"Sabirfest: vivere il Mediterraneo"

“Sabirfest: vivere il Mediterraneo”

Laura Giacobbe

“Sabirfest: vivere il Mediterraneo”

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martedì 30 Settembre 2014 - 08:32

Dopo quattro intense giornate di attività, si è conclusa domenica l'esperienza del Sabirfest, il festival culturale ospitato dal quartiere fieristico di Messina dal 25 al 28 Settembre.

Quattro giornate interamente dedicate al Mediterraneo, per ricordarne la storia e la cultura, e riportare alla memoria l’identità di questo nostro mare, luogo di incontri e di fruttiferi scambi tra le culture più diverse: questi i presupposti sui quali è stato progettato il Sabirfestival, che prende il suo nome dal termine “sabir”, l’antica lingua parlata dalla gente di mare sulle imbarcazioni del Mediterraneo. Dal 25 al 28 Settembre, il quartiere fieristico di messina ha prestato i suoi locali a quella che si è sviluppata come un’iniziativa culturale a tutto tondo. Gli eventi in programma hanno infatti spaziato dalle letture ad alta voce, ai dibattiti su tematiche d’interesse sociale, alle presentazioni di libri, ai laboratori per i più piccoli, fino alla degustazione di prodotti tipici. Scrittori ed artisti di diverse nazionalità hanno preso parte ad incontri con l’università e con le scuole, nell’ottica della promozione della multiculturalità, da sempre tipica della nostra terra. Partendo dall’idea di “vivere la cultura come pratica di cittadinanza attiva”, il tema promosso da questa prima edizione del festival è stato “Pensare al futuro”; uno slogan con in mente obbiettivi ben precisi, come la promozione dell’editoria locale, rappresentata dalla sezione “Sabirlibri” (alla quale hanno aderito, tra gli altri, Pungitopo, Sellerio, Mesogea, Elèuthera, Sicania, ecc.), o la volontà di ridefinire il concetto di cittadinanza mediterranea, diritti e opportunità, promossa dalla sezione “Sabirmaydan”. Il tutto realizzato all’interno di un ambiente ispirato alle antiche fiere o ai mercati orientali, e pensato come un percorso che, tra artigianato, gastronomia e letteratura, riportasse gli spettatori alle atmosfere ed ai sapori della tradizione. Per citare solo alcuni momenti significativi, sabato sera il pubblico ha potuto rivivere l’avventuroso viaggio di Ulisse atraverso lo Stretto, in balia dei venti contrari, dei terribili attacchi di Scilla e Cariddi e del suadente canto delle sirene, grazie alla coinvolgente interpretazione di Vincenzo Pirrotta della traduzione dell’Odissea di Daniele Ventre. Emozionante anche lo spazio dal titolo “Sei per la sardegna”, un percorso di sei letture ad alta voce, attraverso cui Lia Careddu e Marcello Fois hanno tracciato un parallelismo tra l’identità sarda e quella siciliana.
Un tuffo, insomma, nella nostra identità di popolo del Mediterraneo, capace di risvegliare negli animi più sensibili un senso di appartenenza per troppo tempo sopito.

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