"Rete Liberale".Enzo Palumbo confermato presidente, Pippo Rao nuovo segretario

“Rete Liberale”.Enzo Palumbo confermato presidente, Pippo Rao nuovo segretario

Pi. Ge.

“Rete Liberale”.Enzo Palumbo confermato presidente, Pippo Rao nuovo segretario

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lunedì 19 Febbraio 2018 - 04:15

L'ex assessore comunale Pippo Rao è stato nominato segretario politico del movimento "Rete Liberale", storica associazione liberale della provincia di Messina.

Un nuovo statuto e una nuova compagine sociale per la storica associazione politica della provincia di Messina “Rete Liberale”. Con la rifondazione del movimento politico si è proceduto anche al rinnovo degli organi direttivi.

Il prof. Girolamo Cotroneo è stato nominato Presidente d’Onore; l’ex senatore liberale Enzo Palumbo è stato confermato alla presidenza, e sarà affiancato dai vice presidenti Nino Dalmazio, Edoardo Milio e Paolo Turiano; sono poi stati confermati quale Tesoriere Pippo Scibilia e quale responsabile comunicazioni Samuele Tardiolo.

L’ex assessore comunale di Messina Pippo Rao è stato nominato segretario politico, e sarà affiancato dai vice-segretari Carlo Mastroeni, Carmelo Navarra e Pippo Trovato. L’Assemblea ha inoltre proclamato i responsabili di alcuni settori: Economia e finanza: Nino Trimarchi; Legalità e trasparenza: Filippo Cavaliere; Relazioni industriali e sindacali: Giovanni Marino. Bartolo Natoli è stato infine incaricato di promuovere l’Associazione nelle isole Eolie.

L’Assemblea ha poi deliberato e approvato il seguente manifesto politico del messaggio: “L’Italia politica, se confrontata cogli altri Stati dell’Europa, è un ben strano Paese: dappertutto i partiti si dividono e si confrontano sulla base di precise opzioni ideologiche, assumendo le denominazioni che di volta in volta corrispondono alle rispettive idee della società in cui operano, proponendosi ai cittadini come liberali, popolari, socialisti, conservatori, sinistra o destra radicale, etc., ognuno di essi organizzato in partiti; in Italia invece, nella c. d. seconda Repubblica, le organizzazioni politiche, nel tentativo di esorcizzare il discredito che avevano accumulato all’inizio degli anni novanta, hanno cessato di chiamarsi partiti e hanno assunto le più varie denominazioni, ricorrendo alla botanica (la Quercia, l’Ulivo, la Margherita. La Rosa), alla zoologia (l’Asinello, le Api, il Gabbiano), all’astrologia (l’Arcobaleno, il Sole, 5Stelle). La distorsione della proposta politica ha raggiunto il suo apice con la personalizzazione dei contrassegni elettorali, favorita dalle leggi elettorali che hanno segnato la vita della seconda Repubblica nel tentativo di trasformare l’elezione del Parlamento, che è l’organo destinato a fare le leggi, nella designazione diretta del Governo, che è l’organo che deve metterle ad esecuzione, e così mettendo in crisi la separazione e l’equilibrio dei poteri disegnato dalla Costituzione, per la quale i governi nascono in Parlamento, com’è normale e giusto che accada in ogni repubblica parlamentare. Aspiriamo a ripristinare in Italia un lessico politico che segni chiaramente la differenza tra le diverse idee di società sulla base delle culture politiche e dei principi ideali a cui ciascun partito si ispira; il nostro obiettivo è di realizzare in Italia una vera democrazia liberale, sulla base della nostra idea di Liberalismo, che consiste nel realizzare un equilibrato rapporto tra il massimo possibile di libertà civili ed economiche, di opportunità personali, di promozione sociale e di contendibilità del potere, in termini che siano compatibili col minimo indispensabile di autorità statale e coi doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.

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