Sequestro da 1 mln a imprenditore Smiriglia, per la Dia è vicino ai clan

Sequestro da 1 mln a imprenditore Smiriglia, per la Dia è vicino ai clan

Sequestro da 1 mln a imprenditore Smiriglia, per la Dia è vicino ai clan

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martedì 24 Ottobre 2017 - 09:58

Nuovo sequestro al più grosso fornitore di calcestruzzi dell'hinterland di Sant'Agata. Sotto chiave la Sud Marmi, terreni e fabbricati tra il comune nebroideo e il centro di San Marco d'Alunzio.

LA Dia di Catania e gli uomini della sezione di Messina sono tornati a mettere i sigilli al patrimonio di Antonino Smiriglia, imprenditore del settore fornitura inerti attivo tra Sant’Agata di Militello, Torrenova e San Marco d’Alunzio, considerato attiguo al clan di Mistretta.

Il nuovo provvedimento di sequestro pone sotto chiave un patrimonio complessivamente stimato in un milione cento mila euro tra società fabbricati e terreni considerati riconducibili all’imprenditore.

Lo scorso luglio la Direzione Investigativa Antimafia aveva già sequestrato un capitale stimato oltre 4 milioni di euro, comprendente sei aziende. Le successive indagini hanno fatto emergere il controllo dell’imprenditore su altre sigle aziendali, come la SUD Marmi SRL, di cui sarebbe entrato in possesso, sebbene attraverso lo schermo di soggetti fidati, da oltre tre anni, attraverso la CALCEM S.r.l., già sequestrata il 18 luglio scorso. Passano allo Stato, quindi, l’azienda, un fabbricato, 5 terreni a San Marco D’Alunzio e Sant’Agata di Militello, comprese le cave della Sud Marmi.

Le aziende di Smiriglia hanno fornito materiale a molte ditte impegnate in importanti commesse pubbliche, compresi i lavori sull’autostrada A 20, e i suoi sospetti di contiguità col clan Rampulla di Mistretta, ovvero la famiglia che ha partecipato alla strage di Capaci, sono emersi nelle indagini Omega, Scipione, Dioniso, Autostrada e Montagna, inchieste che riguardavano proprio il controllo degli appalti.

I procedimenti penali che ne sono conseguiti hanno visto l’imprenditore uscirne scagionato, ma per gli investigatori dell’Antimafia le irregolarità nella gestione finanziaria del suo patrimonio sono dovute alla sua vicinanza al clan.

Ad oggi l’imprenditore è sotto inchiesta a Patti per bancarotta fraudolenta.

Un commento

  1. Vocedellagentevera 24 Ottobre 2017 17:33

    Con tutti questi sequestri si potrebbe aggiustare il bilancio di tante povere famiglie … Perché non farlo???

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