Ecco perchè il maltempo funesta da ore il Messinese

Ecco perchè il maltempo funesta da ore il Messinese

Daniele Ingemi

Ecco perchè il maltempo funesta da ore il Messinese

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mercoledì 05 Novembre 2014 - 11:38

Il maltempo comincia ad accanirsi sul Messinese, con piogge, rovesci, temporali e venti di scirocco in fase di ulteriore rinforzo dalle prossime ore. Situazione in continua evoluzione e concreto rischio di fenomeni anche di forte intensità

Purtroppo, come previsto da giorni, il maltempo si sta duramente accanendo sulle aree ioniche della nostra provincia, ma anche su buona parte della città, dove ormai dalla serata di ieri è una continua alternanza fra scrosci di pioggia, rovesci, ed autentici nubifragi, fortunatamente di breve durata e in rapida traslazione da sud verso nord. L’ingresso dei sostenuti venti di scirocco, associati ad un intenso “gradiente barico” (differenza di pressione) sullo Ionio, sta contribuendo ad esaltare la fenomenologia, rendendola stazionaria fra il catanese, e il versante orientale di Etna e monti Peloritani. In sostanza, l’interazione dell’umido flusso da SE, carico di umidità assorbita durante il passaggio sopra lo Ionio, con i monti Peloritani, costringe l’aria calda e molto umida a salire bruscamente di quota, fino ad altezze piuttosto elevate. Questa salendo molto velocemente ad una certa quota tende a raffreddarsi condensandosi (raggiungendo il punto di saturazione) in imponenti nuvolosi scuri in continua rigenerazione sul versante orientale dell’Etna e dei Peloritani, pronti a dare la stura a piogge e a forti rovesci a sfogo temporalesco, capaci di innescare rapide onde di piena lungo le principali fiumare della zona ionica (con tempi di corrivazione rapidissimi).

La presenza in quota di anomalie atmosferiche significative (in pratica il confine fra la troposfera e la stratosfera è più basso della norma e ciò comporta intrusioni di aria secchissima sopra quella molto umida superficiale) contribuisce ad esaltare questi moti ascendenti, alimentando una vivace attività temporalesca che rimarrà in vita fin quando tutte queste dinamiche appena citate non vengono meno. Un altro aspetto da considerare riguarda anche la provenienza di questo flusso sciroccale. Molti non ne danno importanza, poiché considerano lo scirocco solo come un “vento nord-africano”. In realtà non è così, visto che proprio in questo caso ci troviamo di fronte ad un tipo di massa d’aria eccezionalmente meridionale, che risale direttamente dall’est del Niger e dai deserti del Fezzan (circa 23’ di latitudine sud non tanto distante dal tropico). A causa di questa sua origine essa riuscirà a raggiungere lo Ionio mantenendo una notevole quantità di calore, e quindi anche una maggiore capacità di assorbimento dell’umidità dal mare. Ciò vuol dire che questo flusso sciroccale, scorrendo su un mare ancora caldo come lo Ionio, presenta tutte le potenzialità per raccogliere ingentissimi quantitativi di vapore acqueo, pronti ad essere scaricati sotto forma di forti temporali e veri e propri nubifragi al primo ostacolo (orografico) incontrato sul suo cammino. Ossia l’Etna e i Peloritani, inclusi tutti i comuni rivieraschi e i quartieri della zona sud di Messina che nelle prossime ore verranno coinvolti da una "recrudescenza" dei fenomeni per le dinamiche sopra elencate.

Daniele Ingemi

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