Lucarelli: “Per 75 minuti un solo padrone in campo”

Lucarelli: “Per 75 minuti un solo padrone in campo”

Marco Ipsale

Lucarelli: “Per 75 minuti un solo padrone in campo”

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domenica 26 Febbraio 2017 - 17:46

Il tecnico del Messina si rammarica per la sconfitta, considerato che persino un pari sarebbe stato stretto. Stesso dispiacere per Rea, che ha avuto sui piedi la palla del 2-1, ma l’ha fallita

“Abbiamo perso per colpa mia. Non mi sono ricordato che Da Silva era ammonito, altrimenti avrei fatto uscire lui e non Mancini, in 11 la partita avrebbe avuto un risultato diverso”. La partita sta tutta in queste parole di mister Lucarelli, difficilmente confutabili. Il centrocampista brasiliano, già ammonito, ha fatto un fallo del tutto inutile e ingenuo, in fase offensiva, e si è preso il rosso. Da lì la gara è cambiata, anche se il Messina ha sprecato ancora due occasionissime, prima per andare sul 2-0 e poi sul 2-1. Poi è arrivato perfino l’1-2. E nonostante la lunga serie di occasioni fallite, impossibile pensare a questo risultato se le due squadre fossero rimaste in 11 contro 10.

Per 75 minuti mi sembra che la partita abbia avuto un solo padrone – dice Lucarelli -, poi il dio pallone ci ha messo lo zampino e una serie di situazioni hanno fatto sì che non riuscissimo a conquistare una vittoria che, ai punti, sarebbe stata meritata. L’espulsione di Da Silva ha ridato vita al Catania, mentre noi siamo andati mentalmente in difficoltà. Siamo stati puniti al di là delle prestazione ma il calcio è questo, possiamo parlare quanto vogliamo, contano i risultati”.

Dietro un’apparente calma, Lucarelli è invece molto arrabbiato. “Perché fino a quel momento il Catania non aveva mai tirato in porta – prosegue -. Mi sembra che per 75 minuti la nostra superiorità sia stata evidente. E non inganni l’espulsione di Gil, nell’acquitrino del primo tempo ne abbiamo potuto approfittare poco. Ho chiesto di sfondare dalle parti di Russotto ma la palla non scorreva. Abbiamo messo da quel lato Milinkovic e così ci sono state tante occasioni ma se poi non facciamo gol…”.

Tra l’altro non è la prima volta che accade. A Pagani, la scorsa settimana, ma prima ancora a Foggia e in diverse altre occasioni, il Messina gioca bene ma non concretizza. “La cosa più importante è continuare a creare occasioni – continua il tecnico livornese -, spero riusciremo ad essere cinici. Le partite si possono anche preparare benissimo, ma fatichiamo ad essere concreti. Ogni singolo punto ottenuto ce lo siamo sudati, la fortuna ci ha sorriso poche volte, siamo in credito ma questo non fa classifica. Però la squadra ha risposto bene come sempre, giocare la partita è nelle nostre corde, un tesoretto che dobbiamo continuare ad usare. Sono orgoglioso della prestazione, i miei hanno fatto ciò che ho chiesto. Alla fine, però, abbiamo letto male due situazioni, senza cercare l’uomo in area, e il Catania ne ha approfittato”.

Smentito anche il timore di chi credeva che la stabilità societaria potesse dare appagamento. “Nell’ultimo drammatico periodo – conclude Lucarelli – c’era uno spirito cooperativistico, ognuno aiutava l’altro, che ha convinto anche Proto, se fossimo stati ultimi forse non ci sarebbe stato quest’ingresso in società. La stabilità può anche essere pericolosa se non si sa gestire, ma la prestazione di oggi dice che la squadra continua a lottare”.

Nonostante i gol falliti, l’espulsione di Da Silva e il pari di Pozzebon, il Messina è andato vicino alla rete del 2-1, con l’assist di Milinkovic a Rea, che si è fatto “ipnotizzare” da Pisseri. “Mi dispiace – dice il difensore biancoscudato -, il loro portiere è stato bravissimo. Ci tenevamo sia per la nuova proprietà sia per i tifosi, purtroppo abbiamo sbagliato troppe occasioni e, dopo l’espulsione di Da Silva, ci siamo abbassati. Poi il pareggio ci ha tagliato le gambe e abbiamo addirittura perso, anche se la vittoria era alla nostra portata. Loro si sono chiusi dietro, per noi non era facile col campo zuppo. Il Catania, sulla carta, è più forte di noi ma, ai punti, avremmo meritato noi”.

(Marco Ipsale)

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