«Abbiamo bisogno di verità, giustizia e pace»: gli auguri di mons. Accolla

«Abbiamo bisogno di verità, giustizia e pace»: gli auguri di mons. Accolla

Grazia Di Mauro

«Abbiamo bisogno di verità, giustizia e pace»: gli auguri di mons. Accolla

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venerdì 23 Marzo 2018 - 07:00

L'arcivescovo Giovanni Accolla fa gli auguri pasquali alla città con un messaggio che parta dall'acqua e dall'incontro di Gesù con la Samaritana e arriva ai giorni nostri e alla situazione che sta vivendo la città in questo momento.

“L’acqua che io vi darò diventerà in voi sorgente che zampilla per la vita eterna”(Gv 4,14).

“Ecco l’acqua, che sgorga dal tempio santo di Dio, alleluia,

a quanti giungerà quest’acqua

porterà salvezza: alleluia, alleluia”.

Questo il messaggio augurale che Mons. Giovanni Accolla, Arcivescovo metropolita di Messina-Lipari-Santa Lucia del Mela, ha donato ai fedeli e ai cittadini tutti, in onore dei festeggiamenti della Santa Pasqua del Signore; tratto dal Vangelo secondo Giovanni, riguarda l’incontro di Gesù con la Samaritana e richiama il senso biblico dell’acqua nella nostra vita.

L’acqua è l’elemento essenziale e primario sulla terra per lo sviluppo e il sostentamento della nostra vita.

Di fondamentale importanza perché alla base di tutte le forme che conosciamo di essa, e preziosa risorsa senza la quale non avrebbe avuto nemmeno origine la Terra.

«Oggi il mondo intero e le nostre città sentono il bisogno della verità, della giustizia, di pace e misericordia paragonabile a pieno alla sete -ha tenuto a sottolineare monsignor Accolla, generando una preziosa similitudine tra la purezza della Verità di Cristo, paragonata alla limpidezza dell’acqua. E ha continuato- Gesù punta, attraverso questo semplice racconto dell’incontro con la donna di Samaria, a segnarci la retta via da scegliere da uomini liberi, credenti o meno ».

L’uomo evoluto di oggi riesce, con tutti gli strumenti a propria disposizione, a dare risposte riguardo la medicina, la scienza, la letteratura, la politica e le varie culture; quindi la domanda di fondo che urge porsi è “A cosa mi serve l’aiuto di Dio, se grazie all’ausilio di svariati mezzi, posso venire a conoscenza di una verità che riesce a descrivermi una porzione di realtà?”

«La presenza di Dio in primo luogo deve essere avvertita e custodita, gelosamente, nel cuore di ognuno di noi- ha affermato con decisione e calore monsignor Giovanni- i veri credenti devono adorare un Dio fatto di Spirito e Verità, abbandonando per quanto concerne la fede, una vita scialba fatta di ricchezze materiali, dipendenze fisiche e morale.

Dobbiamo fidarci di Colui che ripone grande stima sul nostro capo e sulla nostra dignità inviolabile, generando una sorta di rivoluzione copernicana interiore.”

Monsignor Accolla ha in ultimo, speso alcune parole, con occhio amorevole e simpatica dialettica, nei confronti della città di Messina che nell’Ottobre del 2016 lo ha preso in adozione “dalla sua” Siracusa:

«Questo mio messaggio potrebbe risultare anacronistico, in controtendenza, quasi da sacrestia- ha affermato simpaticamente-ma il mio profondo intento è quello di richiamare gli animi di tutti i nostri cittadini, in particolar modo di coloro che giornalmente si assumono il fardello della res pubblica.

La nostra città, in questo particolare momento storico, è continuamente interpellata dalla precarietà dei servizi offerti ai cittadini, dal problema della vivibilità di alcuni quartieri, dalla preoccupazione dell’integrazione sociale dei propri cittadini e dei migranti, dalla diffusa piaga della disoccupazione e dalla carenza dei servizi sanitari.

In questo territorio stupendo, ma purtroppo martoriato da questo quadro sconfortante, la Pasqua diviene evento di liberazione; sarà, anche se potrebbe sembrare assurdo, festa “prototipo” di una cittadinanza intera che deve sapersi mettere in cammino e in gioco per affrontare tutte le sfide.

Questa meravigliosa città, di cui mi sono pienamente innamorato, deve riscoprire l’acqua che “zampilla per la vita eterna” donataci da Cristo”; ricalcando i modelli dei Santi e Sante che nel nostro territorio hanno saputo coniugare, coerentemente con i tempi in cui sono vissuti, vita di fede e impegno per il bene comune”.

Santa Pasqua!

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