Forte aumento delle temperature e clima simil estivo, più nubi e vento giovedì

Forte aumento delle temperature e clima simil estivo, più nubi e vento giovedì

Daniele Ingemi

Forte aumento delle temperature e clima simil estivo, più nubi e vento giovedì

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martedì 12 Aprile 2016 - 08:52

Torna l'anticiclone africano e l'aria calda dall'Algeria, temperature in forte aumento e rischio di banchi di nebbia isolati sullo Ionio. Giovedì temporaneo calo termico e passaggio di nubi

Una solida struttura anticiclonica, di matrice algerina, accompagnata in quota da una nuvola giallastra di pulviscolo desertico, sta risalendo il bacino centrale del mar Mediterraneo, disponendo il proprio asse principale al traverso della Sicilia. Questa struttura di alta pressione, come tutti gli anticicloni sub-tropicali, è riempita con aria piuttosto calda e secca che dall’entroterra desertico algerino si spinge fino al cuore del Mediterraneo. Questo flusso di aria calda e molto secca, partendo direttamente dai deserti del Maghreb, oltre a stabilizzare la colonna d’aria in riva allo Stretto di Messina determinerà un marcato aumento dei valori termici. Difatti sia nella giornata odierna che in quella di domani farà più caldo, soprattutto nelle ore diurne, con le massime che si spingeranno oltre la soglia dei +25°C +26°C in città, ma con punte di oltre +27°C +28°C in alcune località più interne del messinese. L’avvento di aria sempre più calda, sub-tropicale continentale, sopra i mari ancora relativamente molto freddi potrebbe favorire anche l’insorgere di foschie dense e banchi di nebbia mattutini sopra lo Ionio e le coste attigue all’imboccatura meridionale dello Stretto. Difatti quell’umidità contenuta nell’aria calda, a contatto con le fredde acque dello Ionio, potrebbe rapidamente condensarsi, producendo isolati banchi di nebbia e foschie molto dense in mare. Queste nebbie in banchi e foschie, sotto la spinta dei deboli venti meridionali, potrebbero spingersi fino all’imboccatura sud dello Stretto di Messina, determinando delle drastiche riduzioni di visibilità, molto insidiose per la navigazione marittima fra le due sponde dello Stretto.

Da giovedì 14 aprile, con la traslazione del promontorio anticiclonico algerino, si assisterà ad un nuovo cambio di circolazione dei venti, che si disporranno più da NO sul Tirreno, e da N-NO, Nord e N-NE sullo Stretto di Messina, dove si attiverà una sostenuta ventilazione settentrionale, la quale determinerà un calo termico, anche dell’ordine dei -3°C rispetto il giorno precedente. Inoltre sempre giovedì infiltrazioni di umidità in quota determineranno il passaggio di banchi di nubi medio-alte, anche piuttosto compatte, che copriranno la volta celeste, rendendo l’atmosfera piuttosto fosca, specialmente nel pomeriggio. I sostenuti venti settentrionali, previsti in rinforzo da giovedì pomeriggio, con picchi capaci di raggiungere i 45-50 km/h lungo l’imboccatura sud dello Stretto, renderanno lo Stretto da poco mosso a mosso, con diffuse increspature, specialmente lungo la parte più meridionale di questo braccio di mare.

Venerdì 15 aprile, passati i disturbi di giovedì, torneranno i cieli diffusamente poco nuvolosi o al più velati su tutto il messinese, in un contesto climatico ancora relativamente caldo per il periodo. Difatti le temperature sono attese nuovamente in aumento, causa il soleggiamento ininterrotto e l’afflusso di aria sempre più calda dal nord Africa. Le massime torneranno a lambire i +23°C +24°C in pieno giorno. Venti ancora settentrionali, ma attesi in sensibile attenuazione. Mari generalmente poco mossi.

Anche il prossimo weekend dovrebbe essere caratterizzato da condizioni climatiche stabili, calde e prevalentemente soleggiate, anche se non mancherà il passaggio di nubi alte e stratificazioni provenienti direttamente dall’Algeria. Le temperature nel fine settimana dovrebbero subire un nuovo aumento, con le massime pronte a spingersi ben oltre la soglia dei +25°C all’ombra. Caldo davvero eccessive per il periodo che dovrebbe prolungarsi fino a gran parte della seconda decade del mese. Poi potrebbe far seguito un forte calo termico per l’afflusso di aria più fredda direttamente dai paesi Baltici e la Russia, ma ancora è troppo presto per avere delle conferme.

Daniele Ingemi

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