Quegli sguardi tra cielo e mare che catturano l'amore per la Messina più bella

Quegli sguardi tra cielo e mare che catturano l’amore per la Messina più bella

Rosaria Brancato

Quegli sguardi tra cielo e mare che catturano l’amore per la Messina più bella

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mercoledì 15 Luglio 2015 - 07:00

In mostra fino ai primi d'agosto al Marina di Nettuno "Sguardi tra cielo e mare" scatti immortalati dall'alto della Messina che non vogliamo ancora ad amare firmati da Daniele Passaro

La cosa più bella è stato vedere i visitatori tutti col dito puntato ad indicare le foto, vuoi per aver riconosciuto un punto, vuoi per dire qualcosa, evocare un ricordo, fare un commento, una proposta, o semplicemente dire: “eppure Messina è straordinariamente bella e non ce ne accorgiamo”. Le foto di Daniele Passaro “Sguardi tra cielo e mare” in mostra al Marina di Nettuno fino ai primi d'agosto (ingresso gratuito) hanno questa caratteristica, scopri una Messina dall’alto così bella da mozzare il fiato e da farti dire “ma perché dal basso non riusciamo a vederla così? Perché non ci accorgiamo di camminare, vivere, mangiare, dormire, sopra uno scrigno pieno di tesori?”. Se guardi bene, tra le viuzze e agli angoli delle case non ci sono rifiuti, non c’è quello stato di abbandono e d’incuria che ti fa sembrare tutto grigio quando cammini nella Messina quotidiana. Eppure sono foto, sono immagini reali e non contraffatte. E allora perché non riusciamo ad amarla questa città? Perché non riusciamo, nella vita di tutti i giorni, a guardarla con gli stessi occhi che l’artista ha usato nello scattare quelle immagini? Se usassimo lo stesso obiettivo magico ci ritroveremmo a guardare per la prima volta dettagli che non abbiamo mai visto pur passando davanti a quel punto per anni. Sempre distratti, o forse abituati al punto d’aver dimenticato di guardare davvero.

Straordinario poi scoprire la perfezione urbanistica che questa città deve al piano Borzì, sembrano strade “ritagliate” al millimetro, un’impeccabilità geometrica da lasciare ammirati. Però poi, accanto ai complessi squadrati ed alla Messina costruita secondo la logica del Borzì scorgi quella che gli anni del cemento selvaggio hanno devastato e scopri anche quanta porzione di “affaccio a mare”, di tesoro a poche decine di metri dalla costa c’è e pensi che forse siamo ancora in tempo per amarla davvero Messina e fare una risorsa di quel che oggi riteniamo sia un “superfluo”.

E’ quello che hanno pensato l’Ordine degli architetti di Messina e la Fondazione degli architetti del Mediterraneo collaborando alla realizzazione della mostra di Passaro, avvocato di professione e fotografo nel Dna. Quelle immagini dall’alto, scattate grazie al felice incontro tra il legale e il pilota Carmelo Cadili, anche lui viaggiatore e sognatore nonché amante del volo, costituiranno l’ossatura di un dibattito sulle tematiche urbanistiche e che si terrà il 18 luglio, nel tentativo di avviare un confronto sul come e quando “pensare” la Messina di quaggiù esattamente come quella di lassù. Il tema infatti sarà “un volo sulla città”, un tentativo che quanti hanno competenza e compiti per operare sul territorio dovrebbero fare. “Il suo è un modo naturale di cogliere la bellezza, senza artifici” ha spiegato Francesco Modica, Ordine degli architetti, mentre il presidente della Fondazione degli architetti del Mediterraneo Pino Falzea ha sottolineato come da questi scatti che hanno con naturalezza immortalato lo splendore anche urbanistico, possano nascere spunti e riflessioni sul come agire e far sì che questa bellezza continui e si arricchisca.

Con semplicità Daniele Passaro ha raccontato d’aver unito due sogni avuti sin da ragazzo, quello di volare e quello di fermare il tempo. “Messina ed il suo mare, lo stretto e le sue magie, la città stessa vi appariranno in una veste nuova, raramente colta dall’occhio distratto di chi questi luoghi, che attendevano solo che qualcuno li guardasse con uno sguardo diverso e da una prospettiva non usuale, li vive. Ho cercato così di raccontare a mio modo e con la mia sensibilità di curioso del mondo questa città e l’area, che ritengo magica, dello Stretto di Messina. Mi auguro così di avere contribuito a dare una lettura inusuale di questa mia disastrata e splendida città facendo sì che ne vengano colti aspetti e prospettive diverse, attraverso la condivisione di immagini particolari che potranno farci meditare su quali doni siano stati a noi riservati”.

Visitando la mostra fotografica ognuno potrà scoprire come basta poco per ritrovare quegli “sguardi tra cielo e mare” che ti fanno amare straordinariamente una terra dove il sole affonda nell’acqua ogni tramonta tra colori incredibili ed ogni casa, ogni scoglio, ogni nave in transito sembra dipinta.

Rosaria Brancato

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