Si entra nel picco dell'onda di calore, mercoledì picchi di +40°C

Si entra nel picco dell’onda di calore, mercoledì picchi di +40°C

Daniele Ingemi

Si entra nel picco dell’onda di calore, mercoledì picchi di +40°C

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lunedì 26 Giugno 2017 - 10:19

Le alte temperature dei prossimi giorni purtroppo aumenterà sensibilmente il rischio incendi, specialmente sulle località della fascia tirrenico-nebroidea dove si potranno toccare i +40°C

Stiamo per entrare nell’apice di questa ondata di calore, partita direttamente dai deserti dell’Algeria e della Tunisia, che nei prossimi giorni ci farà sperimentare temperature particolarmente elevate, con picchi che localmente, specialmente sulle località della costa tirrenica messinese, potrebbero avvicinarsi se non addirittura superare la fatidica soglia dei +39°C +40°C. Difatti la lingua di aria calda e molto secca, in risalita dagli arroventati deserti africani, nelle prossime ore comincerà ad abbracciare la Sicilia, determinando un notevole aumento delle temperature. Già da domani, martedì 27 giugno, il caldo si farà sentire sensibilmente anche in riva allo Stretto di Messina, dove si verifica anche un indebolimento della ventilazione settentrionale che verrà di soppianto sostituita da una debole ventilazione da Sud, parecchio umida, che farà incrementare l’afa, specialmente in città. Ma il clou di questa ondata di calore si raggiungerà a cavallo fra le giornate di mercoledì e giovedì, allorquando in città si potranno sfondare i +36°C +37°C all’ombra in pieno giorno e minime di ben +27°C +28°C. Mentre sulle località della costa tirrenica le temperature massime potranno spingersi ben oltre la soglia dei +39°C +40°C, ma con possibili picchi di ben +41°C +42°C. Questo perché sulle zone tirreniche, al consistente rialzo termico indotto dalla stessa avvezione calda, si sommerà l’effetto favonico dei venti di scirocco che scivoleranno dai crinali dei Nebrodi e dei Peloritani (l’aria venendo schiacciata verso il basso tende a comprimersi, scaldandosi ulteriormente e deumidificandosi).

Insomma ci troveremo a fare i conti con una ondata di calore intensa per il mese di giugno. Inoltre questa situazione meteorologica particolarmente estrema aumenterà sensibilmente il rischio di incendi, anche di grosse dimensioni sul versante tirrenico e nebroideo, per effetto degli intensi venti di scirocco, caldi e molto secchi, in scivolamento dai crinali di Nebrodi e Peloritani. L’afflusso di queste masse d’aria piuttosto calde, di origine sub-tropicale continentale, anche in quota, riuscirà a stabilizzare pure la colonna d’aria, garantendo condizioni di relativa stabilità. Ma nonostante la presenza di una massa d’aria calda e stabile, nel corso dei prossimi giorni non mancherà il passaggio di locali velature e annuvolamenti stratificati che potranno, in parte, coprire la coltre celeste, per infiltrazioni di aria più umida in quota. I cieli si renderanno lattiginosi per la presenza di ingentissimi quantità di pulviscolo desertico in sospensione associate all’onda di calore.

Per assistere ad un graduale calo delle temperature bisognerà pazientare non prima delle giornate di venerdì 30 giugno e sabato 1 luglio, quando l’intera onda di calore tenderà a traslare lentamente verso levante. In questo caso, mentre sulle località tirreniche le temperature scenderanno di botto, sulla costa ionica ed in città potremo assistere ad un temporaneo aumento, per la temporanea rotazione dei venti dai quadranti sud-occidentali in quota. Solo dal weekend si tornerà a respirare aria decisamente più fresca, di natura nord atlantica. Anzi, secondo alcune emissioni dei modelli matematici proprio domenica 2 luglio il passaggio della coda di un sistema frontale che attraverserà le nostre regioni centro-settentrionali, seguito da moderati venti di ponente e maestrale, potrebbe originare dell’instabilità, con tanto di piogge e brevi temporali che potrebbero coinvolgere l’area eoliana e parte delle località del messinese tirrenico. Ma ancora mancano più di sei giorni, quindi occorre mantenere una certa prudenza su questo peggioramento destinato a mettere fine alla calura africana di questi giorni.

Daniele Ingemi

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