Improvvisazione e inadeguatezza assoluta nell'azione amministrativa, la discutibile gestione delle risorse finanziarie, l’incapacità politica di recuperare risorse aggiuntive, sono alcune delle accuse rivolte dalla componente femminile del gruppo "SosteniAmo Mistretta" al sindaco Porracciolo.
Il gruppo di maggioranza “SosteniAmo Mistretta” scrive ancora una volta al primo cittadino amastratino, Liborio Porracciolo, per esternare le ragioni della propria profonda insoddisfazione nei confronti della Amministrazione comunale, e lo fa attraverso la componente femminile del gruppo.
La lettera a firma di Marisa Antoci, Sebastiana Maniaci, Rita Iraci, Benedetta Sgrò e Benedetta Mugavero, è stata protocollata lo scorso 18 aprile.
Il contenuto della lettera è abbastanza ricco di argomenti e di accuse ben precise e pesanti rivolte al sindaco Porracciolo, dalle Signore Consigliere. Sono ben 13 gli argomenti sollevati che svariano dalla gestione del Servizio dei Rifiuti (per cui è stata chiesta una Commissione di indagine per i costi lievitati) a quello Cimiteriale, passando dai Servizi Sociali e quelli di Manutenzione (strade, illuminazione pubblica, ecc..); il Bilancio, i Lavori pubblici, l’Edilizia popolare e la Viabilità; la Cultura, lo Sport e il Turismo; il Commercio, i Procedimenti amministrativi, e le Istituzioni, come: l’Ospedale, penalizzato del “punto nascite”, la Compagnia dei Carabinieri, a cui è già stata soppressa la centrale operativa e rischia il declassamento a Tenenza e la Commissione Invalidi civili, la cui sede, da settembre scorso è stata trasferita a Messina.
Questi sono gli argomenti presentati dalle 5 consigliere del gruppo di maggioranza (opposizione consiliare)”SosteniAmo Mistretta” e condivisi dal resto del gruppo, con a capo il Presidente del Consiglio Felice Testagrossa e il capogruppo Piero Consolato.
Le pesanti accuse contenute nella lettera sono: l’improvvisazione e l’inadeguatezza assoluta nell’azione amministrativa, la discutibile gestione delle risorse finanziarie, l’incapacità politica di recuperare risorse aggiuntive esterne da altri Enti (Regione in primis). Inoltre, ritardi accumulati nell’adozione del bilancio di previsione avrebbero creato evidenti ed ulteriori difficoltà anche nell’azione amministrativa di carattere ordinario. A tal proposito, scrivono: “basti pensare che, per il secondo anno consecutivo, cosa mai accaduta prima d’ora nel nostro Comune, è stato nominato dall’Assessorato regionale alle Autonomie Locali un Commissario ad Acta, (i cui costi sono a carico dei cittadini) che ha diffidato la Giunta inadempiente ad approvare lo schema di Bilancio 2015.” Fatto questo che, secondo le Signore del gruppo, hanno causato “l’impossibilità di impegno di consistenti risorse finanziarie; la mancata erogazione dei servizi essenziali; il mancato pagamento degli emolumenti (tredicesima) e delle indennità accessorie (straordinari) ai dipendenti comunali (cosa che a memoria dei più anziani non si era mai verificata)”. E poi lamentano lo stato di abbandono delle Ville comunali, del cimitero monumentale e della pubblica illuminazione.
La lettera si conclude: “Lei Sindaco, purtroppo, lascerà solo macerie, essendo stato capace soltanto di distruggere quanto di buono è stato fatto nel passato, non solo in quello recente. Riteniamo indispensabile e doveroso prendere le distanze da una gestione amministrativa fallimentare, anche per non ingenerare nell’opinione pubblica l’idea che, anche il Gruppo consiliare di cui ci onoriamo di fare parte, sia complice nel contribuire al tracollo del nostro Comune ed indicare l’unica strada politicamente percorribile per interrompere un’esperienza amministrativa totalmente disastrosa sotto ogni profilo: le sue DIMISSIONI!". (Salvatore Famularo)
