Pace o solo tregua? Il legale Parrinello “avvisa” chi ostacola il concordato

Pace o solo tregua? Il legale Parrinello “avvisa” chi ostacola il concordato

Francesca Stornante

Pace o solo tregua? Il legale Parrinello “avvisa” chi ostacola il concordato

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martedì 21 Novembre 2017 - 06:41

Dopo lo scontro degli ultimi giorni si sta cercando di riannodare i fili del dialogo tra gli attori protagonisti della procedura che dovrà portare i lavoratori di Messinambiente alla Srr e quindi alla MessinaServizi. Forse ha giovato anche l'ultima nota con cui il legale di Messinambiente ha risposto alla Srr.

La nota con cui il commissario della Srr Ettore Ragusa ha annunciato la sospensione delle procedure di trasferimento dei lavoratori di Messinambiente ha scatenato una reazione a catena che ha trascinato tutti nel vortice delle polemiche. Una bomba che evidentemente era pronta a esplodere e che quella nota recapitata a Comune, Messinambiente, MessinaServizi e sindacati ha fatto deflagrare. E così, un iter che inizialmente doveva essere facile e senza ostacoli, visto che a tracciare la strada c’era già stata la procedura per gli ex Ato3, sta facendo emergere profonde spaccature e divisioni. Immediatamente era intervenuto l’assessore Daniele Ialcqua, ma anche il liquidatore Giovanni Calabrò aveva subito rispedito al mittente ogni accusa mossa in quella nota dal commissario Ragusa. Adesso si sta tentando di rimettere insieme i pezzi e di abbassare i toni dello scontro, ci sono stati dei confronti per provare a riappacificare gli animi dopo un tutti contro tutti che rischia di far solo perdere tempo prezioso.

L’esigenza di cercare di riannodare i fili del dialogo forse è stata percepita dopo la nota siglata dal legale di Messinambiente. Calabrò subito dopo la dura presa di posizione della Srr contro Messinambiente, “colpevole” di non aver consegnato tutti i documenti necessari, ha inviato tutto all’avvocato Marcello Parrinello, legale di Messinambiente e soprattutto avvocato che sta seguendo in prima linea tutta la procedura di concordato fallimentare che la società deve rispettare meticolosamente se non vuole trovarsi di fronte ad una dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale.

Calabrò venerdì ha scritto a Parrinello, spiegando che le cose non sono andata come scrive Ragusa e che Messinambiente ha consegnato alla Srr la documentazione richiesta per le procedure di trasferimento del personale. Il liquidatore scrive che il 15 novembre, il dottor Vallone, per la Srr, ha prelevato presso gli uffici di via Dogali l’elenco con l’indicazione dei dati anagrafici del personale dipendente assunto con contratto a tempo indeterminato e peino, con l’indicazione della qualifica e mansione svolta, il livello, di inquadramento, l’indicazione della data di passaggio alla posizione parametrale superiore, la data di assunzione, la data di presunta cessazione, l’indicazione del personale assunto obbligatoriamente con la distinzione tra categorie protette e disabili. Quindi non solo un elenco, come asseriva la Srr. E, scrive sempre Calabrò, «si è convenuto che la documentazione consegnata avrebbe già messo nelle idonee condizioni la Srr ad operare per il passaggio dei lavoratori».

L’avvocato Parrinello non ha perso tempo e lo stesso giorno ha indirizzato alla Srr una nota durissima che naturalmente tira in ballo il concordato e mette sull’attenti la Srr per tutto ciò che potrebbe rappresentare un ostacolo al buon esito della procedura, scrivendo senza mezzi termini che ci si trova di fronte a una “perdurante violazione degli obblighi” e che questa sospensione potrebbe esporre la società a “tutte le conseguenze risarcitorie del caso”.

Parrinello scrive che nel concordato è previsto anche l’affitto del ramo d’azienda in favore della MessinaServizi che si può realizzare se e in quanto si viene a determinare anche il passaggio dei lavoratori. Per questo, la nota della Srr «appare come un oggettivo elemento di impedimento per la realizzazione di un complesso procedimento che ha sempre avuto come stella polare la salvaguardia del livello occupazionale e la conservazione in mano pubblica del servizio di raccolta rifiuti». Per il legale «è ben strano che la rappresentazione dei fatti, così come esposti dalla Srr, non risponda al vero; è ben strano che non si tenga conto che la procedura concorsuale è strutturata su una tempistica stringente che non permette di agganciare il trasferimento dei lavoratori alla dispendiosa raccolta di dati documentali; è ben strano che questa necessità emerga oggi mentre nulla di tutto ciò è risultato indispensabile quando appena qualche mese fa si è provveduto a far transitare oltre cinquanta lavoratori da Messinambiente alla società privata Mosema. Con un paradosso: stiamo trovando più difficoltà oggi che dobbiamo curare il trasferimento dei lavoratori da impresa pubblica a impresa pubblica, che quando si è trattato di trasferire i lavoratori da impresa pubblica a impresa privata; appare straniante che proprio la Srr, che più di tutti dovrebbe sostenere la salvaguardia dei lavoratori, sollevi ostacoli insormontabili».

Per Parrinello non può valere neanche l’obiezione che quei documenti sarebbero richiesti dalla legge perché la legge non è tarata su una situazione eccezionale come quella in cui si trova Messinambiente. E dunque scrive perentorio che è solo «l’interpretazione del commissario Ragusa a sollevare il ponte levatoio che impedisce ai lavoratori di transitare verso la nuova impresa». Quindi il legale di Messinambiente invita la Srr a rivedere in modo radicale la sua posizione e di «favorire con la massima diligenza e cooperazione possibile questa complessa e delicata operazione di trasferimento dei lavoratori».

Un affondo durissimo che ha rischiato di rendere ancor più pesante il clima attorno a tutta la procedura, ma che forse è servito per rimettere la discussione sui binari del dialogo. A meno che non si tratti di una tregua prima del prossimo temporale

Francesca Stornante

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