Lo Ionio si tinge di bianco, il grande ritorno della "Lupa"

Lo Ionio si tinge di bianco, il grande ritorno della “Lupa”

Daniele Ingemi

Lo Ionio si tinge di bianco, il grande ritorno della “Lupa”

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venerdì 24 Marzo 2017 - 16:25

Il notevole contrasto fra aria calda e mari freddi in superficie sta determinando la formazione delle prime "nebbie di mare" sui mari che circondano lo Stretto di Messina

Con l’arrivo della primavera e il sensibile riscaldamento delle terre nord-africane sulle nostre coste torna in azione, in particolari condizioni atmosferiche, il fenomeno della “nebbia di mare”, noto più comunemente con il termine “lupa”. Proprio in queste ore sui mari che circondano lo Stretto di Messina, specialmente sullo Ionio, le cui acque superficiali ancora particolarmente fredde agevolano ulteriormente il processo di condensazione. Difatti, l’aria molto umida spinta dai deboli venti di ostro e scirocco, che soffiano fra lo Ionio e lo Stretto di Messina, scorrendo le ancora fredde acque del mare tende a condensarsi in banchi di nebbia (si tratta in realtà di nubi stratificate con base prossima al mare, tipo strati e stratocumuli) sospinti fin verso le coste dai venti dominanti. Tecnicamente si tratta di nebbia da evaporazione, determinata dallo scorrimento di masse d’aria calde su una superficie marina molto più fredda. In questo caso il vapore acqueo, per evaporazione appunto, entra nell’atmosfera e si satura condensandosi in strati di nubi bianche alte non più di 100-200 metri che dal mare si spingono fino alla fascia costiera. Nel corso delle prossime ore densi banchi di nebbia si potranno sviluppare sulle coste ioniche del messinese, fra l’area di Capo Taormina e Capo Ali, determinando drastiche riduzioni della visibilità orizzontale, molto pericolose soprattutto per la navigazione marittima lungo l’imboccatura sud dello Stretto di Messina.

Ma non si può escludere che nel corso della serata o della prossima notte, con la complicità dei deboli venti meridionali nei bassi strati, qualche banco di nebbia possa fare il suo ingresso sullo Stretto di Messina, sfilando da sud verso nord. Generalmente questo tipo di “nebbia di mare”, caratteristica per i mesi di aprile e maggio, può determinare enormi difficoltà alla navigazione marittima fra le due sponde dello Stretto, date le forti riduzioni di visibilità apportate dal fenomeno. In questo momento la presenza di una debole ventilazione da Sud e S-SE, forza 3 sulla scala Beaufort, dovrebbe ostacolare un totale sviluppo del fenomeno, che si limiterà a tramutarsi in nubi molto basse, con base a poco meno di 50-100 metri dal livello del mare, pronte a scorrere a quote molto basse, lungo tutto il litorale cittadino. Ma nel corso della serata e della successiva nottata, con l’attenuazione della ventilazione, non si può escludere che qualche banco di nebbia possa riuscire a risalire verso l’imboccatura sud dello Stretto di Messina, causando temporanee riduzioni della visibilità orizzontale.

Daniele Ingemi

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