Legambiente e Italia Nostra: “Può arrivare più acqua dalla Santissima”

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Legambiente e Italia Nostra: “Può arrivare più acqua dalla Santissima”

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venerdì 05 Febbraio 2016 - 08:32

Le due associazioni chiedono alla giunta Accorinti e all’Amam di attivarsi per trovare nuove fonti sui Monti Peloritani, che consentano di alimentare una maggiore portata dell’acquedotto della Santissima, il più vicino alla città

L’instabilità climatica mette Messina in una situazione di costante emergenza perché è a rischio tutto il tragitto delle condotte del Fiumefreddo e dell’Alcantara. Secondo Legambiente e Italia Nostra, allora, bisogna occuparsi seriamente della sistemazione delle infrastrutture idriche della città, da tempo in uno stato precario, e dell'attivazione delle sorgenti non utilizzate. “Ciò permetterebbe il potenziamento dello storico acquedotto della Santissima, un acquedotto insufficiente ma il più sicuro dei tre. Principalmente guardiamo ai Monti Peloritani: il loro significativo potenziale idrico darebbe a Messina la possibilità di poter sfruttare, molto di più di quanto lo fa attualmente, le capacità di questo bacino che, tra l'altro, presenta un basso impatto antropico, determinando una condizione ottimale per la qualità dell'acqua. Le ricerche idrogeologiche del Bacino Peloritano, sinora effettuate, forniscono un quadro complessivo di conoscenze, disomogeneo per quantità, qualità e distribuzione dei dati. Pertanto, oltre alla reinterpretazione dei dati pregressi, risulta indispensabile promuovere nuove campagne di indagini. Progetti seri e mirati di ricerca idrogeologica e di realizzazione delle infrastrutture idriche necessarie richiedono un finanziamento adeguato che – a nostro parere – incontrerebbe una condivisione sia regionale che europea. Pensiamo, tra l'altro al Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (Fsc ex Fas – Fondo per le aree sottoutilizzate) per l'esercizio 2014-2020, che appare particolarmente indicato per tale progettualità e disporrebbe, in quell' ambito e a questi livelli, di fondi cospicui”.

Legambiente e Italia Nostra chiedono alla giunta Accorinti e all’Amam “di considerare l'acqua presente nel territorio una risorsa locale, attivando gli uffici competenti per un accurato studio circa le relative potenzialità al fine di un loro possibile sfruttamento a beneficio della città. Ridurre le distanze e condurre una gestione in 'house', senza dipendenze da eventi naturali, da errori umani e da interessi privati, rappresenta, a parere delle nostre Associazioni, il modo più ovvio per poter assicurare ai cittadini messinesi la continuità di fornitura di questo bene irrinunciabile, e secondo criteri di economicità e solidarietà”.

6 commenti

  1. Parlatene “con ugenza….domani mattina” con l’ass. Di Cola.

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  2. Parlatene “con ugenza….domani mattina” con l’ass. Di Cola.

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  3. FUOCO DI PAGLIA DOPO KE PASSA IL SANTO FINISE LA FESTA

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  4. FUOCO DI PAGLIA DOPO KE PASSA IL SANTO FINISE LA FESTA

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  5. Ma va che scoperta!!!è da secoli che si sa che il bacino intorno a Messina è ricco d’acqua!!!Semmai ci dobbiamo chiedere perché non si è fatto nulla per beneficiarne, o meglio perché la magistratura non indaga su come sono stati costruiti gli acquedotti specie quello del Fiumefreddo! Ma poi perché vi rivolgere al sindaco lui credo queste cose non interessano più di tanto…meglio rivolgersi all’ex presidente di lega ambiente ora assessore, un certo Ialacqua ma credo anche lui la cosa non interessa!!quindi le cose non cambiamento mai!!!!

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  6. Ma va che scoperta!!!è da secoli che si sa che il bacino intorno a Messina è ricco d’acqua!!!Semmai ci dobbiamo chiedere perché non si è fatto nulla per beneficiarne, o meglio perché la magistratura non indaga su come sono stati costruiti gli acquedotti specie quello del Fiumefreddo! Ma poi perché vi rivolgere al sindaco lui credo queste cose non interessano più di tanto…meglio rivolgersi all’ex presidente di lega ambiente ora assessore, un certo Ialacqua ma credo anche lui la cosa non interessa!!quindi le cose non cambiamento mai!!!!

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