Il giorno del volantino. Presentato il “V day” della conoscenza

Il giorno del volantino. Presentato il “V day” della conoscenza

Il giorno del volantino. Presentato il “V day” della conoscenza

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lunedì 11 Novembre 2013 - 11:57

Nella sede della Uil, è stato presentato il “V day”, l’attività di mobilitazione unitaria contro le iniziative del governo sui temi della conoscenza, in adesione allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil Sicilia, sui temi proposti dal documento nazionale di Cgil, Cisl e Uil. Mercoledì 13 la distribuzione del volantino, venerdì 15 il presidio davanti alla Prefettura

La “V” sta per volantino. Quello che verrà distribuito mercoledì 13 novembre dalle rappresentanze sindacali unitarie di Flc Cgil, Uil Scuola e Uil Rua (Ricerca, Università e Formazione) in tutti i luoghi della conoscenza, dalle scuole di ogni ordine e grado, all’Università, al Policlinico, al Cnr, al Conservatorio e agli enti di formazione professionale. Venerdì 15 novembre, invece, dalle 9 alle 12, si terrà un presidio davanti alla Prefettura.

Nella sede della Uil, è stato presentato il “V day”, l’attività di mobilitazione unitaria contro le iniziative del governo sui temi della conoscenza, in adesione allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil Sicilia, sui temi proposti dal documento nazionale di Cgil, Cisl e Uil.

I segretari Pistorino, Lama e Filiciotto, rispettivamente per le categorie di Flc Cgil, Uil Scuola e Uil Rua, hanno comunicato l’adesione allo sciopero di quattro ore (1 ora nella scuola) per protestare contro la legge di stabilità “che ancora una volta non determina alcun cambiamento significativo rispetto alla recessione ed alla continua perdita dei posti di lavoro e, in merito ai comparti pubblici della conoscenza, ripropone una doppia penalizzazione con il blocco dei contratti e degli scatti di anzianità”.

Le richieste dei sindacati sono diverse:

• un piano pluriennale di investimenti per la Scuola, l’Università e la Ricerca pubbliche;

• il rinnovo del contratto nazionale;

• il pagamento degli scatti di anzianità, a partire dall’annualità 2012;

• l’introduzione dell’organico funzionale;

• la stabilizzazione del personale su tutti i posti disponibili e vacanti per docenti ed ATA;

• garanzia del sostegno agli alunni disabili.

“La Scuola, l’Università, la Ricerca, la Formazione sono i settori, fra quelli pubblici, che più di tutti hanno dovuto subire il massacro provocato da interventi legislativi a perdere, frutto di scelte politiche miopi e scellerate che, come abbiamo potuto verificare in modo particolarmente drammatico a Messina, hanno espulso migliaia di precari, riducendo drasticamente la valenza del diritto allo studio, portando quasi al collasso scuole, università, enti di ricerca, conservatori e le possibilità di accedere in modo sostanziale alla formazione e alla conoscenza – afferma Graziamaria Pistorino, segretaria generale Flc Cgil Messina -. La legge di stabilità presentata dal Governo, ancora una volta ribadisce la volontà di affossare i settori pubblici e ancora una volta i lavoratori pagheranno in prima persona gli sprechi passati e presenti, i privilegi degli intoccabili, l’incapacità di una vera azione economica di crescita.”

Calogero Lama, segretario generale Uil Scuola Messina, esprime preoccupazione nel rilevare che le organizzazioni sindacali confederali non riescono a trovare una sintesi per registrare iniziative unitarie: “Fermo restando l'autonomia di ogni organizzazione sindacale – dichiara – gli scioperi ed i contratti dovrebbero sempre riportare la firma della triplice. Chiedo a tutti i lavoratori di aderire allo sciopero di venerdì 15 che sarà motivo per la ripresa della contrattazione".

"Dobbiamo evitare che l'amministrazione pubblica sia considerata la palla al piede dell'economia italiana – ha spiegato Franco Filiciotto, presidente del Comitato Direttivo Uil Rua Messina -. In realtà, esistono sacche di sprechi e costi inutili che dovrebbero essere tagliati prima di sottrarre ai cittadini ed agli onesti lavoratori del nostro paese le risorse necessarie ad un servizio pubblico efficiente e di qualità”.

E propone, infine, i modi per finanziare tali misure:

“- la obbligatorietà dei costi standard per le amministrazioni centrali e locali e il superamento della frammentazione delle attuali 30.000 centrali appaltanti;

– la riduzione drastica del numero delle società pubbliche e degli enti inutili e la riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione, definendo più vaste dimensioni ottimali per la gestione dei servizi a livello locale;

– la riduzione del numero di componenti degli organi elettivi ed esecutivi a tutti i livelli di governo riducendo gli incarichi di nomina politica, fino al blocco delle consulenze a tutti i livelli dell’amministrazione pubblica”.

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