Giampiero Ingrassia: "Che emozione tornare a vestire i panni di Salvatore GIuliano"

Giampiero Ingrassia: “Che emozione tornare a vestire i panni di Salvatore GIuliano”

Giampiero Ingrassia: “Che emozione tornare a vestire i panni di Salvatore GIuliano”

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mercoledì 17 Agosto 2011 - 11:37

Il debutto il 18 agosto alle Mura Timoleontee (Gela, ME)

“Dopo dieci anni, vestire di nuovo i panni di Salvatore Giuliano è emozionante come la prima volta”. Così Giampiero Ingrassia commenta il ritorno sulle scene del musical dedicato al bandito siciliano più famoso al mondo appena giunto a Gela, dove Salvatore Giuliano andrà in scena alle 21 del 18 agosto in uno dei luoghi più antichi della Sicilia: le mura Timoleontee, risalenti a 2500 anni fa. “Torno a essere Giuliano – aggiunge Ingrassia – con dieci anni in più di esperienza personale e lavorativa: nel 2001 non era nata mia figlia, mentre mio padre Ciccio era ancora in vita. E, dopo dieci anni, ho ancora più esperienza professionale. Sono fiero di lavorare con un cast che non ha nulla da invidiare a quello precedente”. Un cast, quello di Salvatore Giuliano, musical composto da Dino Scuderi e scritto dal musicista messinese insieme a Franco Ingrillì e Pierpaolo Palladino, che vede in scena Barbara Cola, nei panni della dolce e protettiva Mariannina (sorella di “Turiddu”), Pierluigi Misasi (Don Calogero Vizzini), Luca Notari (Michele) e attori e cantanti professionisti di grande talento, selezionati dopo una lunga sessione di provini. Racconta Barbara Cola: “Ho affrontato il personaggio di Mariannina con grande attenzione, e assicuro che sarà piena di temperamento. Si tratta di una donna così legata al fratello da arrivare a dedicargli, nella messa in scena, un’ultima bellissima dichiarazione d’amore con la canzone Davanti ai passi tuoi”. Per Barbara Cola, la sorella di Giuliano è il secondo personaggio femminile interpretato in un musical. Nel 2002-2003, infatti, era stata Lucia Mondella ne I Promessi Sposi di Tato Russo (Premio Italian Music Awards 2001). E l’accento Siciliano? Per l’artista bolognese è stato acquisito “grazie a una full immersion e alla grande passione”.

Prodotto da Rosario Coppolino e Antonella Piccolo per Molise Spettacoli, in collaborazione con Mediterrarea, Salvatore Giuliano è la grande scommessa di Dino Scuderi, che in passato ha già firmato la fortunatissima edizione italiana del Jesus Christ Superstar e Odysseus Dance Opera: “Sono contento di tornare in scena con un cast è eccezionale”, spiega. Le tre repliche di Salvatore Giuliano nell’ambito del “Circuito del Mito”, del quale è evento di punta per la sezione musical, non sono che il punto di partenza: “E’ prevista una ripresa invernale, a marzo, e una tournèe nella stagione successiva”, assicura il maestro.

La regia di Salvatore Giuliano è affidata a Giampiero Cicciò (messinese come Scuderi), che si cimenta per la prima volta con un musical: “L’intento primario è stato raccontare un momento storico fondamentale dell’Isola, già allora insozzata da sinistri rapporti tra mafia e potere politico. Quella del bandito Giuliano è una vicenda piena di misteri tuttora irrisolti. Ed è proprio la parola ‘mistero’ che è alla base del mio lavoro di ‘ricostruzione’ registica. Misteri, segreti, omertà, sospetti: tutto sarà immaginato, decifrato, intuito dal pubblico”.

Se Francesco Rosi aveva parlato del bandito-eroe con un rigoroso film-inchiesta, e se Michael Cimino ne aveva alterato e colorito la storia in un’altra pellicola (“Il siciliano”), Scuderi, Ingrillì e Palladino raccontano la parabola esistenziale di un personaggio entrato ormai nella leggenda. Salvatore Giuliano è un unicum nel suo genere perché trasforma in spettacolo musicale una vicenda difficile, intricata e ancora al centro di inchieste giornalistiche e studi specialistici.

Suggestiva la location del debutto, le Mura Timoleontee di Gela. Scoperto nel 1948, il sistema di fortificazioni dell'antica città, con i suoi 18 chilometri di lunghezza complessiva, risultava essere uno dei più estesi dell'intero mondo greco. Nel promontorio di Capo Soprano, è stato riportato alla luce un tratto di circa 400 metri delle fortificazioni ben conservato per tre quarti della loro lunghezza. Per oltre 200 metri, inoltre, le mura si sono conservate in maniera intatta, come si presentarono 2500 anni fa ai Cartaginesi che cercavano di invadere la ricca e potente colonia dorica (le mura sono visitabili tutti i giorni dalle 9,00 a un'ora prima del tramonto).

Il territorio di Gela, inoltre, fu protagonista di un episodio tragico durante il periodo del banditismo. Nel 1946, infatti, Salvatore Rizzo, a capo dei “niscemesi”, attaccò la caserma dei Carabinieri di Feudo Nobile (Gela). L'assalto fu breve: la porta dell’edificio fu crivellata di colpi e anche i carabinieri rimasti nella stazione furono costretti a consegnare le armi. Rizzo e i separatisti si trascinano gli ostaggi nel profondo entroterra, e offrirono di rilasciarli in cambio del capo dell'Evis (Esercito volontario per l’indipendenza della Sicilia), Concetto Gallo, da poco arrestato. Le trattative fallirono e il 29 gennaio i carabinieri sparirono nel nulla.

Dopo il debutto di giorno 18 a Gela, Salvatore Giuliano andrà in scena il 19 a Siracusa (Arena Maniace, Ortigia, ore 21) e il 20 a Campofelice di Roccella (piazza Garibaldi, ore 21,30).

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