Barcellona. Colpi di pistola a raffica contro un ristoratore

Barcellona. Colpi di pistola a raffica contro un ristoratore

Veronica Crocitti

Barcellona. Colpi di pistola a raffica contro un ristoratore

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sabato 30 Maggio 2015 - 08:20

Almeno 7 i colpi di pistola esplosi da una semiautomatica contro il ristoratore quarantacinquenne di Barcellona. L'uomo non è stato colpito ed ha potuto raccontare ai carabinieri quel che è accaduto nella nottata, a pochi passi dal portone di casa sua. Indagini in corso

Lo hanno aspettato sotto casa in contrada Sant'Anna, in tre: sapevano che lui sarebbe arrivato di lì a poco, con la macchina, dopo aver chiuso il noto ristorante barcellonese di cui è proprietario. In tasca aveva l’intero incasso della serata, 4mila euro, e forse loro sapevano anche questo.

Si sta battendo ogni pista sull’agguato che, questa notte, ha visto come vittima un ristoratore 45enne di Barcellona. Almeno sette i colpi di pistola calibro 9×21 che i tre uomini hanno rivolto verso di lui e la sua macchina. Alcuni di questi sono andati a vuoto, altri si sono conficcati direttamente nelle lamiere dell’auto. E’ stata la stessa vittima a raccontare ai carabinieri della Compagnia di Barcellona quello che era successo in quei pochi minuti. Il quarantacinquenne aveva chiuso il suo ristorante e, in auto, si stava avviando verso casa. Appena arrivato vicino al portone, si è reso conto di quegli strani individui che lo guardavano. In un lampo, ha deciso di riaccendere il motore e fuggire via. Nel frattempo, dai tre uomini partivano i numerosi colpi di pistola.

Coordinati dal capitano Fabio Valletta, i carabinieri stanno adesso setacciando ogni pista, da quella del racket a quella dell’atto intimidatorio, da quella privata a quella della tentata rapina. Di certo, le modalità dell’agguato lasciano supporre che i tre conoscessero bene le abitudini del ristoratore, il posto in cui abitava e gli orari dei suoi spostamenti. Ascoltato a lungo, il quarantacinquenne non ha saputo fornire altri elementi utili all’identificazione dei suoi aggressore né aveva idea del motivo per cui potessero avercela con lui, anche se aveva inizialmente pensato ad una rapina. Gli inquirenti non si sentono però di escludere un collegamento con il campo del racket e delle estorsioni, ed anche su questa direzione si stanno concentrando le indagini.

(Veronica Crocitti)

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