzodì suonasse Poi parliamo di turismo.In questa Città come in altre ritengo si fa poco e niente e quando si fa qualcosa non si valuta il ritorno che si può avere .

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  2. Complimenti Sig Gioveni ancora una volta evidenzia problemi problematiche e carenze di questa Città per le quali noi singoli cittadini nulla possiamo se non protestare ed evidenziare .Mi creda io non la conosco non so chi sia Lei ma certamente è una persona che merita mille centomila cittadini al suo fianco per ottenere risultati positivi.non la sto adulando ma mi ha fatto venire alla mente un articolo di almeno 15 anni fa laddove si parlava dell automazione della campana di Cristo Re serviva un contratto Enel e circa 10 milioni sarebbe stato bello che almeno a mezzodì suonasse Poi parliamo di turismo.In questa Città come in altre ritengo si fa poco e niente e quando si fa qualcosa non si valuta il ritorno che si può avere .

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  3. Christian Mangano 31 Gennaio 2015 20:17

    Non solo è da circa un anno chiuso alla libera fruizione, ma addirittura da circa due mesi è totalmente al buio, senza un pizzico di illuminazione. Quantomeno intervenire per ripristinare l’impianto di illuminazione e ridare un briciolo di dignità ad uno dei simboli più rappresentativi della nostra bella Messina.

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  4. Christian Mangano 31 Gennaio 2015 20:17

    Non solo è da circa un anno chiuso alla libera fruizione, ma addirittura da circa due mesi è totalmente al buio, senza un pizzico di illuminazione. Quantomeno intervenire per ripristinare l’impianto di illuminazione e ridare un briciolo di dignità ad uno dei simboli più rappresentativi della nostra bella Messina.

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