Parte la vendita a bordo dei biglietti. Il Comune aiuta l'azienda ad essere "forte" alla Regione

Parte la vendita a bordo dei biglietti. Il Comune aiuta l’azienda ad essere “forte” alla Regione

Francesca Stornante

Parte la vendita a bordo dei biglietti. Il Comune aiuta l’azienda ad essere “forte” alla Regione

giovedì 18 Settembre 2014 - 23:30

Dal 24 settembre gli autisti venderanno i biglietti a bordo dei bus ad ogni capolinea. Parte da qui la rimodulazione della rete vendita per potenziare gli incassi, ma in azienda è iniziata anche la rorganizzazione del personale. Il Comune, intanto, non abbandona l'Atm e costituisce un fondo per renderla economicamente forte in sede regionale.

Novità in arrivo in casa Atm. Un altro passo concreto di quel progetto che il Direttore Giovanni Foti e il commissario Domenico Manna hanno messo nero su bianco nel Piano Industriale 2014-2017 e che punta a costruire un’azienda di trasporto pubblico che sia prima di tutto normale. Dalla prossima settimana sarà possibile acquistare il biglietto dei bus direttamente a bordo a tutti i capolinea. Gli autisti potranno vendere il tagliando, non su tutta la tratta, ma ad ogni capolinea delle varie linee. E’ la prima tappa per rendere più efficiente la rete vendite dell’Atm e allo stesso tempo provare a ridurre il fenomeno del portoghesismo, spesso sostenuto dalla “giustificazione” dei punti vendita sprovvisti o troppo distanti. Il provvedimento nasce anche per andare incontro alle esigenze dei residenti dei villaggi più periferici, dove spesso riuscire a reperire un biglietto dei bus è difficile, e si rivelerà utile anche nelle giornate domenicali o festive, quando i punti vendita sono chiusi e dunque acquistare i tagliandi diventa impossibile. La nuova modalità di vendita dei ticket di viaggio sarà attivata dal prossimo mercoledì 24 settembre, gli autisti avranno una dotazione iniziale di 50 biglietti e dovranno settimanalmente rendicontare e consegnare all’Ufficio Commerciale e Servizio Clienti dell’Azienda l’incasso della settimana. Ad ogni autista verrà riconosciuto lo stesso 5% di aggio sui biglietti venduti praticato alle rivendite, dunque anche un incentivo per gli operatori che ogni tre mesi potranno così ritrovarsi nello stipendio l’indennità di “vendita biglietti a bordo”.

La direzione dell’Atm inizia da qui per potenziare una settore vitale per l’azienda ma che negli ultimi anni ha inesorabilmente registrato continue perdite. A dirlo sono i numeri: nel 2012 ogni mese si incassava dai 131 mila euro del mese di gennaio ai 147 mila euro per maggio. Nel 2013, gli stessi mesi fruttavano rispettivamente 111 mila euro e 114 mila euro. Nel 2014 si peggiora ancora: 101 mila euro a gennaio e 106 mila a maggio (vedi articolo correlato).

Iniziare a vendere i biglietti ai capolinea, nel resto della tratta non si può per limiti contrattuali, significa riavviare in modo diverso la vendita, essere più a portata di cittadino e incassare sicuramente di più. Questo provvedimento rientra nella strategia messa in piedi per potenziare il settore “ricavi e marketing”, insieme alla vendita a bordo c’è in cantiere la revisione di tutta la rete vendita e degli orari delle rivendite. Il Piano triennale però va molto oltre. E, ad esempio, salta fuori 
l’introduzione responsabilità diretta in alcuni settori chiave, come il coordinamento nelle Ztl e il monitoraggio degli incassi sia dalle strisce blu che sui mezzi. Un aspetto che si lega naturalmente ad una profonda “riorganizzazione aziendale” che nel piano triennale targato Foti-Manna rappresenta la voce più corposa e promette importanti stravolgimenti a partire dai piani alti di via La Farina. In quest’ottica rientra un altro provvedimento del Direttore Foti che punta proprio a ridistribuire compiti e mansioni, portando sulla strada lavoratori che per anni sono rimasti in ufficio. Si tratta della riorganizzazione degli agenti coordinatori e addetti all’esercizio che, proprio in virtù dell’attribuzione della responsabilità diretta, sono stati suddivisi in tre ambiti: controllo linee esercizio gommato, a cui tocca l’interfaccia con la sala operativa, il controllo dei mezzi aziendali in linea e tutte le procedure del settore viabilita; controllo dei servizi esterni che riguardano gli operatori delle Ztl e degli agenti addetti ai capolinea, vendita titoli di viaggio, gratta e sosta, rilascio abbonamenti; vestizione turni. In questo modo ogni ambito avrà dei responsabili che dovranno controllare attività ben precise e che dunque saranno responsabili del funzionamento e rendimento di quel comparto.

Soddisfatto per questi provvedimenti il sindacato Orsa che considera la strada intrapresa in Atm come l’unica possibile per un vero e concreto rilancio dell’azienda e del servizio. "Un'azienda di trasporto che incassa da mercato meno del 15% dei ricavi e si dà l'obiettivo di ridurre i trasferimenti comunali del 50% in dieci anni, come previsto nel piano di riequilibrio, ha bisogno certamente di più bus e tram ma deve necessariamente operare per organizzare al meglio la forza lavoro della rete vendita e combattere il portoghesismo. Queste sono proposte che come Orsa facciamo da anni – dichiara il segretario Michele Barresi – e solo adesso intravediamo nel piano industriale e nei primi provvedimenti intrapresi da questa Dirigenza passi avanti incoraggianti. Occorre rivedere la gestione dei posteggi e valorizzare le risorse della Ztl e, come abbiamo già richiesto, modificare l'attuale sistema di premialità del personale, dimostratosi poco funzionale, estendendolo a tutti i dipendenti in funzione della reale produttività e della qualifica rivestita come avviene in tutte le imprese di trasporto europee”.

Intanto però si lavora su più fronti e il Comune pare intenzionato, forse per la prima volta dopo anni, a non abbandonare al suo destino la martoriata Atm. Due giorni fa dall’azienda è arrivata a Palazzo Zanca una richiesta di aiuto per presentarsi alla Regione con un “abito” che possa garantire credibilità e stabilità finanziaria e il Comune non si è tirato indietro. Il Direttore Foti e il Commissario Manna hanno infatti chiesto di poter vincolare 734 mila euro a titolo di garanzia per l’Atm verso la Regione ai fini dell’attestazione di capacità finanziaria per 146 autobus iscrizione REN, cioè l’autorizzazione all'esercizio della professione trasporto persone. Una procedura che permetterà all’azienda un risparmio considerevole rispetto all’attivazione di una fideiussione bancaria o assicurativa e che rappresenta quel requisito di idoneità finanziaria necessario per ottenere i famosi contributi chilometrici per gli anni 2013 e 2014 e per avere l’autorizzazione a procedere all’immatricolazione dei bus acquistati dall’Atm di Milano. Il Comune non ha perso tempo e ha subito costituito un fondo per andare incontro alle esigenze dell’azienda trasporti. Non si tratta però di un regalo. Visto che tra Comune e Atm ci sono ancora diverse partite debitorie aperte, questi 734 mila euro saranno vincolati dai crediti che l’azienda di via La Farina vanta. Non a caso ieri l’assessore Gaetano Cacciola si è recato nuovamente a Palermo, presso l’Assessorato ai Trasporti per continuare il dialogo iniziato pochi mesi fa e che sta portando alla “riappacificazione” tra Atm e Regione.

Insomma, il binario su cui sta viaggiando l’azienda sembra finalmente quello giusto. Per avere la certezza bisognerà però attendere i primi frutti di questo lavoro.

Francesca Stornante

28 commenti

  1. Magari installare i famosi tornelli alle porte dei mezzi così da essere più sicuri che i furbi possano pagare

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  2. Magari installare i famosi tornelli alle porte dei mezzi così da essere più sicuri che i furbi possano pagare

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  3. OGNI TANTO UN PO DI LUCE.

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  4. OGNI TANTO UN PO DI LUCE.

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  5. una città normale,tipo Padova l’autista vende i biglietti per tutta la tratta e non solo,ma controlla che i passeggeri vidimino il biglietto richiamando il contravventore. senza contare che spesso viene a bordo il controllore.a Messina NOOOOOOOOOOO su ciquita non si Puòòòòòòòòòòòò

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  6. una città normale,tipo Padova l’autista vende i biglietti per tutta la tratta e non solo,ma controlla che i passeggeri vidimino il biglietto richiamando il contravventore. senza contare che spesso viene a bordo il controllore.a Messina NOOOOOOOOOOO su ciquita non si Puòòòòòòòòòòòò

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  7. INTERVENTO DI RENATO ACCORINTI in Consiglio Comunale su ATM. ” Le ragioni di questa dismissione del 49% ai privati e il 100% della governance di ATM al privato sono molteplici. Una è la necessità di liberare risorse per ridurre l’indebitamento della città. L’altra è una ragione di finanza pubblica. Sappiamo tutti come si sono ridotti i TRASFERIMENTI di Stato e Regione a disposizione dei Comuni. Di qui la necessità di fare dismissioni nelle PARTECIPATE per liberare risorse da destinare a investimenti e servizi. Oggi un sindaco, a differenza che in passato, oltre a dover fare scelte su quel che deve fare, deve anche capire dove trovare le risorse per farlo. Milano, Torino e altre città hanno ridotto le loro partecipazioni per la stessa ragione per cui oggi vi propongo la dismissione di ATM. Un’altra ragione di tale scelta è la necessità di offrire un servizio di trasporto pubblico adeguato alla domanda espressa dai cittadini. Per farlo occorrono flussi finanziari adeguati a sostenere i necessari investimenti. Per allargare il perimetro delle risorse finanziarie disponibili, nel caso di una società, occorre aprirne la partecipazione a capitali privati. Nel caso di ATM detenendo il 51% delle quote saremo pienamente coinvolti. Cercheremo un partner in grado di fare delle politiche industriali, non ci interessano dismissioni a carattere finanziario. Dunque noi cerchiamo partner capaci di promuovere lo sviluppo massimo del trasporto pubblico locale. ” Condividete questo intervento? Vi farò saper nel prossimo commento di chi è.

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  8. INTERVENTO DI RENATO ACCORINTI in Consiglio Comunale su ATM. ” Le ragioni di questa dismissione del 49% ai privati e il 100% della governance di ATM al privato sono molteplici. Una è la necessità di liberare risorse per ridurre l’indebitamento della città. L’altra è una ragione di finanza pubblica. Sappiamo tutti come si sono ridotti i TRASFERIMENTI di Stato e Regione a disposizione dei Comuni. Di qui la necessità di fare dismissioni nelle PARTECIPATE per liberare risorse da destinare a investimenti e servizi. Oggi un sindaco, a differenza che in passato, oltre a dover fare scelte su quel che deve fare, deve anche capire dove trovare le risorse per farlo. Milano, Torino e altre città hanno ridotto le loro partecipazioni per la stessa ragione per cui oggi vi propongo la dismissione di ATM. Un’altra ragione di tale scelta è la necessità di offrire un servizio di trasporto pubblico adeguato alla domanda espressa dai cittadini. Per farlo occorrono flussi finanziari adeguati a sostenere i necessari investimenti. Per allargare il perimetro delle risorse finanziarie disponibili, nel caso di una società, occorre aprirne la partecipazione a capitali privati. Nel caso di ATM detenendo il 51% delle quote saremo pienamente coinvolti. Cercheremo un partner in grado di fare delle politiche industriali, non ci interessano dismissioni a carattere finanziario. Dunque noi cerchiamo partner capaci di promuovere lo sviluppo massimo del trasporto pubblico locale. ” Condividete questo intervento? Vi farò saper nel prossimo commento di chi è.

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  9. Il tempo è galantuomo.
    Io penso che sia la strada giusta e che vada percorsa sino in fondo prima di sentenziare.
    In questo caso come per quello di Messina Ambiente solo il galantuomo di cui sopra saprà dirci se si è fatto bene o meno.

    Salvatore

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  10. Il tempo è galantuomo.
    Io penso che sia la strada giusta e che vada percorsa sino in fondo prima di sentenziare.
    In questo caso come per quello di Messina Ambiente solo il galantuomo di cui sopra saprà dirci se si è fatto bene o meno.

    Salvatore

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  11. E’ l’inizio della strada giusta per allinearsi vagamente ad altre realtà civili (la nostra non lo è neanche per scherzo). Allo stesso modo della cattiva abitudine di lasciare l’auto ovunque per strada, bisogna rieducare l’incivile messinese al fatto che usufruire dei mezzi pubblici comporta l’acquisto regolare del biglietto. In questa città un barlume di modernità e di civilizzazione è il primo passo verso la normalità. Gli immigrati che sbarcano qui da noi hanno probabilmente un senso civile maggiore del nostro, potrebbero insegnarci. Ma il problema principale resta la rieducazione del cittadino messinese, esempio straordinario di maleducazione, arroganza, prepotenza e inciviltà…

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  12. E’ l’inizio della strada giusta per allinearsi vagamente ad altre realtà civili (la nostra non lo è neanche per scherzo). Allo stesso modo della cattiva abitudine di lasciare l’auto ovunque per strada, bisogna rieducare l’incivile messinese al fatto che usufruire dei mezzi pubblici comporta l’acquisto regolare del biglietto. In questa città un barlume di modernità e di civilizzazione è il primo passo verso la normalità. Gli immigrati che sbarcano qui da noi hanno probabilmente un senso civile maggiore del nostro, potrebbero insegnarci. Ma il problema principale resta la rieducazione del cittadino messinese, esempio straordinario di maleducazione, arroganza, prepotenza e inciviltà…

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  13. puzza di bruciato 19 Settembre 2014 11:10

    Ma perchè pensate veramente che i problemi dell’ATM siano la vendita e l’obliterazione dei biglietti…
    Poveri illusi… Quest’azienda è stata prosciugata dall’interno.. dal gasolio ai pezzi di ricambio dalla sciatteria dei dipendenti dalle consulenze stratosferiche dagli straordinari ingiustificati dagli incidenti amichevoli da un teatro creato senza utili dalle promozioni di partito e dai sindacalisti xxxxxxxx…

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  14. puzza di bruciato 19 Settembre 2014 11:10

    Ma perchè pensate veramente che i problemi dell’ATM siano la vendita e l’obliterazione dei biglietti…
    Poveri illusi… Quest’azienda è stata prosciugata dall’interno.. dal gasolio ai pezzi di ricambio dalla sciatteria dei dipendenti dalle consulenze stratosferiche dagli straordinari ingiustificati dagli incidenti amichevoli da un teatro creato senza utili dalle promozioni di partito e dai sindacalisti xxxxxxxx…

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  15. Giusto in “una città normale”, immaginiamo una cosa del genere quì a Messina.

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  16. Giusto in “una città normale”, immaginiamo una cosa del genere quì a Messina.

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  17. Per rieducare il cittadino e riportare il senso di civiltà tra gli stessi, in questa martoriata citta di Messina, è ora di mettere da parte la carota e riccorrere al bastone.

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  18. Per rieducare il cittadino e riportare il senso di civiltà tra gli stessi, in questa martoriata citta di Messina, è ora di mettere da parte la carota e riccorrere al bastone.

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  19. Tutto giusto, ma questa è l’altra parte della medaglia.

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  20. Tutto giusto, ma questa è l’altra parte della medaglia.

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  21. Eppure lungo il tragitto del percorso i biglietti potrebbero venderli i controllori, con le stesse modalità, cosi magari si vedrebbero molto più spesso sui mezzi durante le loro ore di lavoro.

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  22. Eppure lungo il tragitto del percorso i biglietti potrebbero venderli i controllori, con le stesse modalità, cosi magari si vedrebbero molto più spesso sui mezzi durante le loro ore di lavoro.

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  23. L’intervento virgolettato del precedente commento non è di RENATO ACCORINTI, magari, ma di Piero FASSINO, sindaco del PARTITO DEMOCRATICO di Torino, uno dei renziani più in vista, uomo con una storia di sinistra nel Partito Comunista, fu uno dei più stretti collaboratori di Enrico Berlinguer, eppure un politico di questa pasta parla di aprire ai privati la gestione del servizio pubblico, per evitare il collasso dele aziende partecipate del suo Comune, UNA RIVOLUZIONE. Per Piero FASSINO il servizio rimane pubblico, ma la gestione deve essere mista o completamente privata, quella pubblica è fallita miseramente in quasi tutte le città, di fatto le ATM sparse per l’Italia SONO FALLITE, come la nostra. Può Felice CALABRO’ fare suo l’intervento del suo compagno di partito? NO, tre volte NO NO NO.

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  24. L’intervento virgolettato del precedente commento non è di RENATO ACCORINTI, magari, ma di Piero FASSINO, sindaco del PARTITO DEMOCRATICO di Torino, uno dei renziani più in vista, uomo con una storia di sinistra nel Partito Comunista, fu uno dei più stretti collaboratori di Enrico Berlinguer, eppure un politico di questa pasta parla di aprire ai privati la gestione del servizio pubblico, per evitare il collasso dele aziende partecipate del suo Comune, UNA RIVOLUZIONE. Per Piero FASSINO il servizio rimane pubblico, ma la gestione deve essere mista o completamente privata, quella pubblica è fallita miseramente in quasi tutte le città, di fatto le ATM sparse per l’Italia SONO FALLITE, come la nostra. Può Felice CALABRO’ fare suo l’intervento del suo compagno di partito? NO, tre volte NO NO NO.

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  25. Sono anni che dico che il personale nullafacente è di numero abnorme rispetto a chi effettivamente svolge con diligenza il proprio dovere!!!

    – Mettete i bigliettai a bordo (vendono e fanno verbali almenosi guadagnano lo stipendio che prendono)

    – Ispezionate il lavoro svolto all’interno delle officine

    – Ispezionate le spese di carburante e riparazione dei mezzi

    – Mandate le visite fiscali a chi è “solito cadere malato”

    – Applicate sanzioni disciplinari esemplari a chi danneggia il conto economico aziendale.

    I lavoratori DEVONO lavorare!!!

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  26. Sono anni che dico che il personale nullafacente è di numero abnorme rispetto a chi effettivamente svolge con diligenza il proprio dovere!!!

    – Mettete i bigliettai a bordo (vendono e fanno verbali almenosi guadagnano lo stipendio che prendono)

    – Ispezionate il lavoro svolto all’interno delle officine

    – Ispezionate le spese di carburante e riparazione dei mezzi

    – Mandate le visite fiscali a chi è “solito cadere malato”

    – Applicate sanzioni disciplinari esemplari a chi danneggia il conto economico aziendale.

    I lavoratori DEVONO lavorare!!!

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  27. IL BIGLIETTAIO ! CI VUOLE IL BIGLIETTAIO !!!!!

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  28. IL BIGLIETTAIO ! CI VUOLE IL BIGLIETTAIO !!!!!

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