Messinambiente: le ferie non verranno pagate, ma il concordato prevedeva altro

Messinambiente: le ferie non verranno pagate, ma il concordato prevedeva altro

Francesca Stornante

Messinambiente: le ferie non verranno pagate, ma il concordato prevedeva altro

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martedì 09 Gennaio 2018 - 09:49

Nel piano concordatario proposto in Tribunale si prevedeva che le ferie, così come i permessi non goduti, sarebbero stati pagati da MessinaServizi e Comune. Ma nelle conciliazioni che i lavoratori stanno firmando si prevede altro.

In questi giorni turbolenti per Messinambiente oggi si continuerà con le attività di firma delle conciliazioni che la società sta sottoponendo ai lavoratori per sanare tutte le controversie, azzerare le possibili rivendicazioni nei confronti della MessinaServizi, mettere in chiaro tutto ciò che riguarda Tfr, ferie, permessi, indennità, livelli, inquadramenti professionali, contenziosi. Ieri, nella prima giornata, ha firmato una novantina di lavoratori sui 487 che sono attesi all’autoparco di via Salandra a strettissimo giro. In tanti si sono presentati solo per ritirare la bozza e chiedere un parere a un legale di fiducia, altri hanno chiesto aiuto ai sindacati che per tutto il giorno hanno prestato assistenza e che sono parte attiva nelle conciliazioni. Oggi dunque si continua, ma ieri pomeriggio ha iniziato a circolare una notizia che potrebbe mettere a repentaglio un esito veloce e positivo di tutta l’operazione. Veloce perché l’obiettivo è siglare il maggior numero di conciliazioni entro il 12 gennaio, giorno dell’assemblea dei creditori, positivo perché Messinambiente in questa fase sta puntando tutto sui suoi dipendenti e per far “passare” questa linea serve il maggior numero possibile di firme sugli accordi. La notizia riguarda un passaggio del piano concordatario depositato in Tribunale e adesso al vaglio dei creditori.

In pratica nel piano, così come si legge anche nella relazione dei commissari giudiziali Paolo Bastia e Antonino Mazzei, nominati dal giudice Minutoli, Messinambiente propone impegni precisi che riguardano Tfr, ferie, permessi non goduti. Come ben si sa, i 5,7 milioni di Tfr saranno a carico del Comune che pagherà un acconto di 2 mila euro a chi firma e libererà il Tfr maturato a Messinambiente alla data del pensionamento da MessinaServizi.

Ci sono poi altri 2,6 milioni conteggiati per “ratei ferie” che invece sarebbero a carico della MessinaServizi, sempre dietro garanzia da parte del Comune. Nello specifico si legge che «il debito connesso alle altre voci di retribuzione (per ferie non godute, etc.) che ammonta ad euro 2.568.722,93, viene assunto – con accollo avente efficacia liberatoria per Messinambiente – da Messina Servizi Bene Comune. L’adempimento di quest’obbligo viene garantito – sempre nel contesto dei già citati accordi transattivi – espressamente dal Comune di Messina». Quindi significa che ai lavoratori verranno pagate anche ferie non godute, permessi ecc. Almeno stando al piano concordatario. Leggendo invece l’accordo che si sta sottoponendo ai lavoratori balza all’occhio una differenza: le ferie non godute non saranno pagate ma verranno “trasferite” a MessinaServizi, che programmerà dei piani di smaltimento delle ferie pregresse. E’ vero che la conciliazione prevede la monetizzazione di permessi giornalieri per festività religiose soppresse e non godute e permessi orari previsti, denominati ROL, sotto forma di indennità sostitutiva che sarà erogata nel minor tempo possibile dalla Messina Servizi Bene Comune, con ribaltamento dei costi al Comune di Messina che se ne farà totale carico. E’ anche vero però che alla voce “ferie non godute” negli accordi è stato deciso che per garantire a ciascun dipendente il proprio diritto al godimento delle stesse, gli eventuali residui quantificati alla data di cessazione transitino alla Messina Servizi Bene Comune che redigerà in accordo con i singoli lavoratori un piano di smaltimento ferie pregresse.

In questo modo probabilmente il Comune risparmierà delle somme che potrà destinare a un’altra fetta del concordato. Perché, come scrivono i commissari giudiziali, «il Comune di Messina ha sostanzialmente “in mano” l’esecuzione del Concordato, per la quota del 79% che è chiamato a coprire sulla base degli impegni concordatari. A questa quota va aggiunta poi quella del 14% di Messina Servizi, società interamente partecipata dallo stesso Comune di Messina, tenendo anche conto della garanzia assunta dal Comune di Messina per l’accollo dei ratei ferie dei lavoratori».

Ai lavoratori però questo passaggio non è stato spiegato e gli accordi che si stanno firmando dicono altro. Le ferie non verranno pagate.

A fornire un chiarimento su questo passaggio è il liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabró che conferma l'effettiva modifica spiegando però che si tratta di un'operazione che rientra nelle possibilità di modifica in corso d'opera del piano concordatario: "Il concordato è uno strumento duttile. Così come per esempio é stata inserita la possibilità di un anticipo di duemila euro sul TFR, allo stesso modo si è valutato di scegliere il trasferimento delle ferie non godute alla MessinaServizi piuttosto che il pagamento. Si tratta di azioni che non inficiano finanziariamente è strutturalmente il piano e dunque è stato possibile farlo". Calabró spiega anche che il punto è stato oggetto dell'incontro sindacale dello scorso 4 dicembre, incontro che però è finito al centro delle polemiche perchè in quell'occasione era presente solo la Fp Cgil, mentre gli altri sindacati, gli stessi che oggi hanno presentato un esposto, non avevano partecipato perché in disaccordo con la linea messa in campo su questo fronte da amministrazione e società.

Francesca Stornante

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