Referendum al Porto di Gioia Tauro, Cgil: "Non è giusto sporcare la partecipazione democratica con insensate provocazioni"

Referendum al Porto di Gioia Tauro, Cgil: “Non è giusto sporcare la partecipazione democratica con insensate provocazioni”

Referendum al Porto di Gioia Tauro, Cgil: “Non è giusto sporcare la partecipazione democratica con insensate provocazioni”

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sabato 30 Luglio 2011 - 10:01

Operazioni di voto in corso, ma non mancano le polemiche.

Torna a farsi sentire la Fil Cgil di Gioia Tauro per voce dei suoi segretari, Antonino Calogero e Domenico Laganà, che hanno esternato le loro riflessioni sul referendum: “Mentre continuano le operazioni di voto al Porto di Gioia Tauro e, grazie ad un altissima partecipazione, si sta registrando uno dei momenti più alti dell’espressione di democrazia e trasparenza che abbia mai vissuto il mondo del lavoro nella Piana ed in Calabria, accadono spiacevoli episodi” hanno detto, aggiungendo che “infatti, stamane, si sono vissuti momenti di tensione e si sono registrati baruffe tali da far intervenire le forze dell’ordine, quando alcuni lavoratori,avendo deciso di riprendere lavoro, si apprestavano a salire sul bus per raggiungere la zona operativa. Riteniamo – hanno proseguito – che sia sempre sbagliato non dare spazio alla libertà di scelta rispetto ai modi democratici di rappresentare una protesta per manifestare liberamente . E’ per noi stato importante rispettare e condividere, alcuni giorni fa , la scelta spontanea di fermare il porto all’atto della rottura della trattativa. Riteniamo, però,altrettanto rispettosa la scelta dei lavoratori di riprendere le attività in presenza di una consultazione referendaria e subordinare la valutazione di ogni iniziativa anche all’esito delle urne. E’ perciò insensato, fuor di luogo agire anche indirettamente e rischiare di favorire situazione di contrasto e tensione tra il personale, lavoratori che già vivono una forte situazione di disagio per la pesante crisi che sta vivendo il Porto di Gioia Tauro. Come Cgil e Filt invitiamo tutti ad abbassare i toni, ad emarginare comportamenti e provocazioni lontani dalla legalità e dalla democrazia. Noi, come Organizzazione Sindacale Confederale non abbiamo mai pensato di costruire il consenso ed ampliare la nostra rappresentanza cavalcando l’onda della variabile del dissenso. E’ questo il momento, invece, di grandi assunzioni di responsabilità per consolidare le basi di una ripartenza del Porto al fine di incalzare la politica le istituzioni, affinché si realizzino le condizioni per far uscire Gioia Tauro da questa grave situazione.
Al di là del risultato referendario, che è solo una condizione di base, la lotta continua per difendere il lavoro ed i diritti e far uscire il nostro territorio dall’isolamento. Gioia Tauro è in Italia e in Europa e deve continuare ad aver il più importante terminal del mediterraneo e diventare la vera piattaforma logistica del paese. Un pensiero particolare di vicinanza – hanno concluso – và alla famiglia del lavoratore Cecè Furfaro scomparso prematuramente, nelle scorse ore”.

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