Licenziati da Casa Serena e dimenticati, l'amministrazione risponde agli attacchi

Licenziati da Casa Serena e dimenticati, l’amministrazione risponde agli attacchi

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Licenziati da Casa Serena e dimenticati, l’amministrazione risponde agli attacchi

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sabato 18 Marzo 2017 - 00:33

Nei giorni scorsi alcuni lavoratori della casa di riposo rimasti senza occupazione dopo la riduzione del personale nel 2014 hanno lanciato un nuovo appello, puntando il dito contro l'amministrazione Accorinti. Adesso arriva la replica da Palazzo Zanca.

Nove lavoratori ormai da tempo senza occupazione e senza sussidi. Erano operatori a Casa Serena, ma quando nel 2013 furono disposti gli interventi strutturali nella casa di riposo di Montepiselli venne ridotto il numero di posti disponibili e dunque anche dei lavoratori. 57 lavoratori furono licenziati, quasi tutti ricollocati, ma in 9 sono rimasti tagliati fuori. Nei giorni scorsi sono tornati a farsi sentire e a chiedere risposte, puntando il dito contro un’amministrazione comunale che sembra essersi dimenticata di loro e degli impegni che erano stati presi e messi nero su bianco (VEDI QUI). Adesso però l’amministrazione risponde, scaricando le responsabilità e di fatto chiarendo che al momento non ci sono spiragli.

Da Palazzo Zanca si ricorda che “i lavoratori in esubero, in virtù dei titolo o perché riqualificati coerentemente con le figure professionali richieste, sono stati assorbiti in parte nei servizi finanziati con risorse provenienti dalla Legge 328 del 2000 (37) e nei servizi di assistenza domiciliare per anziani e disabili (11), finanziati con risorse del bilancio comunale. I dipendenti, che oggi lamentano una mancata ricollocazione, hanno scelto di non partecipare ai corsi di riqualificazione e conseguentemente le loro figure professionali (amministrativi, dietisti, giardinieri) non hanno potuto trovare alcuna collocazione. In tal senso, è stata disposta prima un'apposita delibera di giunta comunale, per mezzo della quale si potesse provvedere al loro riassorbimento in previsione dell’attivazione di un Centro per anziani e di interventi di segretariato sociale e poi un supporto dell’impegno di solidarietà. Inoltre, l’assessora alle Politiche Sociali, Nina Santisi, a pochi mesi dal suo insediamento, in seguito ai numerosi incontri con gli ex lavoratori, ha elaborato un atto di indirizzo che sancisce una “clausola di garanzia”, indicando la priorità della ricollocazione nei futuri servizi finanziati con risorse extrabilancio, per le ben note questioni connesse al Piano di Riequilibrio e la creazione di debiti fuori bilancio. Più precisamente, in quell’atto di indirizzo viene specificato che nel momento in cui verranno attivati i nuovi servizi, finanziati con risorse dedicate, l’ex personale di Casa Serena in questione sarà impiegato, nel rispetto delle qualifiche richieste dal servizio. Si comprende bene che ciò non possa essere riferito ai recenti bandi relativi ai servizi storici che, finanziati con risorse del bilancio comunale, non solo sotto il profilo dell’impiego numerico di forza lavoro non possono comportare novità, ma non prevedono quelle qualifiche”.

In pratica nessuna possibilità attualmente per quei 9 lavoratori, “colpevoli” di non aver preso altre qualifiche professionali in attesa di una ricollocazione.

L’Amministrazione comunale si dichiara “solidale con coloro che al momento non sono nelle condizioni di svolgere il lavoro scelto e ribadisce l’impegno determinato a dare seguito all’atto di indirizzo, ma ovviamente nel rispetto dell’attivazione dei servizi che contemplano le qualifiche professionali possedute”. Il problema è capire quando e se questo accadrà davvero.

F.St.

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