L’appello del Csa : rilanciare province e servizi e stabilizzare i precari

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L’appello del Csa : rilanciare province e servizi e stabilizzare i precari

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martedì 31 Ottobre 2017 - 06:42

Santino Paladino, componente l’Osservatorio regionale per la riforma, e Giuseppe Badagliacca, Segretario Regionale del CSA, inviano una nota al Dipartimento Autonomie Locali

Il CSA non ha dubbi: per Liberi consorzi e Città Metropolitane è giunta l’ora di cambiare regime.

“Se la previsione delle risorse annunciate da Baccei fosse realistica non sarebbe più il tempo di parlare di esuberi e mobilità e si potrebbe avviare un’azione di rilancio degli enti e delle funzioni al sevizio dei cittadini, consentendo altresì l’immediata stabilizzazione dei precari nei comuni (oggi frenata dallo spauracchio della ricollocazione del personale provinciale). E’ quanto sostengono Santino Paladino, componente l’Osservatorio regionale per la riforma, e Giuseppe Badagliacca, Segretario Regionale del CSA, in una nota indirizzata al Dipartimento Autonomie Locali che, a sua volta, aveva richiesto all’Assessore Lantieri di valutare l’opportunità di convocazione dell’Osservatorio stesso.

“Si convochi pure l’Osservatorio – sostengono i due – ma solo per sancire l’inesistenza di esuberi e mobilità, il riavvio degli interventi su scuole, strade, assistenza disabili, turismo, ambiente e dare il via libera alle stabilizzazioni negli enti locali della Regione”.

Non viene risparmiata qualche polemica : “Avevamo previsto il disastro in cui si sarebbero trasformate le nefandezze normative del governo che avevano azzerato i servizi al territorio e messo dipendenti delle province e precari gli uni contro gli altri e avevamo chiesto più volte di essere convocati. Ma il Governo è sempre sfuggito al confronto non sapendo più come uscire da una situazione intricata, causata anche dall’incapacità di difendere gli enti dai prelievi statali con un semplice ricorso alla Corte Costituzionale (sollecitato peraltro anche dall’Ufficio legislativo della stessa regione).”

“L’uscita del Dipartimento, che chiede indicazioni all’Assessore ad una settimana dal voto – concludono i due rappresentanti sindacali – è il segno della resa ad una sfascio normativo che necessita di un urgente inversione di rotta”.

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