Instabili i valloni di Ponte Schiavo. A San Placido Calonerò si apre una crepa sul costone

Instabili i valloni di Ponte Schiavo. A San Placido Calonerò si apre una crepa sul costone

Instabili i valloni di Ponte Schiavo. A San Placido Calonerò si apre una crepa sul costone

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giovedì 14 Marzo 2013 - 15:35

Ancora allarme dissesto idrogeologico per il villaggio di Ponte Schiavo. Apprensione per i valloni Ex Finanza, Mastrominico e Spine e per il costone collinare a monte del vallone Canne a S. Placido Calonerò

Ancora una volta sotto i riflettori l’annoso problema del rischio idrogeologico. Un incognita con cui la nostra città sembra dover fare periodicamente i conti e che viene stavolta messo nero su bianco dai moniti del responsabile del Comitato “Uniti per Ponte Schiavo”, Dario Restuccia.

Rivolgendosi alle autorità territoriali competenti e sollecitando pure l’attenzione del presidente della Regione, Rosario Crocetta, Restuccia ha voluto focalizzare l’attenzione sulle condizioni di criticità dei valloni Ex Finanza, Mastrominico e Spine prospicienti il villaggio di Ponte Schiavo gravato, dunque, da una temuta spada di Damocle. Preoccupa il continuo scivolamento di detriti, fango, pietre e acqua, che dopo aver battuto l’alveo in pendenza dei torrenti, si riversano sulla via Nazionale minacciando di invadere sul limitrofo borgo.

Ben poca utilità sembrano rivestire le magre precauzioni, adottate in primis con il montaggio di una barriera paramassi che non risolve del tutto i problemi di stabilità dell’area. A destare maggiore apprensione, il vallone Ex Finanza, l’unico ad essere stato invaso di pietrisco e detriti vari a seguito delle precipitazioni meteorologiche dello scorso 2 marzo e sul quale lo stesso Restuccia auspicherebbe il posizionamento di una vasca di calma.

Ma i timori non si arrestano qui. Dopo i recenti interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico sul costone collinare posto a monte del vallone Canne nelle vicinanze della Strada Provinciale n.35 a San Placido Calonerò, operazioni dirette ed eseguite dal Consorzio Autostrade Siciliane e ultimate nel corso del 2011, una vistosa crepa di un paio di metri, mette in dubbio l’effettiva esecuzione a regola d’arte dei lavori per i quali si richiede adesso un’accorta opera di monitoraggio oltre al periodico svuotamento delle vasche di calma ostruite da terra e fanghiglia.

Una serie di interventi sinergici che dovrebbero prendere le mosse dall’esecuzione dei dovuti sopralluoghi per l’individuazione delle cause poste a fondamento delle problematiche rilevate, proseguendo con un’individuazione certa delle competenze locali.

Auspicata anche la partecipazione delle Ferrovie dello Stato, cui si chiede la rimozione del terriccio accatastato a monte del vallone Ex Finanza in seguito agli ultimi interventi sul tracciato ferroviario della zona, così come vengono ravvisati di grande utilità i lavori di pulizia dei canali di scolo dislocati lungo la S.P. 35 di S.Placido Calonerò e lo svuotamento dei cunettoni a monte del vallone Canne. Non manca poi l’appello per lo svolgimento di operazioni di risagomatura delle aste torrentizie e di sostituzione di caditoie e griglie poste ai margini della via Nazionale.

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