Verso una nuova contabilità economico-patrimoniale delle Università : procedure più omogenee e trasparenti

Verso una nuova contabilità economico-patrimoniale delle Università : procedure più omogenee e trasparenti

Verso una nuova contabilità economico-patrimoniale delle Università : procedure più omogenee e trasparenti

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venerdì 16 Marzo 2012 - 12:57

Stamattina workshop nell’Aula magna del Rettorato. Cardile: « Nei prossimi mesi si svolgeranno nel nostro Ateneo dei seminari svolti da magistrati della Corte dei Conti»

Il mondo dell’Università è ad una svolta. Anche sotto il profilo economico-finanziario.
Non più bilanci finanziari di difficile interpretazione dal parte degli addetti ai lavori e non, ma finalmente bilanci economico-finanziari di semplice lettura e che garantiscano la massima trasparenza. Di questo si è discusso stamane in una gremita Aula Magna dell’Università di Messina, durante un workshop sul tema “ Introduzione della contabilità economico-patrimoniale. Esperienze nelle Università italiane”, coordinato, Direttore Amministrativo dell’Ateneo Peloritano e Vice Presidente del CODAU (Convegno permanente dei Direttori amministrativi e dirigenti delle Università italiane) , Giuseppe Cardile
I lavori sono stati aperti dalla prof.ssa Rita De Pasquale, Prorettore dell’Università di Messina in rappresentanza del Rettore, prof. Francesco Tomasello, fuori sede per impegni istituzionali. La prof.ssa De Pasquale ha sottolineato l’importanza di questo momento di grande mutamento nella contabilità per tutte le Università italiane che entro gennaio 2014 dovranno adeguarsi a questo nuovo modo di gestione del bilancio.
Cardile è poi intervenuto sulla necessità di porre le basi per prepararsi al meglio alla nuova gestione, in questo ambito sarà fondamentale l’attività di formazione del personale che dovrà occuparsi della redazione del bilancio. A questo proposito l’Università di Messina si è dimostrata uno degli Atenei più attento: “Abbiamo lavorato bene -precisa Cardile- a costo zero e senza penalizzare la funzionalità dei servizi, grazie ad una formazione in house dei nostri funzionari. Nei prossimi mesi si svolgeranno inoltre nel nostro Ateneo dei seminari svolti da magistrati della Corte dei Conti. Un altro aspetto molto importante- ha proseguito Cardile – è quello della valutazione del patrimonio per la quale si aspettano indicazioni dal Miur per far sì ogni Università possa seguire lo stesso schema. Siamo di fronte ad un cambiamento epocale, una vera e propria sfida che però stiamo affrontando con molta convinzione.
Il nuovo provvedimento- ha concluso il Direttore Amministrativo- è destinato ad innovare le procedure contabili delle Università e a renderle più omogenee e trasparenti, con l’intento di ottimizzare l’utilizzo delle risorse nelle attività didattiche e di ricerca , in cui la valutazione dell’efficienza e dell’efficacia della spesa pubblica è irrinunciabile”.
Al workshop sono intervenuti la dott.ssa Clara Coviello, Direttore Generale dell’Università di Udine e Presidente del Collegio Sindacale di garanzia del CODAU, la dott.ssa Mara Pugnale, Responsabile area Contabilità dell’Università di Udine, il dott. Riccardo Grasso, Direttore Amministrativo dell’Università di Pisa e Coordinatore dell’Ufficio Studi del CODAU e la dott.ssa Giancarla Masè, Direttore Generale dell’Università di Trento che hanno presentato l’esperienza delle loro Università ai dirigenti e ai responsabili delle aree e settori dell’Università di Messina coinvolti dalle novità introdotte dalla legge di contabilità e finanza dello Stato.

Un commento

  1. Essere brevi e concisi per contrastare il contenuto tecnico dell’articolo che si commenta è difficile se non addirittura impossibile. Voglio ricordare che la contabilità economico patrimoniale è tipica per le aziende private, e, almeno, non mi risulta l’Università lo sia, in quanto non utilizzano denaro pubblico per il raggiungimento del loro fine, essenzialmente lucrativo. Gli enti ed aziende pubbliche hanno l’obbligo per legge, della tenuta della “tradizionale” “contabilità finanziaria, chiara, trasparente e tecnicamente perfetta, che viene affiancata a quella economico patrimoniale. I tecnici esterni ed i politici odiano la “contabilità finanziaria in quanto, avendo come base contabile di riferimento il “bilancio di previsione” sono costretti a contenere gli “impegni di spesa” entro i limiti degli importi previsti nel bilancio di previsione oggetto di gestione..Un ente o azienda gestiti con professionalità e rispettando la normativa di riferimento, utilizzando il sistema contabile finanziario affiancato a quello economico – patrimoniale non determina sfasamenti dei costi rispetto alla previsioni iniziali (perite di esercizio) .L’Atm che ha adoperato questo tipo di contabilità dal 2003 ed esercizi successivi, allo si stato si ritrosa, con buona pace di tutti, senza i bilanci – consuntivi approvati dal Consiglio comunale e con una valanga di debiti difficilmente da potere soddisfare. Ed il dr. Cardile, da ex presidente dell’Atm, conosce bene il problema.

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