Addiopizzo e il confine tra il silenzio e la complicità

Addiopizzo e il confine tra il silenzio e la complicità

Rosaria Brancato

Addiopizzo e il confine tra il silenzio e la complicità

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domenica 19 Agosto 2012 - 07:52

La vicenda di Addiopizzo invita ad una serie di riflessioni. Il confine tra il silenzio, l'indifferenza e la complicità si fa sempre più sottile, invece la condanna di atti mafiosi è un dovere verso questi giovani che hanno scelto la via dell'impegno sociale alla fuga. E' un dovere verso la Messina di domani. La storia insegna che chi viene lasciato solo diventa facile bersaglio per la mafia. Che esiste, anche a Messina.

L’episodio delle minacce ad Addiopizzo comporta alcune riflessioni. Il fatto è noto: nel pomeriggio del 14 agosto i giovani dell’associazione stavano distribuendo nel corso Garibaldi volantini antiracket quando 3 persone che si son dichiarate componenti del Comitato Vara le hanno minacciate costringendole ad allontanarsi. Quindi è stato un susseguirsi di polemiche, attestati di solidarietà, lunghissimi silenzi, dichiarazioni e comunicati dosati parola per parola. Vorrei fare una premessa: sono certa che il Comitato Vara e la stragrande maggioranza dei tiratori siano persone perbene che nulla hanno a che vedere con l’illegalità. Ma proprio per questo, ed a maggior ragione, le prese di posizione nette sono un dovere.

Le parole sono pietre e a volte sono proprio le parole a marcare quel confine sempre più sottile tra l’indifferenza e la connivenza, il silenzio e la complicità. Le zone d’ombra sono più pericolose del buio perché pensi di poter vedere ancora qualcosa e invece non ti accorgi di quel che hai sotto il naso, inciampi e cadi.

Quel che mi ha colpito è stata la lentezza e direi la reticenza nel condannare chiaramente atti che sono indiscutibilmente mafiosi per modi e contenuti, quella sorta di condanna dei gesti quasi strappata a forza e dosata col misurino. Abbiamo visto immediatamente scendere in campo associazioni, sacerdoti, alcuni partiti, centinaia di singoli via facebook, stampa e sms, ma pochissime istituzioni e chi lo ha fatto lo ha fatto in ritardo, misurando le virgole. Il Comitato Vara si è espresso il 17, il sindaco solo via twetter il 18, gli assessori comunali e provinciali e i rappresentanti delle istituzioni presenti alla Processione non hanno fiatato.

Ci sono ruoli che non possono spingere le persone a trincerarsi dietro le zone d’ombra del detto-non detto, ma impongono un dovere: la chiarezza. Invece è stato tutto un minimizzare arrivando persino a farne una questione di centimetri: quanti centimetri di distanza da Piazza Castronovo i ragazzi hanno diffuso il volantino. Se lo avessero diffuso a Piazza Cairoli il problema non si sarebbe creato. Secondo questa tesi, che è poi la stessa degli aggressori, sarebbe stato meglio che il volantino lo distribuissero a Udine dal momento che a “Messina non c’è la mafia”.

E’ in questo sottilissimo spazio che la mafia come “cultura” si annida. La mafia è anche quella senza armi, è assenza di domande, di dubbi, è quando osservi una cosa che accade e non ti chiedi niente.

E’ in quel vuoto, in quel silenzio che la mafia nasce, si nutre e vive. E’ come la polvere che s’infila tra le gente, i negozi, gli uffici, i luoghi di lavoro e i palazzi dello Stato e a un certo punto ti convincono che non c’è perché come la polvere si posa e non la vedi quindi non esiste, non nel tuo quartiere. E se qualcosa non succede a te allora vuol dire che a casa tua la mafia non entrerà mai e puoi dormire tranquillo. E non ti accorgi che chiudendo la porta e non volendo vedere è già passata attraverso gli infissi e che è stato proprio quel tuo scrollare le spalle a farla entrare.

Da Messina i nostri giovani scappano, una volta raggiunta la soglia dell’adolescenza sanno che se non sono nella fascia dei fortunati-raccomandati-figlidi dovranno andar via. Quindi, per quel poco che devono restare fanno quel che fanno i ragazzi, si divertono, ma non s’impegnano.

I ragazzi di Addiopizzo hanno commesso un peccato imperdonabile: hanno creduto nella Messina di domani, hanno creduto che è la loro terra e che possono migliorarla. E si sono impegnati per cambiarla.

Il 14 agosto pomeriggio non erano al mare come il 99,9% dei loro coetanei ma erano nel corso Garibaldi a distribuire volantini antiracket.

L’assessore Caroniti, unico della giunta a parlare finora, ha parlato di “equivoco”, e il Comitato Vara dopo 3 giorni ha scritto “siamo pronti a riconoscere i torti là dove accertati dall’Autorità giudiziaria per eventuali intemperanze”.

Nel comunicato non viene nominata una sola volta la parola “mafia”, nonostante il termine sia presente nel volantino, nelle minacce, nell’aria afosa del 14 agosto. Le minacce non sono equivoci. Chi ha cacciato quei ragazzi dicendo “la mafia non esiste andatevene. Qui offendete la Madonna” sapeva benissimo quel che diceva. E gli atti intimidatori non sono “eventuali intemperanze”, ma gesti reali.

Il volantino di Addiopizzo era un messaggio di pura fede: fede nella Madonna sperando che un miracolo possa cambiare questa città e fede negli uomini che vogliono cambiare. Se non erro quando Gesù entrò nel Tempio non disse paroline dolci ai mercanti. Oggi non ho alcun dubbio che sarebbe stato con i ragazzi a distribuire i volantini, perché è lì la vera fede, quella che esce dalla Chiesa e va in strada dove rischia di “prenderle” ma è lì che vivono i mercanti.

La lieta notizia è che abbiamo cresciuto giovani diversi da noi, infatti hanno subito denunciato il fatto senza paura.

Ecco perché dobbiamo avere il coraggio delle parole, per non spegnere quella fiamma che i ragazzi hanno tenuto accesa nonostante frasi da rebus da settimana enigmistica e tentativi di minimizzare. Il coraggio di non usare mezze parole è un dovere verso questi ragazzi.

Loro resteranno qui se noi isoleremo chi pensa che la Vara sia “cosa di qualcuno”, chi usa atteggiamenti mafiosi. La storia insegna che quando qualcuno, sia esso magistrato, poliziotto, sacerdote, commerciante, giornalista, amministratore, viene lasciato solo, la mafia lo uccide.

E’ l’isolamento l’arma più forte della mafia. L’isolamento avviene quando un intero popolo si nasconde dietro le parole e quando il confine tra il silenzio, l’indifferenza, la complicità e l’omertà diventa talmente sottile da non distinguerlo più.

“Maria, libera la città dalla mafia e dal pizzo. E già che ci sei anche dal silenzio e dalle mille forme di complicità che nascono dalla paura ”.

Rosaria Brancato

20 commenti

  1. “E’ l’isolamento l’arma più forte della mafia. L’isolamento avviene quando un intero popolo si nasconde dietro le parole e quando il confine tra il silenzio, l’indifferenza, la complicità e l’omertà diventa talmente sottile da non distinguerlo più”
    Questo è il punto!

    “Da Messina i nostri giovani scappano, una volta raggiunta la soglia dell’adolescenza sanno che se non sono nella fascia dei fortunati-raccomandati-figlidi dovranno andar via. Quindi, per quel poco che devono restare fanno quel che fanno i ragazzi, si divertono, ma non s’impegnano”

    Questo è vero solo in parte, le “fasce protette oscure” esistono in tutte le città e si possono individuare fasce talmente estensibili….. che arrivano anche fuori dall’Italia pur partendo da Messina.
    Quindi non esistono giustificazioni per i “vacanzieri dell’impegno” come non esistono alternative a quest’aria irrespirabile.
    O c’é ossigeno o non ce n’é, e, al di là delle storie personali, se uno vuole l’ossigeno per respirare lo cercherà sempre. E’ una questione di “poetica del vivere”, e non solo a livello di ragazzi.

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  2. Si doveva annullare immediatamente la processione della vara. La magistratura dove sta???? Ma signori miei lo sapete benissimo da chi e composto il comitato vara ……. Comunque la gazzetta l indomani intitolava che non e successo nulla tutto e andato benissimo ……… Ma se hanno litigato il capo vara con i capi corda ???? Questo accade a Messina comanda il comitato e la gazzetta appoggia …. Vergogna …….

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  3. caiomariodeluca 19 Agosto 2012 10:01

    Ma di cosa ci stiamo meravigliando. Che alcuni componenti del c.d. Comitato Vara , sono contigui o vicini ad ambienti malavitosi?? E’ da sempre arcinoto. Della nostra classe politica – tutti – che ha paura di perdere qualche voto??.
    Non ci sorprende certo la reazione al volantinaggio, rientra anch’essa nella logica dell’attuale situazione cittadina.
    I Messinesi veri, hanno un primo compito preciso.Mandare a casa l’attuale classe politica. Intanto cambiamo comunque ,cercando di individuare e di scegliere , in più onesti e capaci.Ce ne sono.

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  4. …..@Buzzattak “Ferma condanna criminali che impongono pizzo ma La Vara e’ orgoglio Città,FO e Magistratura puniranno chi ha sbagliato,no a speculazioni”
    …..@Buzzattak “No speculazioni su questione Addio Pizzo e comitato Vara,forze dell’ordine e magistratura faranno loro dovere, chi ha sbagliato pagherà”
    Se questa è la presa di posizione (a distanza di 4 giorni dall’accaduto) del Sindaco della città di Messina, mi vergogno di essere Messinese. Essere chiari, decisi e fermi sulla lotta alla Mafia ed al Pizzo non abbisogna di indagini o di approfondimenti. Le speculazioni sono altre, come quella di fare mille ricorsi per restare il più possibile onorevole regionale, non fare gli interessi della città, avere paura di perdere voti, questa è speculazione e proprio tornaconto. E poi è dovere di un sindaco fare un comunicato Ufficiale oltre che twittare.
    Il nascondersi dietro silenzi interrotti da quattro parole gettate lì, non produce nulla di buono per la città, per i messinesi onesti (che sono la stragrande maggioranza, compreso i moltissimi devoti che tirano la Vara) avendo come unico effetto (negativo) quello di rafforzare solo quei pochi vigliacchi che sperano e confidano nel silenzio della paura.
    VIVA L’ITALIA.

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  5. Voltiamo pagina.
    DOvremmo farlo e non sol dirlo, ma abbiamo paura. Se puntiamo il dito contro un rappresentante delle istituzioni perché ha fatto male rischiamo di beccarci la denuncia si perche fare mobbing sul popolo è facile, bisogna stare a ttenti a ciò che si dice a ciò che si scrive. Finire nella aule di un Tribunale è facile, per esempio gli avvocati che lavorano per il comune sono tanti e probabilmente tutti pronti a tutelare l’immagine dei nostri rappresentanti (anche se personalmente mi sento poco rappresentato preferisco citare il temine nostri). Ad ogni buon fine mi mi chiedo: ma potrebbero dei “delinquenti” ottenere delle varianti al progetto iniziale della rete tramviaria? Non credo al contrario penso, anzi credo, che sia stata una liberissima scelta dettata dalla consapevolezza di rendere un migliore servizio certamente più fruibile dalla cittadinanza che abita nelle aree urbane a Nord di via Garibaldi, che hanno sempre ringraziato. Ma rimangoo le mie perplessità al riguardo, cosi come per la stranissima “opzione irregolare” che si è costretti a fare con manovra da ritiro immediato di patente, nella diramazione Sud-Est della rotonda tra Viale Aranci e Viale Giostra. Amnesie o abberazioni progettuali o meglio ancora cos’altro. Insomma questa città pullula di cosse irreali e incomprensibili, baracche in aree demaniali con concessioni di occupazione incomprensibili, come baracchette a mare, sotto i ponti sotto le strade, ortolani che occupano porzioni di carreggiate con bancarelle a ridosso di negozietti, piccoli supermercatie e psudo centri commerciali in zone dove vi sono scarsissime possibilità di parcheggio con forte congestione del traffico, vedi la zona Annunziata alta, tra tutte per esempio. In buona sostanza, Messina è questa, tra mi giro dall’altra parte e non ho visto e polemiche. Se al timone della vara ci stanno i “devoti” per eccellenza che si tengano pure il timone. ma non ci tolgano la fede, quella stessa fede che ci permette di pregare ancora affinche al timone della vara ci sia solo gente per bene che vuole bene alla propria città e che non sia li solo per espiare le proprie colpe e chiedere il perdono per un solo giorno, anche perchè Cristo ci ha insegnato che Dio perdona ma non è fesso.

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  6. Toccato il fondo!
    …il Comitato Vara dopo 3 giorni ha scritto “siamo pronti a riconoscere i torti là dove accertati dall’Autorità giudiziaria per eventuali intemperanze”…

    Si vuole far scomparire tutto riducendo l’evento ad “eventuali intemperanze”: una ragazzata poco opportuna.

    Ci si dovrebbe invece interrogare su quanto è stato fatto e tollerato fin’ora.
    Si dovrebbe far luce sulle zone grigie del comportamento di curia ed amministratori che un gesto semplice ma risolutivo dei ragazzi di Addio Pizzo ha fatto improvvisamente diventare nere!
    Ai Messinesi (maiuscolo)rimane solo l’arma del voto per azzerare tutti i politici che guazzano nel fango, così anche i loro lacchè possano capire che il vento è cambiato.

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  7. Scusami Rosaria ma a Messina sanno TUTTI benissimo che la stragrande maggioranza dei tiratori NON sono persone perbene che nulla hanno a che vedere (ieri, oggi e domani…)con l’illegalità…è inutile nascordecelo, è inutile dire e ripetere il contrario…prova a chiedere in giro a microfoni spenti (o nascosti…) ne sentirai delle belle…
    Quanto alla classe dei politicanti locali anche loro sanno benissimo che non è “bene” andare contro certi personaggi che per il loro indubbio carisma(non chiedetemi “quale”)sono riconosciuti come “capivoto”, perderebbero voti alias poltrone e a loro non conviene, ergo tutto finirà in una bolla di sapone con buona pace di tutti.

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  8. Intanto l’episodio ha creato una notevole cassa di risonanza….l’Assunta ha ascoltato il messaggio…. i messinesi meno.
    Molti purtroppo continuano nella loro negativa e passiva posizione…Galluppo asserisce che si vergogna di essere messinese…ti prego Galluppo vai via da Messina non sei degno di vivere in questa città, non combatti per questa città, piagnucoli, ti lamenti e ti vergogni….. parla, denuncia, agisci…..se sai…. non ti vergognare…denuncia.
    Io mi vergogno per quei messinesi che sanno ma non denunciano, che piagnucolano, si lamentano e non fanno nulla…..
    Per fortuna la mafia la leggo sui giornali, non ho mai visto episodi mafiosi a Messina…ma se c’è gente che vede, che sa…..invece di piagnucolare sparlando degli altri…. parli.

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  9. BUZZY,ATTENTO ALLE CONDANNE ALTRIMENTI I VOTI ALLE PROSSIME ELEZIONI LI INDIRIZZIAMO SU ALTRE VIE.E’ QUESTA LA VERITA’!!!!

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  10. “padre” Caroniti, o per meglio dire.. vorresti essere un buon cristiano ma…. prova a dimetterti e recupera dignità.

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  11. Gent.ma Sig.ra Brancato,
    al di là della doverosa solidarietà incondizionata ai ragazzi di Addiopizzo, ci sono alcune cose che ho avuto modo di notare.
    Prima tra tutte, l’intimidazione operata il 14 sera dai “furbetti del comitatino” puzza tanto di consapevolezza della propria impunità, tant’è vero che non solo hanno fatto quello che hanno fatto, ma se ne sono pure vantati spendendo il nome del Comitato Vara, quando invece la tesi delle intemperanze spontanee avrebbe suggerito maggiore riserbo. Ma si sa, a Messina sai tanto di fesso se hai un qualche “potere” e non lo ostenti.
    Seconda cosa: la versione concordata già a caldo tra Caroniti e Riccobono, che in diretta tv ha parlato di volantinaggio non autorizzato e di accostamento illecito tra la Vara e la mafia … ossia le stesse cose dette da Caroniti quando ha parlato di richiesta di intervento dei VV.UU. fatta dai “furbetti del comitatino” per verificare la liceità di quel “provocatorio” volantinaggio.
    Terza cosa: l’arroganza del potere. “Questa è una non-notizia e non avrà seguito”, si sono detti quelli del Comitato, evidentemente forti e sicuri di sè … situazione che invece è poi palesemente sfuggita di mano quando gran parte della società civile ha cominciato a far sentire il proprio legittimo sdegno per questo incredibile episodio. Caroniti e il Comitato evidentemente non si aspettavano tali reazioni, e infatti hanno cercato di farfugliare e improvvisare alla bell’e meglio delle giustificazioni alquanto maldestre che si vedeva subito che avevano le gambe corte e non avrebbero retto alla prova di una serena analisi. E dispiace molto aver letto oggi sulla Gazzetta il commento di Frazzica che parlava di “quasi non notizia” gonfiata solo per fare speculazioni elettorali, al punto che tra le righe del suo commento si leggeva quasi una sorta di accusa rivolta ad Addiopizzo di essere addirittura parte di quella manovra speculativa (almeno, io l’ho capita così).
    Quarta cosa: la prova di forza. Il Comitato Vara pur “scusandosi senza scusarsi” non accetta il collegamento strumentale tra Vara e mafia, e tra le righe questo significa che la colpa di tutto è dei ragazzi di Addiopizzo che hanno appunto “strumentalmente collegato” … e poi la perla finale, ossia “ci scuseremo solo quando un giudice dirà che è stata colpa nostra” (forse che si sa già che giudiziariamente finirà tutto in una prescritta bolla di sapone?).
    Ultima cosa: il mediatore. Al netto del fatto che giustamente c’è un’Autorità Giudiziaria che (forse) si occuperà del caso, perchè Caroniti – sia pur improvvisando maldestramente – si è messo a fare da mediatore? Lo ha deciso lui, o gli è stato “suggerito” da qualcuno di fare da mediatore? Forse ciò perché si voleva evitare che la cosa andasse troppo oltre, ad es. con l’accensione di un bel faro su tutta l’attività “a 360 gradi” del Comitato Vara, che invece per lui (e non solo) è bene non “pubblicizzare” troppo?
    Mi farebbe piacere leggere una sua opinione al riguardo, e grazie per l’attenzione.

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  12. Una cosa è certa, per quanto si battano il petto, mafiosi e preti conniventi verranno mandati dall’Assunta dritti all’inferno.

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  13. Il suo articolo è coraggioso, da donna e giornalista che non conosce la viltà, non mi sbagliavo quando ho scritto di lei come l’ANTONINA CASCIO del giornalismo messinese, solo chi ha coraggio mette la penna in mano ai suoi concittadini, dando a semplici commenti il valore di ARTICOLO.
    Cara Rosaria, purtroppo siamo in pochi a conoscere la grande storia della Urbs Messana, MA CU E’ ANTONINA CASCIO.

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  14. qualcuno ,come Totonno,si stupisce che altri si vergognino di essere Messinesi. se la classe dirigente non è capace di condannare in modo chiaro e netto “il pizzo”,il cittadino non deve vergognarsi di essere un complice del pizzo? certo fa comodo che gli onesti vadano via da Messina,cosi restano i vari Totonno che battendo le mani ,gridano Bravo, bene e bis al prossimo ricatto.

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  15. il prossimo 15 agosto recitiamo un Ave Maria nel nostro intimo e boicottiamo la Vara ed il suo Spettabile Comitato. sarebbe un bel segno di civilta’ ed una manifestazione di affetto e fraterna vicinanza ai ragazzi di Addiopizzo. la Vara facciamola tirare a Buzzanca ed ai suoi compari che lo hanno portato a governare questa perduta citta’.

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  16. Ed adesso facciamo una manifestazione? Magari ai primi di settembre o anche più tardi, una manifestazione che coinvolga non solo messinesi, una manifestazione sulla legalità e sulla democrazia.. e non sulla vara.
    Senza farne una manifestazione di “antipolitica” ma con bandiere ed anche facce note , più o meno lavate (non importa, la responsabilità é personale).
    La facciamo o dobbiamo lasciare la politica a quattro mummie che diffondono i pizzini su Twitter?

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  17. il pezzo della Giornalista e’ senza dubbio coraggioso, ed e’ persino preciso nella ricostruizione, ma manca di una sonstanziale parte. le domande che pone sono molto cogenti, ma forse perche’ non ci ha pensato, non ha messo , tr le ipotesi anche quella che altri da anni continuano a gridare. come me, la giornalista e’ capace di arditi paragoni e di ricordi scolastici che spesso aiutano.
    SIG. A BRANCATO, E SE LA VERITA’ FOSSE PIU’ SEMPLICE?
    SE IL RE FOSSE ANCORA UNA VOLTA NUDO?
    tutti a parlare di legalita’, finalmente a Messina sono anche arrivati i ragazzi di addiopizzo………….ma cosa fanno oltre che a stampare volantini? dove sono quando chi come me da anni denunciano illegalita’ evidenti , per cui la mafia classicamente descritta, non c’entra nulla?
    io parlo delle illegalita’ quella che giornalmente vediamo nelle nostre strade, suoli abusivi, cartelloni pubblicitari che da anni non pagano e che sono installati in posti pericolosi, case del risanamento occupati abusivamente, e tante altre, e NON HO MAI VISTO NESSUNO DI QUESTI RAGAZZI CHE , A MARE NON VANNO, CHIOEDERNE CONTO.
    forse e’ tutta qui la verita’ , cara Rosaria, forse dall’una e dall’altra parte si e’ solo cercato un mezzo per finire sui giornali.

    e forse e’ qui la verita’ del perche’ di troppe voci silenti

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  18. Amico micheledp, scusa ma non sono d’accordo.
    I “furbetti del comitatino” volevano finire sui giornali? E che erano scemi, a firmare un delitto con nome e cognome?
    La gente losca, come gli scarafaggi, preferisce nascondersi negli angoli bui, e non ama certo ricercare le luci forti e le vaste platee, perché sarebbe appunto da idioti.
    Come detto anche da altri commentatori, il Comitato sicuramente dirà ai suoi “inquadrati” di stare più attenti la prossima volta che vorranno intimidire. E per te gente così vuol finire sui giornali?
    E i ragazzi di Addiopizzo volevano finire sui giornali facendo volantinaggio? Anche loro sarebbero stati incauti, dato che a ME chi ha canali informativi non ci mette la faccia e il corpo come hanno fatto loro a via Garibaldi, ma preferisce lo strumento dei comunicati stampa contenenti denunce impersonali, generiche, magari anche qualunquistiche e molto “anti-politica” (della serie: tantu, io ‘u me doviri ‘u fici …).

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  19. Caro Fantastico..Totonno lotta non si vergogna..Totonno è orgoglioso di essere messinese…e se la classe dirigente non è all’altezza…si vergogni la classe dirigente ….
    Chi fugge, chi va via è onesto????…no amico mio chi fugge non lotta, chi resta ama la città ed è profondamente onesto nei confronti del passato, della storia, di tutti i messinesi presenti e non più…. che sono la nostra radice….fuggire non è uguale onestà.
    Lottare e credere nel rispetto della democrazia, restare per far crescere la città è un principio di amore….. e l’amore è l’amore….e se ami non fuggi…..abbiamo un concetto diverso dell’onestà e dell’amore…..Caro Fantastico…con simpatia

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  20. Dov’è l’assessore Caroniti adesso? Quello che minimizzava… ragazzate…

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